@ giannirsc
non so che ne pensiate, ma alla luce dei live fatti quest'anno ho l'impressione che il livello tecnico dei fonici sia sceso..forse è una coincidenza, ma mi sento di dirgliene quattro..
caro fonico, perchè al soundcheck il tastierista è l'ultimo?
caro fonico, il tastierista è colui che da il COLORE alla band..le tastiere devono essere presenti nel mix e non un optional..
caro fonico, se ho 4 tastiere e ti do solo le uscite del mixer, è per facilitarti il lavoro..
caro fonico, se senti dei livelli errati tra le tastiere, è propabile che dipenda dall'equalizzazione del tuo impianto..
caro fonico, se ti do 2 canali, li devi aprire totalmente in stereo e non alle 9 e 10..
caro fonico, se mi dici che non panpotti totalmente le tastiere per avere un suono più centrale, perchè i panoramici della batteria uno lo metti tutto a destra e l'altro tutto a sinistra ? Perchè i Tom li apri in stereo ?
caro fonico, la strumentazione del tastierista medio si aggira intorno ai 5000 euro,il tastierista passa molto tempo a programmare i suoni..se tu togli totalmente tutti i bassi alle tastiere, capisci da te che il tastierista può risentirne moralmente..
caro fonico, se alla domanda "perchè togli tutti i bassi dal canale delle tastiere?" tu rispondi che è per far spazio alla cassa, capisci da te che il tastierista si rattrista..
caro fonico, se devi livellare un volume, utilizza il cursore/fader, non agire sul gain perchè cambi il volume anche ai segnali monitor..
caro fonico siamo nel 2020, per la voce non serve più il tipico Rev Cathedral..basta un reverbero corto con un predelay..
caro fonico, se il microfono sul palco fischia, la colpa è del reverbero..
caro fonico, se ti do una pen drive per registrare la serata, non lo faccio per ascoltare come ha suonato la band..lo faccio per sentire cosa hai combinato..
Mi permetto di scrivere perchè, essendo musicista e anche fonico (FOH engineer), ho ben presenti i due punti di vista.
1. È vero che a volte i fonici non hanno alcuna specifica formazione, che in alcune parti del Paese non vi sono neanche corsi per fonici live degni di questo nome, ma va digerito il fatto che in Italia i service audio-luci sono abbastanza bistrattati e sottopagati, specie quelli medio/piccoli. A questi ultimi, nel budget di uno spettacolo, e lo dico per esperienza, restano le briciole, con un gioco al massacro dove gli organizzatori hanno il coltello dalla parte del manico.
2. Da parte di noi musicisti, senza entrare troppo nel dettaglio di quanto detto dall'opener, bisognerebbe che curassimo meglio l'arrangiamento, cercando di rispettare le "parti" ed il range di frequenze occupate dai singoli strumenti. Ad esempio, non serve che il piano occupi range di frequenze gravi con eccessiva dinamica, se ho già cassa e basso che le occupano (magari suono dal C3 in su...). Altrimenti si rischia di saturarle ed avere un prodotto finale falsato e poco equilibrato.
3. Nella pratica, noto comunque un atteggiamento poco collaborativo. Vige la legge del sospetto (ad esempio, la chitarra non si sentiva, secondo il chitarrista avevo chiuso il canale, invece si era dimenticato di riattivare la preamplificazione. 15 min. persi a cercare la soluzione al problema e malumori da una parte e dall'altra!). Basta davvero poco per ottenere un risultato migliore, anche senza avere il dio dei fonici alla consolle.
4. Per esperienza, i "veri" musicisti sono quelli che sanno gestire meglio la propria strumentazione, curandone tutti i dettagli, non sapete quanto sia importante! Il fonico a quel punto non ha che microfonare a dovere senza intervenire sul suono che, opinione mia, deve arrivare all'impianto così come concepito dal musicista.
5. I pianisti/tastieristi dovremmo curare meglio il bilanciamento del volume dei suoni tra le varie patch. È vero che l'intento è quello di facilitare il compito al fonico e di avere un mix ottimale, ma ciò dev'essere fatto in maniera estremamente precisa, possibilmente provandolo anche su impianto, e non solo in cuffia.
Insomma, da una parte e dall'altra ci vuole, oltre che competenza e conoscenza, una buona dose di flessibilità e devozione al "problemi solving"!