Arrangiamenti da paura: Riccardo Zara

drmacchius 11-01-20 21.35
Non voglio fare a tutti i costi il quarantenne nostalgico, ma risentendole ora da adulto, con l‘orecchio smaliziato per la musica moderna e l‘interesse per il Recording, gli arrangiamenti di Riccardo Zara (non solo quelli dei Cavalieri del Re), a prescindere dal genere, mi se,brano composizioni da paura. A prescindere dal gusto armonico e dalla originalità, le composizioni sono praticamente produzioni one man band, di sicuro con tanto ootboard di qualità, ma effettuate con strumenti analogici e con le tecnologie degli anni 80‘. Niente computer, niente multieffetti digitali, composizioni con muotitraccia moderni e probabilmente registrazioni in Projekt studio delle sonorità acustiche.
Impressioni simili le ho avute solo ascoltando gli arrangiamenti dei brani di Rino Gaetano e, solo in parte, quelle di Ivano fossati. Sto ovviamente parlando di arrangiamento e non del contenuto musicale dell‘opera, che comunque contestualizzato al genere proposto e al target a cui era indirizzato, mi sembra di estrema originalità e grande qualità.
Qualcuno ha avuto impressioni analoghe?
fulezone 11-01-20 22.41
@ drmacchius
Non voglio fare a tutti i costi il quarantenne nostalgico, ma risentendole ora da adulto, con l‘orecchio smaliziato per la musica moderna e l‘interesse per il Recording, gli arrangiamenti di Riccardo Zara (non solo quelli dei Cavalieri del Re), a prescindere dal genere, mi se,brano composizioni da paura. A prescindere dal gusto armonico e dalla originalità, le composizioni sono praticamente produzioni one man band, di sicuro con tanto ootboard di qualità, ma effettuate con strumenti analogici e con le tecnologie degli anni 80‘. Niente computer, niente multieffetti digitali, composizioni con muotitraccia moderni e probabilmente registrazioni in Projekt studio delle sonorità acustiche.
Impressioni simili le ho avute solo ascoltando gli arrangiamenti dei brani di Rino Gaetano e, solo in parte, quelle di Ivano fossati. Sto ovviamente parlando di arrangiamento e non del contenuto musicale dell‘opera, che comunque contestualizzato al genere proposto e al target a cui era indirizzato, mi sembra di estrema originalità e grande qualità.
Qualcuno ha avuto impressioni analoghe?
I cavalieri del Re sono attualmente un mito, i loro concerti fanno sempre il tutto esaurito, prima dell'avvento e del monopolio di Cristina D'Avena che ha secondo me appiattito e reso monotono il tutto hanno fatto veramente la storia di noi bambini che oggi abbiamo 40 e più anni, quei synth quei suoni... musica Rock, Pop, Progressive, ma oggi di che parliamo? Bho
drmacchius 12-01-20 21.34
@ fulezone
I cavalieri del Re sono attualmente un mito, i loro concerti fanno sempre il tutto esaurito, prima dell'avvento e del monopolio di Cristina D'Avena che ha secondo me appiattito e reso monotono il tutto hanno fatto veramente la storia di noi bambini che oggi abbiamo 40 e più anni, quei synth quei suoni... musica Rock, Pop, Progressive, ma oggi di che parliamo? Bho
Sai che strumentazione usavano?
fulezone 12-01-20 21.55
@ drmacchius
Sai che strumentazione usavano?
Non ho trovato un granché ma facevano molto uso di moog e roba elettronica
mike71 13-01-20 11.43
@ fulezone
Non ho trovato un granché ma facevano molto uso di moog e roba elettronica
http://forum.sigletv.net/viewtopic.php?p=114966#114966

Di sicuro usavano un Korg PE-1000
orange1978 14-01-20 11.02
@ drmacchius
Sai che strumentazione usavano?
....hanno lo studio a pochi km da casa mia.

usavano principalmente un mixer analogico soundcraft serie 600 se non ricordo male, con un registratore reel to reel a 16 tracce mi pare (ma non sono sicuro del modello), e poi altre cose analogiche dell'epoca ma niente di trascendentale, il microfono per le voci è il neumann u67 (versione fine anni 70), molto figo.

il pianoforte in quasi tutte le loro sigle è uno yamaha cp70 (la versione a 76 tasti insomma), lo si puo ascoltare in quasi ogni loro brano in cui c'è il pianoforte, come "libro cuore", "il fichissimo del baseball (solo)" etc etc , la scelta era data semplicemente dal fatto che non necessitava microfonaggi per poter essere registrato, cosa che facilita notevolmente i tempi di produzione in studio (le sigle erano commissionate e andavano prodotte alla velocità della luce con tempi di consegna strettissimi).

come sintetizzatori a me sembra di ricordare anche l'arp pro soloist dgx....ma non sono certo, so che negli anni successivi è passato a un sistema con emagic logic con vari moduli midi tipo il roland u220, negli anni 80 per la realizzazione di dischi come la serie "TUCANO" usarono molto strumenti come i moduli fm yamaha tipo tx802, e mi pare il campionatore akai s950, ma nelle sigle originali che intendi tu il grosso era realizzato con strumentisti veri (anche se successivamente riccardo iniziò a lavorare con batterie elettroniche, anche qui per facilitare e accorciare i tempi di produzione).

comunque arrangiamenti a parte, i loro master suonano abbastanza cupi, si sente che sono registrati su nastro analogico e mixati non certo su consoles da mille e una notte (come i brani di cristina d'avena che erano mixati sul banco ssl 4000 e suonavano ben più nitidi e presenti), forse il bello è anche questo essere un po "undeground", fuori dagli standards.
KBL 16-01-20 15.02
ciao a tutti!
Come synth principalmente un KORG PE 1000 (ad es. tutte le trombe), un SIEL CRUISE (per i vari pad sweep tipo l'uomo tigre e per i monofonici con portamento tipo intro de "la ballata di fiorellino"), e nelle ultime produzioni korg poly-800, come piano come già detto il cp yamaha (a volte i brani erano registrati rallentati e poi velocizzati per dare un suono particolare es. piano di lady oscar o Il libro cuore)
orange1978 17-01-20 07.55
@ KBL
ciao a tutti!
Come synth principalmente un KORG PE 1000 (ad es. tutte le trombe), un SIEL CRUISE (per i vari pad sweep tipo l'uomo tigre e per i monofonici con portamento tipo intro de "la ballata di fiorellino"), e nelle ultime produzioni korg poly-800, come piano come già detto il cp yamaha (a volte i brani erano registrati rallentati e poi velocizzati per dare un suono particolare es. piano di lady oscar o Il libro cuore)
ah si, lo facevano molti gruppi, beatles in primis (....e infatti riccardo è un grandissimo fan dei beatles e dei bee gees da cui ha imparato ascoltando i loro dischi molte tecniche di produzione e arrangiamento, sopratutto su cori e controcanti).

cazzo il siel cruise, bello...è vero! non lo ricordavo, strumenti molto underground comunque, altro motivo per il quale le sigle suonavano meno standardizzate, cristina d'avena per dire ha fatto notevole uso di strumentazione di alto livello grazie sicuro a maggiori disponibilità economiche e quindi nei suoi brani apparivano sempre strumenti all'ultimo grido come la yamaha dx7, la d50, etc...e il suono delle sigle è sempre stato piu "standard", anche come idee di mixaggio (grazie anche all'uso di strumentazione da studio decisamente superiore).

invece a me piace sentire brani fatti con strumenti meno famosi, senza guardare troppo agli standard imposti dal mainstream, anche questo rende certa musica speciale e un po esotica.