I migliori synth analogici

greg 11-05-18 17.35
Momento storico particolare: il boom di analogici avvenne dalla metà anni '70 fino a circa la metà degli anni '80 e poco oltre (ricordando qualche Oberheim, se non Roland e poco altro).
Eppure, epoca di crisi musicale e strumentale, quella attuale sta diventando prolifica di produzione analogica.
Dopo un tentativo di virtualizzare la tecnica di sintesi sottrattiva analogica, principalmente, vedi Korg, Clavia, Technics, Yamaha e Roland, poi Alesis, Novation, Access ed altre, ci si è resi conto che si era in realtà aperta una nuova strada che con l'analogico puro non aveva molto a che fare, con filtri Moog se non Curtis, e che quindi la sete del mercato per l'analogico andava soddisfatta.
E giù con il ritorno di un grande come Dave Smith, la Moog tornata prepotentemente in auge con tutti i suoi prodotti nuovi o rifacimenti dei grandissimi classici (nonostante la dipartita del grande Bob), Korg ripropone MS20, ma anche l'acquisizione del marchio Arp, poi Minilogue, Prologue eccetera, in attesa di ritorni ancora più proponderanti di altri classici della casa giapponese...............non sto qui a fare elenchi...............
A questo punto mi rivolgo si a tutti i musicisti o amatori presenti nel forum, ma soprattutto a chi come me, per motivi di età, hanno vissuto l'età dell'oro dei synth analogici e sono presenti ancora per poter criticamente valutare ciò: in passato ci sono stati mostri paurosi, a parte i giganteschi modulari, alcuni rarissimi, ma parliamo di synth quali 8 voices Oberheim Sem e tutta la sequela, CS 80 Yamaha PS 3300 Korg, Arp 2600 e chi più ne ha più ne aggiunga.................la nostra nuova era propone synth più alla portata di tutti,e parlo sì di tasca, ma anche di reale peso specifico.................ora, possiamo insieme stabilire cosa significa analogico oggi, quali sono gli strumenti che stanno caratterizzando la musica attuale in modo determinante e quanto gli analogici di ieri sono presenti nelle produzioni ed influiscono in esse? Grazie
giacomo_torino 11-05-18 18.14
aspettiamo Orange... (starà già scrivendo, diamogli tempo) e vediamo come butta sto thread...
giosanta 11-05-18 18.16
giacomo_torino ha scritto:
aspettiamo Orange... (starà già scrivendo, diamogli tempo) e vediamo come butta sto thread...

emoemoemo
mima85 11-05-18 21.00
greg ha scritto:
quanto gli analogici di ieri sono presenti nelle produzioni ed influiscono in esse?


Quantificare quanto siano ancora usati oggi gli analogici di un tempo non saprei, ma da quel che ho potuto appurare quelli ancora più gettonati sono i Juno (60 o 106 che siano, gli Alpha sembra siano un po' meno ricercati), poi ogni tanto qualche Jupiter/Oberheim/Prophet budget permettendo, l'immancabile Minimoog e forse l'Arp Odyssey.

Di altri come ARP quadra o 2600, Rhodes Chroma, la serie JX di Roland, Elka Synthex, Korg Trident, Memorymoog/Modular moog, eccetera, ne ho sentito parlare molto meno in contesti di produzioni recenti, mentre Juno e Minimoog sono quelli che in generale ho visto più menzionati. Probabilmente il loro relativo basso costo (inteso come relativo a strumenti quali Jupiter 8, Memorymoog e via dicendo), il fatto di avere un pannello ben fornito di pippoli ed essendo di manutenzione più semplice sono tutti fattori che giocano a loro favore.

