@ michelet
Per imparare le basi della sintesi bisognerebbe utilizzare uno dei sintetizzatori analogici della prima ora, come un Korg MS-20, anche in versione mini collegata alla Korg Legacy Collection.
Oppure mi sembra esistano dei sintetizzatori virtuali che simulano la circuitazione di un sintetizzatore analogico. Giusto per capire come funzionano i singoli blocchi costituenti; oscillatore, filtro, inviluppo/i, amplificatore ecc.
Volendo anche un Roland JX-8P o JX-10 con PG-800 (o iPG800 su iPad) permetterebbero di comprendere compiutamente le basi della sintesi del suono analogica. Tuttavia i loro prezzi hanno iniziato a prendere quota, forse in modo irragionevole.
Tra i sintetizzatori più recenti potrebbero esserci Arturia Minibrute, oppure Korg Minilogue.
Oltre allo studio sui sintetizzatori veri e propri, sarebbe da consigliare anche lo studio sui libri... come ad esempio l'opera enciclopedica dell'ill.mo Enrico Cosimi intitolata:
Manuale di Musica Elettronica oppure lo storico ma sempre valido
Il sintetizzatore del M° G.F. Fugazza.
La yamaha Dx7, se impari a pensare in termini di indici di modulazione, spettri armonici, componenti spettrali in addittiva (stack degli operatori) non cé synth che tenga poi!
secondo me dipende dalle attitudini, se uno vuole veramente imparare a programmare i suoni intanto deve fare molta pratica, i libri sono non dico inutili, servono per apprendere i concetti base ma il sound design non lo si puo imparare su un libro, cosi come il karate o il pianoforte.
qualsiasi strumento digitale o analogico puo funzionare, io stesso ho inizato con uno strumento assai complesso, il kurzweil k2000 ma conosco gente che é partita con la yamaha sy85 o con la korg m1 o addirittura con la u20, che era un aborto come funzioni di sound design...eppure sono diventati anche piu bravi di me.
sicuro trovarsi l'ambiente comodo per imparare sarebbe importante, ossia uno strumento che abbia un interfaccia utente amichevole o meglio si direbbe "amichevole per il tuo modo di pensare", anche a livello di gestione, se sei un incallito programmatore e devi per lavoro programmare uno strumento che ha un pessimo sistema operativo a livello di gestione dei parametri, lo fai lo stesso perche sei abituato, e perche il lavoro é lavoro....ma se sei alle prime armi la cosa migliore sarebbe un interfaccia utente che sia comoda e che ti invogli a voler sperimentare e programmare.
certo che poi comunque alla fine per me contano sopratutto il tempo che ci dedichi alla cosa (e bisogna dedicarcene per avere buoni risultati), e la voglia che hai di imparare, le motivazioni insomma.
vince clarke all epoca del primo disco dei depeche mode non sapeva un cazzo di synth e studio recording, parliamo di vince clarke il numero uno dei synth..era disoccupato ma essendo amico del produttore daniel miller disse che andava quasi tutti i giorni in studio a trovarlo anche quando lavoravano ad altro, avendo molto tempo libero, e da lui ha imparato come si produce un disco...ma appunto perche lo voleva fare sul serio, perche era motivato, fosse andato al bar a leggere la gazzetta o grattare il gratta e vinci tutto il pomeriggio di sicuro non si sarebbe svegliato un giorno "esperto di sintetizzatori analogici" cosi dal nulla.
poi, se uno é motivato, impara a programmare anche su un synth con 512 parziali in addittiva e con un display tipo yamaha dx7 seconda serie....certo, sará piu difficile e frustrante, per questo consiglio di scegliersi un sistema dove ci si trovi comodi.
...e poi conta anche il suono, alla fine parliamo di quello, di un sintetizzatore....il suono é il cio che fa importante un synth, uno strumento musicale per invogliarne lo studio deve suonare secondo i tuoi gusti, deve piacerti e affascinarti a tal punto che alle undici di sera ti accorgi che nemmeno hai cenato perche non ricordavi piu che era pronto, tanto eri preso dal tuo strumento, una roba che alle tue orecchie suona insipida e noiosa non invoglierá mai ad essere esplorata a fondo, salvo in casi di assoluta motivazione dove pur di imparare a suonare la chitarra suoneresti pure su un asse di legno con delle corde da pesca attaccate con le viti del leroy merlin.