@ michelet
Aggiungo un'ulteriore considerazione in merito agli arranger. Se sei abituato a questa tipologia di strumento, fa' molta attenzione che il passaggio verso una workstation potrebbe rappresentare un salto nel vuoto.
Vero che le workstation di fascia alta hanno una dotazione di arpeggi consistente, vero che hanno sequencer sofisticati con possibilità di registrare tracce MIDI ed audio, ma è anche vero che bisogna costruire la propria composizione da zero, talvolta anche da sotto zero.
Volendo semplificare in modo estremo, la workstation non è altro che un arranger a cui manca tutta la sezione di arrangiamento. In altre parole, per costruire un arrangiamento completo e complesso le potenzialità ci sono, ma bisogna lavorare di cesello.
Quindi, con una workstation non basta suonare un accordo di La minore 7 per sentire una band al completo che suona.
Grazie michelet per l' interessante considerazione riguardo gli arranger.
Per fornire un quadro piú dettagliato, aggiungo dicendo che ho cominciato a fare musica utilizzando una Korg M1 e cubase su Atari. Le mie composizioni - consentitemi di chiamarle cosí - le ho quindi sempre fatte a "mano", senza l' ausilio di un arranger, anche perché a quei tempi - bei tempi - non c' erano ancora !
Quindi per quanto riguarda la mia situazione personale, un paio d' anni fa ho voluto provare ad utilizzare un arranger, piú che altro per curiositá, acquistando una T4 Black Edition. Contemporaneamente ho altresí venduto la Roland FA 08 che avevo, perché per alcune ragioni mi aveva un pó deluso.
Ho potuto constatare che un arranger fornisce spunti creativi e velocizza di molto la genesi di un brano, se non altro per poter provare le proprie idee in un contesto dove in pratica serve solo inserire gli accordi e suonare, ottenendo giá un risultato convincente.
Tuttavia é - almeno per me - una prigione dorata. Gli stili non sono quasi mai in grado di riprodurre quello che ho in testa. Forniscono sí uno spunto, un modo anche di confrontare le proprie creazioni sotto altri contesti ritmici, ed é un aspetto importante, poiché normalmente componendo le tracce a mano e singolarmente é come ben dici tu un lavoro di cesello, invero creativo, e che peró non invita ad esplorare altri "lidi" armonici con la facilitá che invece offre un arranger
La questione che mi si é posta consiste nel fatto che suonare solo con una T4, con la sua tastiera morbida da organo ed un sequencer rudimentale, mi risulta un po stretto, e perció ricomincio a tendere verso le mie "radici" componistiche.
Aggiungo che la ricerca di una tastiera pesata non é piú volta esclusivamente a suonare il piano della T4 con un tocco piú pianistico, ma a sostituirla in toto - una sensazione forte che sto avendo in questi giorni di riflessioni, e che non mi sento di ignorare.
Insomma, forse mi trovo nuovamente di fronte ad una "svolta", accarezzando l' idea di comporre i miei brani senza l' ausilio di un arranger, come facevo prima. Puó darsi che sia una decisione sentimentale. Potrei immaginarmi comunque una convivenza dei due "mondi", la qual cosa sarebbe anche forse saggia, onde evitare scelte e decisioni affrettate. Tuttavia dovró conciliare l' aspetto logistico e quello finanziario che una tale convivenza richiede.