@ anonimo
Ma la domanda principale è: cosa devi farci con l'ipad?
1) 1-2 virtual instruments + imidipatchbay?..
2) oppure split layer sequenze etc...?
Nel primo caso ci stai dentro tranquillamente (avrei potuto aggiungere un VI in più ma considerando che la domanda verte sull'utilizzo live, meno si sovraccarica e meglio è).
Nel secondo, occhio... per i soliti motivi: polifonia, risorse hardware limitate, etc.
L'ideale sarebbe affiancare all'ipad un modulo sonoro per le basi midi. Winlive (per ipad) ad esempio è un ottima app, leggera, per programmare basi e sequenze midi/mp3. E' possibile anche creare scalette, pdf per ogni file, etc. Effettuando il routing midi da Winlive su un modulo sonoro esterno (es. Ketron) si alleggerisce il carico della cpu e lo si dedica esclusivamente ai VI.
Stiamo parlando comunque di un prodotto che costa da 899 euro in su.
L'idea è di creare un setup generalista con un piano stage + ipad, il primo per i suoni di piano (generalmente quasi tutti noi suoniamo quello come strumento principale) il secondo come expander e "gestore della scaletta".
Vero che col punto 1) si coprirebbero un bel po' di casi, ad esempio accoppiando un CP ad un Korg Module potremmo dirci soddisfatti...
Il punto 2) secondo me sarebbe il top e probabilmente lo si raggiungerà tra poco, ho letto che uscirà tra poco il modulo Audio per Camelot Pro ( tra l'altro è italiano sto software...) che permetterà di utilizzare le app che ora non sono compatibili.
Un'altra app che ritengo interessante, sempre per chi volesse sperimentare divertendosi potrebbe essere Ireal pro, è un mix tra una app per setlist e per backing tracks, leggendo le recensioni ho visto che parecchi la usano live, soprattutto jazzisti.