Le serate dal vivo più buffe che avete fatto.

wildcat80 29-05-19 15.43
Non suono dal vivo da almeno 4 anni.
Mi piace però ricordare alcuni eventi al limite del fantozziano.

Primo evento: matrimonio di compagni di università. Estate 2012.
Location top della riviera ligure di levante, gli sposi chiedono a tutti gli invitati musicisti di suonare.
Eravamo un bel gruppone e praticamente, nel corso degli anni, avevamo suonato più o meno tutti assieme.
Forniscono una scaletta di poprock italiano con tanto spazio a Vasco e Ligabue, ok non sarà il massimo ma sono cose facili, che con i giusti bicchieri in corpo fanno scatenare gli invitati.
Momenti topici: lo sposo, stonato come una campana, vuole dedicare Eh di Vasco alla sposa.
Pezzo che avevamo provato con il cantante designato, che viene spodestato dallo sposo, risultato uno strazio.
Arriviamo all'imperdibile Certe notti. Il pezzo gira in Mi, con un piccolo bridge organistico basato su un pedale di Re.
Non si sa per quale motivo, forse perché era ubriaco marcio, il chitarrista suona tutto l'assolo in Re, un tono sotto.
Nessuno si accorge di nulla.
Ma deve ancora arrivare il meglio.
Viene chiesto a gran voce Smoke on the water, pezzo che ovviamente avevamo in repertorio dal liceo.
Inizia l'intro di batteria e va tutto bene, appena sono entrato con l'organo strasaturato si è rotto qualche bicchiere e gli invitati più anziani sono fuggiti.
Ma c'è stato anche un risvolto positivo.
Dovendo fare allestimento e sound check, ci siamo persi l'aperitivo nell'attesa degli sposi, che è costato una gastroenterite acuta a tutti gli invitati che avevano partecipato.

Secondo evento: matrimonio di compagni di università, estate 2014q.
Location top dell'astigiano.

Sposo musicista, sposa pianista classica, suocero dello sposo maestro di chitarra classica.
La performance è piuttosto articolata, sono previsti dei blocchi di vari gruppi (tutti invitati), più dei pezzi concordati con invitati che non appartenevano ai gruppi.
Io ero uno di questi, in quanto metà dei membri del mio gruppo dell'epoca non erano invitati.
Il mio amico era un bassista, e il suo sogno proibito era suonare con me i pezzi di De Andrè negli arrangiamenti della PFM.
Conosco quella musica come le mie tasche, per cui non è un problema.
I pezzi previsti erano Bocca di rosa, Rimini, La Città Vecchia (in versione solo chitarre), e Via del Campo, con le parti di Minimoog suonate da una flautista.
Lì avevamo lavorato veramente bene.
Partiamo con il pezzo chitarristico, dove io, che sono chitarrista autodidatta totale, avrei accompagnato il suocero maestro.
Va benissimo e il suocero mi fa pure i complimenti per come lo accompagnavo.
Andiamo alla grandissima con Bocca di Rosa e Rimini (il mio amico peraltro aveva voluto che portassi l'Elka Strings, perché mi era stato venduto come quello originale usato da Premoli in quella tournée)... arriva il momento di Via del Campo, il pezzo clou.
L'intro del pezzo si basa su un riff di clavicembalo suonato da Roberto Colombo sul Polymoog, e da un fraseggio flautato di Premoli suonato sul Moog, che nel nostro caso era stato sostituito da un vero flauto traverso.
Per ricreare quel suono di clavicembalo analogico, avevo usato delle forme d'onda a impulso molto strette, solo che non mi convinceva, e alla fine avevo smanettato trovando la quadratura utilizzando un algoritmo di sincronizzazione degli oscillatori.
Nello smanettare avevo scordato gli oscillatori per ottenere quel suono metallico, col risultato che la patch suonava un semitono più basso, fatto che avevo ben presente e che potevo risolvere solo trasportando tutta la patch di un semitono più in alto.
Peccato che me ne fossi dimenticato, o meglio, ero convinto di aver trasportato la patch 4 di aver salvato tutto, ma non era così.
Potete ben immaginare come sia finita...
BB79 29-05-19 16.11
@ wildcat80
Non suono dal vivo da almeno 4 anni.
Mi piace però ricordare alcuni eventi al limite del fantozziano.

