A domanda secca risposta secca.
Per fare "pianobar" prima di acquistare materiale atto alla produzione e alla diffusione musicale è fondamentale saper suonare il pianoforte, altrimenti non è pianobar!
Se non lo si sa suonare conviene non perdere tempo e trovare nel più breve tempo possibile un insegnante di pianoforte che, prima di tutto, possa farle rendere conto se è in possesso delle attitudini necessarie allo scopo. Fatto questo, e augurandosi un buon fine, l'insegnante oltre alla tecnica e all'ovvio repertorio classico, dovrà anche essere in grado di stimolarla nel suonare musica meno "ortodossa" e arricchendo il percorso di studio con armonia, improvvisazione, inerpicandosi anche nei vari stili moderni.
Dopo qualche anno si potrà così essere padroni delle proprie possibilità musicali che, anche in presenza di buone doti vocali, potranno essere sfruttate allo scopo di esibirsi in pubblico, più specificamente nella citata forma di "pianobar" che indica l'esecuzione "a solo" di musica leggera in luoghi come appunto saloni o giardini di bar, night, hall di alberghi, cerimonie.
Oltre al pianoforte è uso comune accompagnarsi con tastiere arranger che, col solo uso di una mano, forniscono supporto ritmico e armonico simulando a volte un'orchestra o un gruppo pop o situazioni più acustiche.
Ovviamente le capacità personali, come qualità del canto, il saper intrattenere e catalizzare il pubblico, la scelta del repertorio, l'intuito e simpatia, concorrono al successo e al coronamento delle aspettative.
Ultimamente, per via della diffusione digitale, è uso per molti, purtroppo, esibirsi nell'ambito del pianobar con solo un riproduttore di basi (computer, Box Karaoke...) e questa cattiva usanza trova terreno fertile per i bassi costi ed il poco impegno, sia da parte del propositore che del committente ma il lato deleterio della situazione è che a pagarne le conseguenze è proprio chi dovrebbe usufruire di questo servizio poiché si ritrova martellato da basi sempre uguali, spesso mediocri, brutte, che appiattiscono il gusto dell'ascolto e spesso suonano a supporto di voci che, al di la della convenienza del gestore, non meriterebbero assolutamente di imporsi agli ascoltatori.
Toccherebbe ritrovare il gusto per un sano silenzio e usare la musica quando è veramente il caso di farla. L'inflazione è deleteria per la qualità. E non solo in questo campo.
Ovviamente, se incontro un locale in cui si fa karaoke, giro i tacchi e vado altrove.
Fortunatamente c'è anche chi la pensa diversamente: un mio amico, proprietario di un bel ristorante, per la stagione estiva ha montato nel giardino un piccolo palco, impianto con le palle, pianoforte a coda, batteria, contrabbasso, ci suonano persone veramente in gamba e a volte ci suona anche un fisarmonicista o un sassofonista. E' un piacere, musica larga, emotiva, personalizzata e dici ...oh, caxxx! no quel bum bum tutto uguale, in qualsiasi parte d'Italia!
...e scusate!