@ wildcat80
Non suono dal vivo da almeno 4 anni.
Mi piace però ricordare alcuni eventi al limite del fantozziano.
Primo evento: matrimonio di compagni di università. Estate 2012.
Location top della riviera ligure di levante, gli sposi chiedono a tutti gli invitati musicisti di suonare.
Eravamo un bel gruppone e praticamente, nel corso degli anni, avevamo suonato più o meno tutti assieme.
Forniscono una scaletta di poprock italiano con tanto spazio a Vasco e Ligabue, ok non sarà il massimo ma sono cose facili, che con i giusti bicchieri in corpo fanno scatenare gli invitati.
Momenti topici: lo sposo, stonato come una campana, vuole dedicare Eh di Vasco alla sposa.
Pezzo che avevamo provato con il cantante designato, che viene spodestato dallo sposo, risultato uno strazio.
Arriviamo all'imperdibile Certe notti. Il pezzo gira in Mi, con un piccolo bridge organistico basato su un pedale di Re.
Non si sa per quale motivo, forse perché era ubriaco marcio, il chitarrista suona tutto l'assolo in Re, un tono sotto.
Nessuno si accorge di nulla.
Ma deve ancora arrivare il meglio.
Viene chiesto a gran voce Smoke on the water, pezzo che ovviamente avevamo in repertorio dal liceo.
Inizia l'intro di batteria e va tutto bene, appena sono entrato con l'organo strasaturato si è rotto qualche bicchiere e gli invitati più anziani sono fuggiti.
Ma c'è stato anche un risvolto positivo.
Dovendo fare allestimento e sound check, ci siamo persi l'aperitivo nell'attesa degli sposi, che è costato una gastroenterite acuta a tutti gli invitati che avevano partecipato.
Secondo evento: matrimonio di compagni di università, estate 2014q.
Location top dell'astigiano.
Sposo musicista, sposa pianista classica, suocero dello sposo maestro di chitarra classica.
La performance è piuttosto articolata, sono previsti dei blocchi di vari gruppi (tutti invitati), più dei pezzi concordati con invitati che non appartenevano ai gruppi.
Io ero uno di questi, in quanto metà dei membri del mio gruppo dell'epoca non erano invitati.
Il mio amico era un bassista, e il suo sogno proibito era suonare con me i pezzi di De Andrè negli arrangiamenti della PFM.
Conosco quella musica come le mie tasche, per cui non è un problema.
I pezzi previsti erano Bocca di rosa, Rimini, La Città Vecchia (in versione solo chitarre), e Via del Campo, con le parti di Minimoog suonate da una flautista.
Lì avevamo lavorato veramente bene.
Partiamo con il pezzo chitarristico, dove io, che sono chitarrista autodidatta totale, avrei accompagnato il suocero maestro.
Va benissimo e il suocero mi fa pure i complimenti per come lo accompagnavo.
Andiamo alla grandissima con Bocca di Rosa e Rimini (il mio amico peraltro aveva voluto che portassi l'Elka Strings, perché mi era stato venduto come quello originale usato da Premoli in quella tournée)... arriva il momento di Via del Campo, il pezzo clou.
L'intro del pezzo si basa su un riff di clavicembalo suonato da Roberto Colombo sul Polymoog, e da un fraseggio flautato di Premoli suonato sul Moog, che nel nostro caso era stato sostituito da un vero flauto traverso.
Per ricreare quel suono di clavicembalo analogico, avevo usato delle forme d'onda a impulso molto strette, solo che non mi convinceva, e alla fine avevo smanettato trovando la quadratura utilizzando un algoritmo di sincronizzazione degli oscillatori.
Nello smanettare avevo scordato gli oscillatori per ottenere quel suono metallico, col risultato che la patch suonava un semitono più basso, fatto che avevo ben presente e che potevo risolvere solo trasportando tutta la patch di un semitono più in alto.
Peccato che me ne fossi dimenticato, o meglio, ero convinto di aver trasportato la patch 4 di aver salvato tutto, ma non era così.
Potete ben immaginare come sia finita...
a broccoli marci?????????????