Ma adesso che c'è tutta una nuova produzione di analogici probabilmente le cose cambieranno. Certo chi vuole "quel" suono si prende ancora il Juno di turno, ma se l'obiettivo è avere semplicemente dei suoni analogici autentici e/o il feeling che danno questi strumenti al musicista, tanti optano ed opteranno per apparecchi di nuova generazione. Si integrano molto meglio in un ambiente di lavoro moderno (leggi: implementazioni MIDI estese ed integrazione con DAW via USB, firmware facilmente aggiornabili, eccetera), ma soprattutto danno molti meno problemi. Pochi anni fa questa possibilità non c'era, se volevi il suono analogico vero dovevi per forza optare per strumenti vintage, ma oggi l'alternativa moderna esiste, ed è composta da strumenti di tutto rispetto.
orange1978 11-05-18 21.20
mah oggi si usa un po di tutto....le solite cose diremmo.

se parliamo di analogici ad alti livelli molte produzioni usano ancora tantissimo arp2600, minimoog, memorymoog, prophet 5,juno60, jupiter8, sh101 e tb303, ms20, oberheim nei vari modelli sopratutto obxa e sem...negli anni 90 durante la rinascita si sentivano moltissimo sh101, ms20 e juno106, anche perche erano molto diffusi...e ci fu un periodo in cui anche il vcs3 veniva usato moltissimo ma li un fattore determinante é anche la compatibilitá con i generi perche non é facilissimo inserire un vcs3 in un contesto pop attuale, anche se si puo volendo come abbiam fatto noi (storia lungaaaa...spero di racc presto).

comunque credo che i piu gettonati siano sempre questi se parliamo del vintage, certi modelli come system700, moog 3c o arp2500 si sentono meno perche ce ne sono pochissimi in giro e sopratutto ben funzionanti.

poi dipende ripeto dal genere, ad esempio nella euro trance ci sono molti produttori che ancora lavorano oltre che con sylenth o spire, con strumenti vecchi come jp8000, an1x, nord lead3....con il virtual analogue diciamo fine anni 90 primi del 2000, di piu che con veri synth analogici.

oggi cé veramente di tutto insomma, ma ad altissimi livelli i grandi classici analogici sono sempre utilizzati da chi puo permetterseli e tenerli in perfetto stato, accanto a nuovi strumenti come i modulari eurorack o synthesizer.com etc...
filigroove 11-05-18 22.36
I migliori o i più usati oggi? Il migliore è l'ARP Odyssey, senza alcun dubbio! emo
Synthex77 12-05-18 00.58
Non capisco come mai non si nominano mai i synth Italiani.

L'Elka Synthex per me rimane uno dei migliori polifonici mai costruiti...
orange1978 12-05-18 01.26
quello sicuro, però io non l'ho nominato perche avevo capito si intendessero i piu usati, e il synthex non è diffusissimo almeno non quanto un minimoog nelle produzioni commerciali.

ad esempio alcuni synth molto diffusi nelle produzioni hip hop americane erano e sono gli studio electronics omega8, se1x, atc1...che potrebbero essere oramai considerati vintage visto che sono in circolazione dagli anni 90.
berlex65 12-05-18 07.57
Da evidenziare che oggi, come allora, il know out yamaha sui synth analogici è molto indietro: a parte il CS80 non ho ricordanze di altri synth passati alla storia emoemo... gli altri della serie CS non sono un granché (perlomeno a me non sono mai piaciuti, nemmeno provandoli allora e spesso restavano in negozio a prendere polvere emoemo) e non credo abbiano avuto delle grandi vendite...come lo stesso CS80.
Ciao
Paolo
anumj 12-05-18 19.55
@ berlex65
Da evidenziare che oggi, come allora, il know out yamaha sui synth analogici è molto indietro: a parte il CS80 non ho ricordanze di altri synth passati alla storia emoemo... gli altri della serie CS non sono un granché (perlomeno a me non sono mai piaciuti, nemmeno provandoli allora e spesso restavano in negozio a prendere polvere emoemo) e non credo abbiano avuto delle grandi vendite...come lo stesso CS80.
Ciao
Paolo
Non sono daccordo. Credo che il CS80 rappresenti invece proprio un'avanguardia straordinaria nel settore. Ciò in base ad una considerazione semplice, ovvero il contesto storico in cui è nato. Il CS80 anticipa, infatti, di ben 2 anni il blasonatissimo Prophet 5, ma con una serie di soluzioni futuristiche per quegli anni, voci di polifonia, tasti sensibili alla dinamica e aftertouch polifonico, ribbon control, layering timbrico, etc.

Versatilità timbrica e capacità di controllo. Una macchina da guerra nata, insomma, per la performance, che, se nelle mani giuste, non aveva rivali sia nell'emulazione e che nell'espressività in senso lato. Il CS80 racchiude in se tutto quello che è (o che dovrebbe essere) l'essenza stessa del sintetizzatore moderno.

