@ anonimo
Bisognerebbe innanzitutto fugare alcuni malintesi su ciò che l'armonia è veramente...
Alcuni trattati rischiano invece, se manca una base solida di vera comprensione dell'armonia, di fuorviare lo studente
Alcuni concetti veramente basici:
1) l'armonia occidentale nasce dai rapporti armonici già contenuti (appunto come armonici) nelle frequenze emesse da una corda vibrante/aria che vibra in un tubo
2) le relazioni tra le frequenze (e gli elementi psicoacustici istintive che l'essere umano possiede) ci consegnano i concetti di consonanza/dissonanza
3) La costruzione degli accordi per terze sovrapposte è convenzionale, ma comoda ed utile; essa non è che il "rimettere in ordine" in senso verticale, nella maniera più compatta possible, la "ricostruzione ampliata" degli armonici, e le sue possibili variazioni/manipolazioni
4) le scale, egualmente, non sono altro che un'altra maniera di "riorganizzare gli armonici in maniera ancor più compatta", ma stavolta seriale e non verticale
5) L'armonia si occupa sì di "comprendere gli accordi", ma sopratutto di "comprendere le relazioni tra gli accordi"
6) ecco che scopriamo il cardine dell'armonia occidentale, il "movimento cadenzante" (praticamente la quarta ascendente) ed i suoi elementi di dettaglio: la sensibile che sale di un semitono alla tonica e la sottodominante che scende di un semitono alla mediante
7) da qui, si procede a esaminare le "regioni armoniche", comprendendo che una tonalità non è un concetto monolitico ma è una "casa con molte stanze"
8) nel frattempo, si studia il moto delle parti, ricordando che l'armonia è nata dal contrappunto e non viceversa; quindi gli accordi non sono blocchi monolitici da gestire come se fossero degli "insiemi indivisibli", ma ogni nota che è contenuta in un accordo arriva da una nota precedente e va verso una nota successiva, obbedendo a regole e sensibilità specifiche
9) ecco che impariamo a realizzare un'armonia, sia partendo da un basso (e qui che sia cifrato in maniera "classica" o sia cifrato con le sigle moderne è praticamente la stessa cosa), sia da una melodia (cosa un pelo più difficile)
10) solo a questo punto possiamo capire e realizzare i voicings, da considerare come "distillati" di tutto ciò che abbiamo studiato prima
NB: le scale non c'entrano quasi niente, i modi non c'entrano quasi niente, Gaslini non c'entra niente del tutto ed è massimamente fuorviante
Questo me lo stampo e lo appendo al muro davanti al pianoforte