Youtube e l'articolo 13 dell' EU...

vin_roma 02-12-18 01.24
Se vi siete informati, cosa ne pensate?

Ogni forma di limitazione, specie se verso beni già acquisiti, può far paura ma è anche vero che la mancanza di regole ha portato a ciò che vediamo oggi: faciloneria, approssimazione, scadimento qualitativo...
Il futuro sarà quindi un basso profilo dove tutti dicono tanto e forse anche troppo facendo prevalere la mediocrità o possiamo sopportare, costringendoci, un'etica che valorizzi il meglio?

Io, a volte anche con rammarico, ho imparato che se una cosa si può fare è inutile reprimerla, tanto verrà sempre fuori come le modificazioni genetiche o la libertà negli usi e costumi sociali.

Forse toccava pensarci prima.
zerinovic 02-12-18 07.25
Una riflessione...perché adesso cercano di imbrigliare qualcosa che ha portato nel bene e nel male una rivoluzione? (internet,napster,e-mule)
Perche le grandi produzioni, i grandi artisti, si sono buttati nell'orgia popolare,di tanti tipi di social?
Perché c'è un unico denominatore comune, i soldi...
Prima cercano di approfittare,poi non possono controllare,non vogliono mollare la presa, allora impongono...(e tanto non riusciranno uguale) con la scusa di fare ordine quando invece hanno preso idee dal casino...allora perché non sei rimasto nel tuo? Si sono venduti per ingordigia, ora ne pagano il prezzo.
Se ti metti a livello di un mediocre, questo pensa che é fico almeno quanto te...e ti mancherà inevitabilmente di rispetto. Oggi l'empatia é merce rara.
mike71 02-12-18 09.48
Il problema è decisamente complesso. Nasce anche dal fatto che i monopoli su Internet sono stati clamorosamente favoriti da una legislazione che ha permesso di spostare i soldi nei paradisi fiscali e non ha impedito che certe aziende potessero continuare ad acquisire la concorrenza.

Adesso tutti sono su youtube, qualcuno magari su Vimeno, ma io mi ricordo tanti anni fa quando per fare la stessa cosa uno tirava su una batteria di server per lo streaming Real Video, visto che era il mio lavoro. Adesso tecnicamente si può fare, ma nessuno lo fa. Dato che youtube in cambio di qualche spot dà una visibilità che neanche VH1 potrebbe dare.

Il TCP/IP nasce come protocollo perr to peer, in cui ognuno può definire un protocollo e mettere server in giro. Se io ho una connessione in fibra ottica e sono un piccolo artista, posso farmi la mia pagina web e mettere i video in streaming - Certo installare un server con apache e red5 è uno sbattimento. Però se le persone invece di usare la mail vogliono usre instagram e whatsapp...
kurz4ever 02-12-18 10.13
@ vin_roma
Se vi siete informati, cosa ne pensate?

Ogni forma di limitazione, specie se verso beni già acquisiti, può far paura ma è anche vero che la mancanza di regole ha portato a ciò che vediamo oggi: faciloneria, approssimazione, scadimento qualitativo...
Il futuro sarà quindi un basso profilo dove tutti dicono tanto e forse anche troppo facendo prevalere la mediocrità o possiamo sopportare, costringendoci, un'etica che valorizzi il meglio?

Io, a volte anche con rammarico, ho imparato che se una cosa si può fare è inutile reprimerla, tanto verrà sempre fuori come le modificazioni genetiche o la libertà negli usi e costumi sociali.

Forse toccava pensarci prima.
Vin, scusami ma non capisco l'osservazione che fai...
Se non ho inteso male con quella normativa si sposta sulla piattaforma di pubblicazione la responsabilità di accertare la violazione del diritto d'autore.
E mi sembra l'unica cosa da fare visto che la rete non garantisce sufficienti controlli sulla responsabilità di chi mette online un contenuto. A meno che non rendiamo obbligatorio un meccanismo di autenticazione opponibile a terzi per cui tutti i contenuti da pubblicare devono essere firmati e marcati temporalmente da chi li distribuisce. Altrimenti come puoi garantire il diritto d'autore?
kurz4ever 02-12-18 10.17
@ kurz4ever
Vin, scusami ma non capisco l'osservazione che fai...
Se non ho inteso male con quella normativa si sposta sulla piattaforma di pubblicazione la responsabilità di accertare la violazione del diritto d'autore.
E mi sembra l'unica cosa da fare visto che la rete non garantisce sufficienti controlli sulla responsabilità di chi mette online un contenuto. A meno che non rendiamo obbligatorio un meccanismo di autenticazione opponibile a terzi per cui tutti i contenuti da pubblicare devono essere firmati e marcati temporalmente da chi li distribuisce. Altrimenti come puoi garantire il diritto d'autore?
Insomma, bisogna decidere se e per quale categoria di idee vale il diritto d'autore oppure eliminarlo del tutto e lasciare le idee libere di scorrere... Che forse non sarebbe la soluzione peggiore...
giosanta 02-12-18 10.28
kurz4ever ha scritto:
... Che forse non sarebbe la soluzione peggiore...