E' l'unico sintetizzatore analogico che ancora oggi riesce a sorprendermi sotto ogni punto di vista.
Synthex77 12-05-18 20.06
@ berlex65
Da evidenziare che oggi, come allora, il know out yamaha sui synth analogici è molto indietro: a parte il CS80 non ho ricordanze di altri synth passati alla storia emoemo... gli altri della serie CS non sono un granché (perlomeno a me non sono mai piaciuti, nemmeno provandoli allora e spesso restavano in negozio a prendere polvere emoemo) e non credo abbiano avuto delle grandi vendite...come lo stesso CS80.
Ciao
Paolo
A me piacciono un sacco i Cs... Soprattutto il Cs30
ziokiller 12-05-18 20.08
@ filigroove
I migliori o i più usati oggi? Il migliore è l'ARP Odyssey, senza alcun dubbio! emo
Allora dillo che ne vuoi uno... E io c'ho quello che fa per te! emo
greg 13-05-18 09.06
@ anumj
Non sono daccordo. Credo che il CS80 rappresenti invece proprio un'avanguardia straordinaria nel settore. Ciò in base ad una considerazione semplice, ovvero il contesto storico in cui è nato. Il CS80 anticipa, infatti, di ben 2 anni il blasonatissimo Prophet 5, ma con una serie di soluzioni futuristiche per quegli anni, voci di polifonia, tasti sensibili alla dinamica e aftertouch polifonico, ribbon control, layering timbrico, etc.

Versatilità timbrica e capacità di controllo. Una macchina da guerra nata, insomma, per la performance, che, se nelle mani giuste, non aveva rivali sia nell'emulazione e che nell'espressività in senso lato. Il CS80 racchiude in se tutto quello che è (o che dovrebbe essere) l'essenza stessa del sintetizzatore moderno.

E' l'unico sintetizzatore analogico che ancora oggi riesce a sorprendermi sotto ogni punto di vista.
Grazie Anumy, hai colto lo spirito del mio quesito. Credo anch'io che il CS80 'incarni' il synth delle due ERE geologiche in questione. Purtroppo è un'autentica rarità, ascoltarlo in produzioni o vederlo utilizzato. In Italia non credo ce ne siano più di 5 funzionanti, per essere ottimista. Io segnalai qualche mese or sono lo Smith Synthesizer, strumento potente e dal suono che si avvicina abbastanza al mio ideale analogico. Che ne pensi?
mima85 13-05-18 12.20
Synthex77 ha scritto:
L'Elka Synthex per me rimane uno dei migliori polifonici mai costruiti...


Sicuramente lo è, il fatto è che non è stato usato molto, leggendo le varie storie e testimonianze il suo nome appare molto poco. L'esempio più famoso del suo utilizzo che io conosca è per il solito (e inflazionato) "laser harp" di Jean Michel Jarre, ma a parte questo non se ne parla molto in contesti di altre produzioni. Anzi se qualcuno ne sapesse di più in merito, sarei curioso di conoscere altri anneddoti.

Ma senza dubbio resta comunque un grande strumento.
maxpiano69 13-05-18 13.30
@ mima85
Synthex77 ha scritto:
L'Elka Synthex per me rimane uno dei migliori polifonici mai costruiti...


Sicuramente lo è, il fatto è che non è stato usato molto, leggendo le varie storie e testimonianze il suo nome appare molto poco. L'esempio più famoso del suo utilizzo che io conosca è per il solito (e inflazionato) "laser harp" di Jean Michel Jarre, ma a parte questo non se ne parla molto in contesti di altre produzioni. Anzi se qualcuno ne sapesse di più in merito, sarei curioso di conoscere altri anneddoti.

