Ok, io un po' me ne intendo di queste cose con tantissime esperienze sia in registrazione che con orchestre vere.
Tutto è fattibile se il risultato musicale è relativo alle intenzioni, anche un cluster di quattro semitoni congiunti può avere il suo perché, anche c.bassi pizz. e arco insieme (lì ho usati spesso quando su note lunghe avevo bisogno di una sorta di "percussione").
Ovviamente esponendo armonie chiare, che costruiscono un ambiente sonoro nei classici canoni armonici, è naturale predisporre le note gravi con più distanza e, mano a mano che si sale, si stringano gli intervalli. Questo perché le note gravi ingombrano e pesano di più e poi siamo nella zona "colonna" armonica, nel senso che la nota più grave di un'armonia è quella che determina il carattere dell'accordo e, se lasciata sola, senza disturbi contigui, non si hanno i fastidiosi battimenti che si evidenziano per via delle basse frequenze e poi non si confonde l'orecchio nell'individuare la colonna su cui si è creato l'impianto armonico.
Tutto questo nell'ambito dell'armonia convenzionale.
E sullo stesso principio mi è sembrato assurdo, caro "@paolo_b3"
, sentir dire "...prendo le note dei II' violini e le doppio con i contrabbassi" ...i contrabbassi sono il piede dell'armonia, dell'impatto acustico, non fanno note tanto per farle, ma sono, dopo il cantato, le note più essenziali e caratterizzanti di un brano musicale e, a quelle frequenze, mettere altre note con quel timbro e insieme ai bassi naturali si creano tutti quegli squilibri di cui dicevo sopra.
No, nella musica melodica o armoica convenzionale, i bassi più sono "isolati" e più rendono gradevole l'ascolto.