@ orange1978
il mio ragionamento è abbastanza semplice, guardate le schede tecniche dell aviazione inglese o francese attuale e confrontatela con quelle del passato e vi renderete conto che un tempo operavano molti aerei ognuno con diverse capacità militari operative.
oggi invece la tendenza come con il Dassault Breguet Raphale francesce o F35 Lightning è quella di avere meno aerei ma in grado di ricoprire piu ruoli, questo significa avere alcuni vantaggi ossia piu facilità di addestramento, costi di gestiine piu bassi grazie a pezzi di ricambio compatibili tra i modelli etc....
ora se pensiamo alla musica, questa tendenza è molto peggiorata rispetto a un tempo sopratutto sui synth e tastiere, oggi si tendono a fare tanti tanti strumenti e tutti limitati, anziche fare meno strumenti potenti in grado di ricoprire piu ruoli all'occorrenza....e la tecnologia ci sarebbe per realizzare strumenti completi e di grande potenza.
l'unica cosa che oggi puo essere considerata in quel modo è il computer appunto che puo essere trasformato all'occorrenza in un riverbero a molla, in un compressore, in un rompler dedicato agli archi, in un sintetizzatore digitale... e via cosi, in una parola è versatile.
le ragioni credo siano per lo piu commerciali, oggi si cercano cose economiche e poco impegnative, semplici, si è persa la cultura del programmare lo strumento, e comunque anche sul software se notate si tende a fare programmi con migliaia di suoni gia fatti con il risultato che poi nessuno si programma piu i suoni ma usa solo presets...non è detto che sia un male ma pochi sanno sfruttare realmente cio che comprano.
voi che ne pensate?
Purtroppo (o per fortuna?) il ruolo del tastierista, e non del pianista, è quello di essere uno “spippolatore”. Già dall’avvento dell’organo con i suoi registri, all’esecutore era possibile intervenire sul proprio suono. E nel corso dei decenni, il tastierista non ha variato la sua indole. Si è arrivati agli estremi con il passare degli anni, a braccetto con la tecnologia a disposizione: manopole, potenziometri, pedali, breath controller, ribbon e beams. Fatta questa breve introduzione, arrivo alla chiave del mio ragionamento: l’elettronica.
Ci siamo legati a questa in quanto esecutori dell’unico, forse, strumento sul quale è stato possibile svilupparla fino all’estremo. Dove il termine estremo è sinonimo di quantità di informazione.
Avevamo il Solina, volevamo emulare gli archi, consapevoli di non esserne all’altezza in termini di fedeltà, e allora lo usavamo per dare una connotazione “moderna” agli strings nel proprio brano. Poi, ad esempio, ricreavamo il vento con il Moog. Si dette anche un nuovo suono di basso al vero suono di basso, “quello synth”, più o meno crunch, un po’ fat ma non troppo, sharp, a dente di sega, o sinusoidale. Poi la tecnologia ci dette in pasto il campionamento: e li iniziò la gara a chi lo facesse più fedele (l’emulazione di uno strumento acustico). I preset delle prime macchine digitali erano 64, 128, 128 su due banchi A e B, poi 128 su 4 banchi A, B, C, D. Poi la ROM sempre più capiente fino ad arrivare ai Gigabyte odierni. E vista la fruizione verso la massa, la tastiera, è stata preparata con al suo interno centinaia e migliaia di presets. Pronti all’uso. In perfetta simbiosi con i tempi accelerati del mondo moderno, del tutto e subito e pure bene.
Perché passare giornate a cercare il proprio timbro, quando ci troviamo nel vortice di questo meccanismo di iper velocità nel quale viviamo la nostra esistenza quotidiana, quando c’è già qualcuno pagato bene che ce l’ha fatto?
Banco D2, preset 876, tap, et voilà. Gli tolgo un pelo di cutoff, allungo la release e via...questo l’ho fatto io.
Siamo legati indissolubilmente, a guardare ciò che siamo diventati oggi, al continuo sviluppo dell’elettonica? Penso, è mia opinione, che il mondo cambierà. Perché non vedo un futuro lineare, “pacifico” e produttivo creativamente parlando, della musica per il tastierista. Temo il peggio, un drastico calo delle proprie risorse creative, date ormai in pasto a questo sistema tanto accelerato da averci mangiato il tempo per farsi un preset a modo proprio, senza avere l’impressione durante lo “spippolamento” che stiamo perdendo tempo.