gobert4 ha scritto:
Allora anche il D-05 avrebbe fatto la stessa fine, vista la complessità degli algoritmi.
Il D-05 ha 16 voci di polifonia, non 4. Lo compri e praticamente hai li un D-550 (non dico D-50 semplicemente perché non c'è la tastiera) in tutto e per tutto. Al netto di qualche minima differenza di timbrica fa gli stessi suoni, ha esattamente lo stesso motore di sintesi ed è compatibile con tutti gli editor ed i banchi di patch per D-50/550 pre-esistenti.
Il motore di sintesi del D-50/550 originale, che è digitale, era mosso da un ASIC proprietario prodotto nel 1987. Un processore o ASIC prodotto oggi quel motore di sintesi se lo mastica senza alcun tipo di problema, e gli avanza ancora potenza per fare altre cose. Per questo alla versione Boutique sono riusciti agevolmente a darle le 16 note di polifonia che avevano le macchine originali.
Per me il D-05 è il Boutique in assoluto meglio riuscito, perché una volta che l'hai preso non sei castrato con la polifonia o le funzionalità rispetto alla macchina originale, come accade per gli altri. Non l'ho comprato solo perché ho già un D-50, altrimenti ci avrei fatto un serio pensiero.
A riguardo degli altri Boutique, i VA, posso capire che magari le prime versioni erano a 4 voci di polifonia, perché comunque emulare la circuiteria analogica di un intero synth è un compito piuttosto impegnativo per un processore. Ma adesso, dopo 2 anni che 'sti Boutique esistono, non voglio credere che Roland non sia riuscita a strizzare 2 voci in più di polifonia sul nuovo JU-06A per allinearlo agli originali, per via di limiti tecnici. Se avessero voluto avrebbero progettato un nuovo ASIC od ottimizzato quello esistente, e 2 voci in più sarebbero riusciti a dargliele. Qui semplicemente non l'hanno fatto perché avranno riutilizzato lo stesso hardware di 2 anni fa, così contieni i costi e contemporaneamente spingi alcune persone a comprarsene 2 per avere una polifonia decente. 2 piccioni con una fava.