Ma senza dubbio resta comunque un grande strumento.
Ma infatti la domanda finale del post di apertura é chiara

quali sono gli strumenti che stanno caratterizzando la musica attuale in modo determinante e quanto gli analogici di ieri sono presenti nelle produzioni ed influiscono in esse?

e non credo, non mi sembra, da quel che si legge, che il Synthex rientri nella categoria degli “analogici di ieri presenti nelle produzioni di oggi”, é un dato di fatto ma senza che questo debba essere preso come un disconoscimento del suo valore storico.
orange1978 13-05-18 17.37
@ anumj
Non sono daccordo. Credo che il CS80 rappresenti invece proprio un'avanguardia straordinaria nel settore. Ciò in base ad una considerazione semplice, ovvero il contesto storico in cui è nato. Il CS80 anticipa, infatti, di ben 2 anni il blasonatissimo Prophet 5, ma con una serie di soluzioni futuristiche per quegli anni, voci di polifonia, tasti sensibili alla dinamica e aftertouch polifonico, ribbon control, layering timbrico, etc.

Versatilità timbrica e capacità di controllo. Una macchina da guerra nata, insomma, per la performance, che, se nelle mani giuste, non aveva rivali sia nell'emulazione e che nell'espressività in senso lato. Il CS80 racchiude in se tutto quello che è (o che dovrebbe essere) l'essenza stessa del sintetizzatore moderno.

E' l'unico sintetizzatore analogico che ancora oggi riesce a sorprendermi sotto ogni punto di vista.
eh il cs80 era bello si, basta ascoltarsi la colonna sonora di blade runner per capirne la qualità sonora, una ricchezza e una pienezza senza paragoni.

purtroppo anche oggi non è diffusissimo nelle produzioni per gli stessi motivi dell'epoca ossia poca particità (pesa 100 kg), costi molto alti e sovente manutenzione...pare a detta di alcuni possessori (ne conosco uno personalmente) che sia un po piu delicato rispetto ad altri blasonati modelli.

cè stato un momento verso la fine dei settanta e i primi ottanta che fu aureo e lo usavano in tanti, poi appunto cadde un po nell'ombra ma alla riscoperta anni dopo dell analogico furono prima altri strumenti ad essere riesumati, tantissimo ms20, tb303, sh101,juno106, jx8p, ma anche minimoog, prodigy....anche vcs3!
forse anche perche la yamaha non era la scelta perfetta per il fenomeno house music che ha riportato alla ribalta il sintetizzatore, ed era comunque meno diffusa.
Synthex77 13-05-18 17.45
maxpiano69 ha scritto:
Ma infatti la domanda finale del post di apertura é chiara


Il titolo è i migliori synth analogici...

Se uno mette un titolo così e nel post chiede che colore era il cavallo bianco di napoleone cazzo me ne frega? emoemoemo
maxpiano69 13-05-18 17.47
@ Synthex77
maxpiano69 ha scritto:
Ma infatti la domanda finale del post di apertura é chiara


Il titolo è i migliori synth analogici...

Se uno mette un titolo così e nel post chiede che colore era il cavallo bianco di napoleone cazzo me ne frega? emoemoemo
emo
orange1978 13-05-18 18.11
effettivamente il titolo e la richiesta finale non coincidono per nulla, anche perche se dobbiamo stabilire quali sono i sintetizzatori migliori in senso assoluto ci sono modelli per ovvie ragioni poco diffusi (primariamente costi e difficoltà di uso ma anche incompatibilità sonora con certe tendenze musicali), ma che sono dei veri capolavori.

per esempio, il famoso modulare della electronic music studios, il synthi 300 fu usatissimo in molte produzioni radiofoniche e televisive/cinematografiche dalla bbc, ma nei dischi si sente sopratutto il suo fratellino minore scaled down ossia il vcs3 perche era portatile ed economico ed ebbe una grossa diffusione verso la fine degli anni 60.
Il synthi 300 oltre a costare come un appartamento era enorme, grande come una console da studio neve, pensato per essere installato permanentemente in studi di musica elettronica o appunto televisivi, post pro etc...un vero mostro analogico.

arp 2500 era forse uno dei modulari che suonavano e suonano meglio però anche qui i costi altissimi e la difficoltà di uso (le matrici erano oaradossalmente meno intuitive dei jack) e l'estrema delicatezza hanno fatto si che pochi musicisti lo usassero almeno nel rock/pop anche se non mancano illustri esempi come the who o vince clarke...però anche qui le due versioni scaled down ossia arp2600 e odyssey sono quelle che hanno avuto la meglio anche se il 2500 era un po diverso come suono da entrambi.
un esempio illustre rimane anche il finale di incontri ravvicinati del terzo tipo dove il soldato suona un 2500 per comunicare con gli alieni (anche se pare che i suoni siano del 2600...)

poi ci sono i modelli modulari della buchla o della serge, macchine meno conosciute ma incredibilmente potenti e complesse, che per ragioni anche di difficoltà di uso sono piu in auge tra compositori di musica contemporanea accademica che musicisti pop.