Primo evento: matrimonio di compagni di università. Estate 2012.
Location top della riviera ligure di levante, gli sposi chiedono a tutti gli invitati musicisti di suonare.
Eravamo un bel gruppone e praticamente, nel corso degli anni, avevamo suonato più o meno tutti assieme.
Forniscono una scaletta di poprock italiano con tanto spazio a Vasco e Ligabue, ok non sarà il massimo ma sono cose facili, che con i giusti bicchieri in corpo fanno scatenare gli invitati.
Momenti topici: lo sposo, stonato come una campana, vuole dedicare Eh di Vasco alla sposa.
Pezzo che avevamo provato con il cantante designato, che viene spodestato dallo sposo, risultato uno strazio.
Arriviamo all'imperdibile Certe notti. Il pezzo gira in Mi, con un piccolo bridge organistico basato su un pedale di Re.
Non si sa per quale motivo, forse perché era ubriaco marcio, il chitarrista suona tutto l'assolo in Re, un tono sotto.
Nessuno si accorge di nulla.
Ma deve ancora arrivare il meglio.
Viene chiesto a gran voce Smoke on the water, pezzo che ovviamente avevamo in repertorio dal liceo.
Inizia l'intro di batteria e va tutto bene, appena sono entrato con l'organo strasaturato si è rotto qualche bicchiere e gli invitati più anziani sono fuggiti.
Ma c'è stato anche un risvolto positivo.
Dovendo fare allestimento e sound check, ci siamo persi l'aperitivo nell'attesa degli sposi, che è costato una gastroenterite acuta a tutti gli invitati che avevano partecipato.

Secondo evento: matrimonio di compagni di università, estate 2014q.
Location top dell'astigiano.

Sposo musicista, sposa pianista classica, suocero dello sposo maestro di chitarra classica.
La performance è piuttosto articolata, sono previsti dei blocchi di vari gruppi (tutti invitati), più dei pezzi concordati con invitati che non appartenevano ai gruppi.
Io ero uno di questi, in quanto metà dei membri del mio gruppo dell'epoca non erano invitati.
Il mio amico era un bassista, e il suo sogno proibito era suonare con me i pezzi di De Andrè negli arrangiamenti della PFM.
Conosco quella musica come le mie tasche, per cui non è un problema.
I pezzi previsti erano Bocca di rosa, Rimini, La Città Vecchia (in versione solo chitarre), e Via del Campo, con le parti di Minimoog suonate da una flautista.
Lì avevamo lavorato veramente bene.
Partiamo con il pezzo chitarristico, dove io, che sono chitarrista autodidatta totale, avrei accompagnato il suocero maestro.
Va benissimo e il suocero mi fa pure i complimenti per come lo accompagnavo.
Andiamo alla grandissima con Bocca di Rosa e Rimini (il mio amico peraltro aveva voluto che portassi l'Elka Strings, perché mi era stato venduto come quello originale usato da Premoli in quella tournée)... arriva il momento di Via del Campo, il pezzo clou.
L'intro del pezzo si basa su un riff di clavicembalo suonato da Roberto Colombo sul Polymoog, e da un fraseggio flautato di Premoli suonato sul Moog, che nel nostro caso era stato sostituito da un vero flauto traverso.
Per ricreare quel suono di clavicembalo analogico, avevo usato delle forme d'onda a impulso molto strette, solo che non mi convinceva, e alla fine avevo smanettato trovando la quadratura utilizzando un algoritmo di sincronizzazione degli oscillatori.
Nello smanettare avevo scordato gli oscillatori per ottenere quel suono metallico, col risultato che la patch suonava un semitono più basso, fatto che avevo ben presente e che potevo risolvere solo trasportando tutta la patch di un semitono più in alto.
Peccato che me ne fossi dimenticato, o meglio, ero convinto di aver trasportato la patch 4 di aver salvato tutto, ma non era così.
Potete ben immaginare come sia finita...
a broccoli marci?????????????emoemoemoemoemoemo
vin_roma 29-05-19 19.02
Ogni tanto risaltano fuori thread del genere.

...emoemoemo
divicos 29-05-19 19.58
Visto che si parla di matrimoni vi racconto questa.
Con il gruppo reggae per molte estati siamo saliti sul palco mascherati, intervallando la musica con delle vere e proprie scenette di cabaret, più o meno articolate ed a volte improvvisate sul momento. Era un tratto distintivo dei nostri spettacoli dal vivo.

Due amici piuttosto stretti, ben consapevoli del delirio a cui sarebbero andati incontro, ci hanno invitato al loro matrimonio chiedendoci anche di suonare. Nel gruppo eravamo in quel momento in 12.
Tra le varie fesserie che abbiamo preparato c'è stato un momento a fine serata in cui abbiamo lasciato il dj a mettere musica da ballare, e noi siamo andati a vestirci da margherite. Calzamaglia verde, faccia dipinta di giallo, e gonnelline di tulle bianco (riciclate da un altro live in cui eravamo vestiti da ballerine classiche) intorno al collo.
Abbiamo fatto tutti insieme il bouquet della sposa!!
La povera sventurata aveva 11 imbecilli che la seguivano ovunque, e che ballavano sempre intorno a lei.
Giusto per la cronaca, siamo ancora molto amici, nonostante questo. emo
markelly2 29-05-19 21.45
La serata più buffa?

