morgan74 ha scritto:
Oggi ho chiesto ad un commesso di Mediaworld una spiegazione sulla potenza dei nuovi macbook pro da 13 (2019).
I processori più potenti sono degli i5, quad core, a 1,4 gigahertz di potenza, ma con turboboost fino a 3,9 o anche superiore, non ricordo.
La cosa che non sapevo è che la potenza dichiarata di un processore in realtà è quella di partenza e non la massima.
In questo modo, almeno da come mi ha spiegato, é meglio avere un i5, a 1,4Ghz piuttosto che un i5 a 2,4 Ghz, perché quello a 1,4 scalda meno e consuma meno batteria, potendo partire da valori più bassi, e se non c'è bisogno di accelerare, in base ai processi in corso, resta a lavorare a frequenze più basse.
Al contrario un 2,4 parte già da un valore più alto, e quindi a meno di tanto non può andare.
A voi risulta tutto questo?
Manco per niente.
Innanzitutto la frequenza di un processore è cosa diversa dalla "potenza". La potenza caso mai è l'energia per unità di tempo (watt), e rappresenta il consumo del processore. Poi c'è la capacità di calcolo, cioè quanti "calcoli" il processore può fare nell'unità di tempo.
Consumo e capacità di calcolo sono direttamente correlati solo nella medesima famiglia di processori (= costruttore e generazione della litografia).
Attualmente i processori Intel (litografia a 14 nm) sono MENO efficienti dei processori AMD (litografia a 7 nm). Ciò significa che un processore Intel, a pari calcoli al secondo effettuati, consuma di più, scalda di più, e fa durare meno la batteria. Il processore energeticamente più efficiente attualmente è AMD Ryzen serie 3000. Non solo consuma di meno a parità di calcoli effettuati, ma a parità di € necessari per comprarlo è anche molto più performante nelle applicazioni multithreaded (quale è una DAW con varie istanze di Vst).
I processori per laptop (limitati dalla poca energia immagazzinabile nella batteria) consumano forzatamente meno di quelli per desktop e conseguentemente hanno meno capacità di calcolo (a parità di produttore e generazione).
La frequenza di base non ha alcun significato particolare, è quel valore a cui il processore assorbe un tot di potenza elettrica (dichiarata dal costruttore), e che può essere mantenuto indefinitamente perchè i produttori di laptop dimensionano il sistema di raffreddamento su quella potenza da dissipare.
Il processore in idle riduce la frequenza a valori più bassi, e sotto carico può raggiungere, per poco tempo (misurabile in secondi) , la frequenza di boost. Dopo di ché si surriscalda e la frequenza viene di nuovo ridotta per non bruciarlo.
Il processore migliore è quello che ha la frequenza di base più alta (= miglior sistema di raffreddamento implementato nel laptop) e quella di boost più alta possibile (valore in genere limitato per questioni di marketing in modo da segmentare la clientela e spremere più soldi possibili dagli acquirenti danarosi).
Io ti scrivo da un PC con Ryzen serie 2000, 8 core, 16 thread, 3.8 Ghz (all cores). A pieno carico il processore consuma 90W (fuori dalla portata di qualsiasi laptop, ma meno di processori Intel meno performanti), e sviluppa una potenza di calcolo brutale, ai vertici di quanto oggi possibile con un processore consumer.
A titolo di esempio prima avevo un Intel i5 Haswell (22 nm) , 4 core @ 3.8GHz (boost, 3.6GHz all cores). Consumava a pieno carico circa 65W, ma aveva meno di 1/3 della capacità di calcolo che ho adesso.
Il PC è autocostruito. Il processore l'ho pagato 170€.
L' i5 @1.4GHz che ti hanno proposto, a regime continuo, ha quindi circa il 10% della capacità di calcolo del mio desktop.
Il Ryzen 3000 farebbe ancora meglio (più performante e più efficiente).