A me non piace, ma è quanto accadrà, per l'impossibilità di essere concretamente salvaguardato.
zerinovic 02-12-18 11.08
@ giosanta
kurz4ever ha scritto:
... Che forse non sarebbe la soluzione peggiore...

A me non piace, ma è quanto accadrà, per l'impossibilità di essere concretamente salvaguardato.
Non puoi salvaguardarlo, perche l'artista ha bisogno del pubblico..e vuole coinvolgerlo con mezzi di diffusione popolari,.ma al tempo stesso vuole prenderne le distanze,e imporre le regole in un ambiente anarchico. é un conflitto infinito...cosa non puoi copiare di un artista? Lui...l'artista io l'ho sempre visto come un artigiano, si fa conoscere proponendo gratis la propria musica, ma quando ha una clientela sufficiente, che poi a sua volta gli farà pubblicità,smette di promuoversi digitalmente e vai ad ascoltarlo dal vivo,teatri,locali,stadi...ecc.nessun mezzo di diffusione, se non i live. Guadagnerebbero meno? Oh certo...ma sarebbero liberi, e ne guadagneremo anche noi come ascoltatori, apprezzando il momento di ascoltare la musica.
vin_roma 02-12-18 12.13
Forse ci sarebbe da tener conto anche di una cosa: la musica, come ci è arrivata a noi, è frutto di un fenomeno, una combinazione astrale che è durata sessanta anni al massimo, di pari passo al benessere occidentale e alla diffusione di dischi, radio, car audio e tv. Senza questi supporti forse non avremmo avuto The Beatles, Santana, G. Paoli, De Andrè. Dobbiamo quindi considerare questo periodo un fuoco di paglia, visto che poi l'eccesso di liberalizzazione di fatto cancella la "sussistenza" ai vertici dell'espressione artistica?

In epoche passate il mecenate della musica fu la chiesa, poi, di pari passo, lo furono le corti europee ed insieme, da Perotin sino a Mozart, ci hanno dato immense pagine di musica. Poi sono nati gli editori che hanno permesso, da Beethoven a Mascagni, la sussistenza ad una musica più libera, poi è nato il commercio "spicciolo", popolare, e con gli introiti è nato il nostro mondo attuale. Ma con il "fai da te", tanto democratico, non stiamo assistendo ad una decadenza? O è quello che fisiologicamente dovrà essere?
zerinovic 02-12-18 13.26
Non credo sia colpa della democrazia, penso sia colpa della mancanza di disciplina. Che i genitori non trasmettono piu. Oggi c'è questo buonismo idiota che va di moda...se un professore ti da uno scappellotto viene denunciato...gli alunni fanno bullismo all'insegnante...le autorità vengono scimmiottate da ragazzetti che andrebbero presi a calci nel culo..e da li é tutto un escalation. Zucchero lo dice da tanto che non c'è più rispetto.
paolo_b3 02-12-18 22.59
A me questa cosa fa pensare ad un'operazione che impedisca di poter accedere gratuitamente ai brani su internet.
zerinovic 03-12-18 08.58
@ paolo_b3
A me questa cosa fa pensare ad un'operazione che impedisca di poter accedere gratuitamente ai brani su internet.
Periodo di magra...pensano di far quadrare i bilanci. Sortiranno l'effetto opposto.
paolo_b3 03-12-18 09.52
@ zerinovic
Periodo di magra...pensano di far quadrare i bilanci. Sortiranno l'effetto opposto.
A mio parere le case discografiche hanno "tirato troppo la corda". Vi ricordate il famoso CD che se aveva il passaggio di pubblicità TV costava circa un 10% in più?
Chi è causa del suo mal pianga se stesso.