@ fulezone
Con il mio gruppo stiamo provando dei nuovi brani, alcuni molto famosi come Loosing My Religion, Come Thogheter, oggi proveremo per la prima volta Iris dei Goo Goo Dolls, la cosa di cui mi sono reso conto è che molti di questi brani sono di una semplicità imbarazzante, anche Loosing My Religion è ripetitiva alla noia, 5 minuti di canzone sempre uguale, a sentirla invece sembra un brano molto ricco e complicato, stessa cosa per Iris, alla fine anche quella dei Beatles si svolge in un giro sempre uguale di pochi accordi, così mi è venuta l'idea che forse il segreto del successo sta nella semplicità del brano, al cervello sembra piacere le cantilene ripetitive per cui un brano che alla fine è fatto da pochi accordi semplici risulta piacevole all'ascolto...
é possibile quello che dico oppure è una sensazione sbagliata che ho?
Mah... per me non esistono i "pezzi facili"... E' facile e "non sempre" se li fai in spiaggia con "una" chitarra. Altrimenti quello che tu senti pieno nell'originale è appunto l'arrangiamento che di solito ad un gruppo di 4 persone "sfugge" e poi ci si chiede perché sia vuoto e via dicendo.
Prendi ad esempio un file MIDI di quelli buoni, caricalo su MuseScore o altro e vedrai che gli strumenti in gioco sono molto più dei soliti quattro e che all'interno del pezzo ci sono molte variazioni, arpeggi, armonie e stiamo parlando di un semplice MIDI.
D'altra parte possiamo dire che "non esiste" nemmeno il pezzo "difficile", se questo pezzo difficile lo dividi ad es. misura per misura e vai ad apprendere pezzo per pezzo l'intera canzona, ecco che qualcosa che sembrava difficilissimo comincia ad essere abbordabile.....
Tutto sempre IMHO
Aggiungo... SI è vero! Un semplice ritornello orecchiabile può diventare un successo (questo una volta).... Es.: O mare nero mare nero mare ne'....
Oggi come oggi... il massimo successo che puoi avere col miglior ritornello (che poi diventa un tormentone) ti dura una e una sola stagione.... l'anno prox nessuno più lo canterà...
Il motivo??? Mi sfugge.....