Credo quella volta che ho fatto l'assolo suonando con mani, piedi e... NASO!!! emoemoemo

Non so ancora come mi fosse venuto in mente!!! emo


Un'altra volta, per un errore del batterista, e un po' anche mio, abbiamo suonato Buffalo Soldier di Bob Marley al doppio della velocità. Reggae a 45 giri!!! Da scompisciarsi!!! emoemo
SimonKeyb 30-05-19 01.40
cena aziendale, castello di cittadina medioevale di cui non farò il nome, arriviamo, ci inseriamo perfettamente tra gli invitati, tanto che ci riservano lo stesso loro servizio.
ora del concerto siamo tutti un pò alticci in particolar modo il sassofonista nostro che a un certo punto mi crolla sul piano sfondando il reggispartiti, ma lo prendo per gli stracci per fortuna, stessa scena in camerino mentre ci cambiamo. Più che altro essendo lui cardiopatico avevamo paura fosse venuta la sua ora emo
L'episodio sul palco sembra passato inosservato dall'audience festosa, dopo il nostro set mettiamo playlist dal computer, anche se occorreva stazionare la postazione dato che arrivavano signori distinti avvinazzati con incedere barcollante, che tentavano di prendere pezzi della batteria per usarli come tamburi, salvo venire richiamati all'istante con una dinamica da bambini sorpresi a rubare le caramelle. In pratica non dicevano niente, se non guardare con sguardo colpevole e in quel frangente mi facevano anche un pò di tenerezza emo

Altra situazione, bacaro (bar veneziano) vicino a Rialto, seratona di beneficenza con tutte le band di fiducia, il padrone si impegnava per non farci suonare sobri, salvo che il nostro contrabbassista (stimato maestro e marmittone di mezza età con i suoi 100 chili) dopo il nostro set mentre ci cambiamo (evidentemente una procedura complessa per un ubriaco) collassa a terra in mutande ("mi metto un attimo a fare un riposino") e lì lo lasciamo per un'oretta con tanto di foto a documentare che tengo sempre nello smartphone emo di lì a poco la processione di titolari e personale del locale per vedere l'uomo disteso a terra. Avremo dovuto fare anche un secondo set, ma il proprietario non si è lamentato dal momento che il suo piano di metterci k.o. è pienamente riuscito emo
ruggero 30-05-19 09.07
@ SimonKeyb
cena aziendale, castello di cittadina medioevale di cui non farò il nome, arriviamo, ci inseriamo perfettamente tra gli invitati, tanto che ci riservano lo stesso loro servizio.
ora del concerto siamo tutti un pò alticci in particolar modo il sassofonista nostro che a un certo punto mi crolla sul piano sfondando il reggispartiti, ma lo prendo per gli stracci per fortuna, stessa scena in camerino mentre ci cambiamo. Più che altro essendo lui cardiopatico avevamo paura fosse venuta la sua ora emo
L'episodio sul palco sembra passato inosservato dall'audience festosa, dopo il nostro set mettiamo playlist dal computer, anche se occorreva stazionare la postazione dato che arrivavano signori distinti avvinazzati con incedere barcollante, che tentavano di prendere pezzi della batteria per usarli come tamburi, salvo venire richiamati all'istante con una dinamica da bambini sorpresi a rubare le caramelle. In pratica non dicevano niente, se non guardare con sguardo colpevole e in quel frangente mi facevano anche un pò di tenerezza emo

Altra situazione, bacaro (bar veneziano) vicino a Rialto, seratona di beneficenza con tutte le band di fiducia, il padrone si impegnava per non farci suonare sobri, salvo che il nostro contrabbassista (stimato maestro e marmittone di mezza età con i suoi 100 chili) dopo il nostro set mentre ci cambiamo (evidentemente una procedura complessa per un ubriaco) collassa a terra in mutande ("mi metto un attimo a fare un riposino") e lì lo lasciamo per un'oretta con tanto di foto a documentare che tengo sempre nello smartphone emo di lì a poco la processione di titolari e personale del locale per vedere l'uomo disteso a terra. Avremo dovuto fare anche un secondo set, ma il proprietario non si è lamentato dal momento che il suo piano di metterci k.o. è pienamente riuscito emo
oramai credo siano passati 20 anni ed io avevo 19 anni circa...
Ingaggio (ancora con le vecchie lire) in un bar di paese di una cooperativa rossa (sopra c'era la sede del partito). Serata rustica... con prima del concertino cena unta con costine e polenta...
A fine serata sento un cliente del locale che urla: i rumori arrivano da fuori la porta. C'era una tendina antimosche che divideva l'uscita (quindi non si vedeva chi era fuori dalla porta). Praticamente c'era un'ubriaco disteso a terra. Tutto il corpo era fuori dal locale. Dentro, attraverso le tendine spuntava solo la sua mano che stringeva un bicchiere e la voce che diceva "datemi dell'acqua che ho sete"... sono morto!!!!