@ orange1978
si vabbe come al solito non capite manco quello che uno scrive, ma pazienza.
allora intanto una "string machine" era concepita come uno strumento serio, per musicisti, da suonare....ancora oggi hanno un fascino che gli archi campionati se lo sognano, e un suono che è analogico, realmente vintage, quindi
apprezzare il suono del game boy va benissimo, dico solamente che a differenza di una string machine per la quale se vuoi avere quel suoni devi quasi per forza di cose comprare uno strumento di quel tipo antico (sebbene esistano oggi ottime soluzioni sia software che hardware che le emulano), per fare i suoni del game boy non serve spendere 500 euro, quel coso è carino se costasse 150 max 200 euro, ma non 500 per la miseria, è la stessa cosa dell'op1, carino ma a 1000 euro direi anche no.
Capita di non capirsi, comunque...
Le strings machine sono un esempio paradosssle, perché rappresentano un suono particolare, diffuso ovunque per una ventina d'anni, che ha caratterizzato un'epoca, lasciandoci in eredità anche dei capolavori scolpiti con quel suono, ma che tanti artisti, compositori, arrangiatori hanno rinnegato, preferendo a quel modo grezzo di interpretare il suono delle sezioni d'archi le soluzioni offerte dall'avvento della tecnologia digitale.
Quei suonetti non hanno certo segnato un'epoca, ma quando sono usciti i primi applicativi per fare musica, prima su piattaforme Commodore, poi Amiga, Atari etc etc, hanno avuto grandissima diffusione e sono stati dimenticati nel giro di pochissimo.
Oggi vengono riproposti entrambi i suoni.
Per quanto riguarda le strings machine, da una parte abbiamo Waldorf con 2 prodotti, Streichfett a bassissimo costo e STVC un pochino fuori mercato (700 e fischia euro per uno Streichfett con tastiera e vocoder), dall'altra i cloni, l'analogico Behringer e il digitale Roland, più una nutrita serie di campioni disponibili per diversi strumenti. Più le soluzioni software. A conti fatti, poca roba ma a prezzi onesti, tolto STVC.
Per quanto riguarda invece il suonino lofi da Game Boy, mi sembra invece che oltre alle soluzioni software ci sia un'invasione di prodotti, con prezzi estremamente variegati che toccano cifre apparentemente incoerenti, al limite della follia.
Perché succede questo?
La risposta è molto semplice: il mercato comanda.
I sintetizzatori specializzati come questo, ma che possiamo assolutamente mettere al pari dei moduli clone Behringer, e di tanti synth analogici, digitali o ibridi con caratteristiche comuni quali tastiere di dimensioni ridotte e con estensioni limitate, limitata polifonia e multitimbricità assente o limitata, non sono pensati per il mercato dei musicisti in senso tradizionale, ma per chi produce musica elettronica, dance, trap, hip hop, etc etc.
Quindi il "nostro" giudizio è quello di un'utenza che non interessa a chi li ha ideati.
Al tastierista in senso tradizionale interessa molto di più avere un parco macchine limitato nella numerosità ma capace di garantire la copertura di un ampio spettro sonoro con la miglior qualità possibile.
Questa categoria di utenti invece si compra la Bass Station per le linee di basso, il clone TB303 per un altro tipo di linee di basso, il Minilogue XD o il Volca Keys per i pad (a 3 o 4 voci), i vari cloni Pro One, Odyssey etc etc per le linee di synth lead, le varie drum machine analogiche o virtual analog, il tutto pilotato da daw o più frequentemente da una groovebox.
Quello è il mercato per questi oggetti.