@ orange1978
....in pratica se andiamo avanti cosi l'italiano non sarà che una lingua tipo film di fantascienza alla blade runner, ossia un mix tra parole italiane, inglesi, cinesi...come quel pazzo che faceva gli origami e parlava una lingua mista che harrison ford non capiva, non so se avete mai visto il film blade runner.
é un vero schifo, quando sento dire cose come "oggi il mio coach mi ha detto che i future sono in salita, ma purtroppo abbiamo la fusion il mese prossimo, dobbiamo fare il planning" mi viene l'istinto omicida, ci vorrebbe davvero oggi l'autarchia totale.
i francesi che non sono come noi, o gli islandesi, non inseriscono termini stranieri nella loro lingua, traducono tutto, ordinateur, tölva, sjónvarp, útvarp, noi invece ci facciamo inquinare da chiunque senza alcun orgoglio ne ritegno.
e io amo l'inglese e lo parlerei se potessi 24 ore al giorno, ma se parli inglese parli come gli oasis, solo inglese....se parli italiano invece parli italiano, come d'annunzio o marconi, l'italiano vero, e la televisione la chiami televisione, il cinema lo chiami il cinematografo, il computer lo chiami il calcolatore elettronico...qui e lá puo capitare di avere un termine straniero ma oggi siamo alla follia totale, se leggi un articolo su un qualsiasi giornale di politica, economia, anche sport o tempo libero cé da vomitare.
quando poi la gente si mette a fare cosi con la musica dicendo cose tipo "suona piu straight, suona meno speedy, " con il tono simile a quel ciucco ubriacone di joe zawinul, mi fa ancora piu incavolare, abbiamo una lingua complessa che ha insegnato al mondo intero i termini musicali, vedi crescendo, sforzando, rubato, diminuendo, piano, forte...e dobbiamo parlare come dei bluesman da quattro soldi? roba da matti.
voi che ne pensate a riguardo? e non azzardatevi a chiamarmi fascista o cose del genere , a me della politica non mi interessa proprio nulla, ma qui siamo oltre, mantenere la propria identitá dovrebbe essere un dovere per tutti, destra, sinistra, centro, sotto, sopra.
Argomento molto interessante! L'invito ad esprimere un parere, favorisce il mio. Premetto che ho 81 anni e di mediocre cultura. Da bambino, in casa ed in Paese, si parlava in "Friulano". Parlare in Italiano era difficoltoso per la non conoscenza, se non di poche parole. Nel tentativo di tradurre il Friulano in Italiano, si inventavano nuove parole. Anno 1943, a scuola, fin dalla prima elementare, era obbligo parlare in Italiano. Io, timido, per non sbagliare, tacevo. Attualmente le cose sono diverse: in casa si parla in Italiano e pochi, se non dagli amatori cultori, usano la lingua Friulana. Se alle elementari fosse stato permesso il Friulano, io sottoscritto, avrei scarabocchiato molte pagine. L'argomento in esame, cioè quello di dialogare in Italiano, in particolar modo nelle Amministrazioni Pubbliche, potrebbe essere pertinente. Di conseguenza, non dobbiamo dimenticarci che rendendo ciò un obbligo, lede la "libertà"! Non sono mai stato invogliato ad apprendere una lingua straniera perché scrivono in un modo e pronunciano in un altro: quasi a soggetto. Le tante parole in Inglese usate in tutto l'ambaradan tecnologico strumentale sono poche quelle che conosco il significato. Ricorro ai miei figli per la simultanea traduzione. Ancora qualche giorno… e poi… Amen! Conclusione, sarei propenso a rendere "obbligo" in tutti gli ambienti Pubblici, in particolar modo, negli scritti, tollerando nella conversazione l'uso di qualche parola non italiana.