@ paolo_b3
Ciao amici,
volevo confrontarmi con voi sul modo con cui preparate i vostri repertori. Premetto che il mio obiettivo è la musica "leggera" o comunque musica di basso contenuto tecnico esecutivo, ma ben venga anche il parere di chi fa studi "seri".
Sostanzialmente mi accorgo che quando dedico molto tempo a qualche brano del repertorio, magari 5 o 6, ripartito in più giornate ad esempio in un periodo di un paio di mesi, arrivo quasi ad incartarmi, Cioè ad un eccedenza di studio corrisponde un irrigidimento sulle intenzioni esecutive.
Ma basta mettere il brano in quarantena (ignorarlo totalmente per un mesetto abbondante) che alla ripresa tutto gira per il meglio, più sentimento esecutivo, individuazione degli errori o delle lacune sotto al profilo sonoro, quello dei settaggi delle macchine per intenderci, insomma tenendo anche conto della prontezza con cui il mio inconscio richiama le mani e le diteggiature, delle grosse soddisfazioni. O per dirla alla Cyrano, i brani diventano "ariosi".
A voi capita? Ed eventualmente capita anche a chi compie studi impegnativi?
Credo sia la stanchezza...io la sera dopo un quarticello d'ora di So What...sto andando a tappeto...
Però alla ripresa, il giorno dopo...va meglio, fluido e veloce...
Che tristezza...si vive per lavorare anziché il contrario