@ denismzz
Se hai un traguardo musicale (che so, essere in grado di andare a suonare ai matrimoni, mettere su un quartetto jazz, incidere un disco heavy metal) allora i consigli hanno senso. Ma se non hai un traguardo e cerchi solamente dei momenti di relax facendo una cosa che ti piace, allora non esiste nessun consiglio. Fai quel che ti piace e stop. Che sia studiare jazz o iscriverti a Karate, e fregatene di quale sia il percorso didatticamente migliore. Migliore per chi? Per cosa? Ci sono già tante fonti di stress... la musica per come la vedo io (che non sono musicista di professione) deve essere un piacere, altrimenti faccio altro. Io ho fatto così e sono contento.
Grazie a tutti dei consigli, che condivido.
Ho quotato questo post perchè vorrei rispondere alla tua domanda.
Il traguardo che vorrei raggiungere è molto semplice ma allo stesso tempo impegnativo, come ha detto Cyrano: superare il confine.
Non è un obiettivo tangibile, nel senso, non si può ridurre a "voglio entrare in quella band" oppure "fare matrimoni", è una cosa personale, diventare "uno che sa suonare davvero bene".
Essere visto dai colleghi come un bravo artista credo sia la massima aspirazione per chi come noi si cimenta con uno strumento da tanti anni (e che magari ci ricava sopra pure qualcosa di suo).
A quanto ho visto, per poter arrivare a quel livello, occorre che si voglia o no passare per canali classici (corsi, diplomi, certificati...).
Mi direte: uno può essere un grande e non "studiare", lasciamo stare questo antico dibattito.
Mi piace fare le cose con metodo (causa mio lavoro), credo che non ci sia nulla di sbagliato nel voler "certificare" il proprio impegno, sia per gratificazione personale che, siamo onesti, farsi una immagine.
I chitarristi hanno gruppi come i "strimpellari" su facebook (faccio pubblicità ma è grazie a loro che in poco tempo ho imparato le basi della chitarra!), noi siamo davvero diversi.
Il "chitarrista accompagnatore" credo sia ancora la figura più richiesta