....alla fine i modulari del 'pop/rock' sono i sistemi moog che uniscono praticità e facilità di uso a un suono molto compatibile con quel genere, l'arp2600, e i sistemi roland 700...con questi tre piu il vcs3 fai il 90% dei suoni pop/rock anni 70 e anche primi 80.

un altro bellissimo synth poco conosciuto è il francese rsf kobol, di fine anni 70, strumento molto particolare di cui un certo vince clarke ne è un forte estimatore, non ha avuto il successo meritato.

insomma il discorso è complesso, cè talmente tanta musica la fuori che è difficile stabilire a priori quale strumento sia il migliore, penso che sia piu una questione di chi li usa che dello strumento in se anche se obbietivamente con un commodore 64 non fai le stesse cose che faresti con un amiga, la macchina quindi incide sicuro molto anche sulle scelte artistiche del musicista/sound designer.
greg 14-05-18 13.53
@ orange1978
effettivamente il titolo e la richiesta finale non coincidono per nulla, anche perche se dobbiamo stabilire quali sono i sintetizzatori migliori in senso assoluto ci sono modelli per ovvie ragioni poco diffusi (primariamente costi e difficoltà di uso ma anche incompatibilità sonora con certe tendenze musicali), ma che sono dei veri capolavori.

per esempio, il famoso modulare della electronic music studios, il synthi 300 fu usatissimo in molte produzioni radiofoniche e televisive/cinematografiche dalla bbc, ma nei dischi si sente sopratutto il suo fratellino minore scaled down ossia il vcs3 perche era portatile ed economico ed ebbe una grossa diffusione verso la fine degli anni 60.
Il synthi 300 oltre a costare come un appartamento era enorme, grande come una console da studio neve, pensato per essere installato permanentemente in studi di musica elettronica o appunto televisivi, post pro etc...un vero mostro analogico.

arp 2500 era forse uno dei modulari che suonavano e suonano meglio però anche qui i costi altissimi e la difficoltà di uso (le matrici erano oaradossalmente meno intuitive dei jack) e l'estrema delicatezza hanno fatto si che pochi musicisti lo usassero almeno nel rock/pop anche se non mancano illustri esempi come the who o vince clarke...però anche qui le due versioni scaled down ossia arp2600 e odyssey sono quelle che hanno avuto la meglio anche se il 2500 era un po diverso come suono da entrambi.
un esempio illustre rimane anche il finale di incontri ravvicinati del terzo tipo dove il soldato suona un 2500 per comunicare con gli alieni (anche se pare che i suoni siano del 2600...)

poi ci sono i modelli modulari della buchla o della serge, macchine meno conosciute ma incredibilmente potenti e complesse, che per ragioni anche di difficoltà di uso sono piu in auge tra compositori di musica contemporanea accademica che musicisti pop.

....alla fine i modulari del 'pop/rock' sono i sistemi moog che uniscono praticità e facilità di uso a un suono molto compatibile con quel genere, l'arp2600, e i sistemi roland 700...con questi tre piu il vcs3 fai il 90% dei suoni pop/rock anni 70 e anche primi 80.

un altro bellissimo synth poco conosciuto è il francese rsf kobol, di fine anni 70, strumento molto particolare di cui un certo vince clarke ne è un forte estimatore, non ha avuto il successo meritato.

insomma il discorso è complesso, cè talmente tanta musica la fuori che è difficile stabilire a priori quale strumento sia il migliore, penso che sia piu una questione di chi li usa che dello strumento in se anche se obbietivamente con un commodore 64 non fai le stesse cose che faresti con un amiga, la macchina quindi incide sicuro molto anche sulle scelte artistiche del musicista/sound designer.
I migliori synth analogici era solo per dare inizio all'argomento. Avessi voluto scrivere per intiero, diventava un titolo di un film della Werthmuller......abbiate pazienza....siete musicisti in battere o levare? non tollerate un moscerino sul parabbrezza e siete diventati più rompipalle di certe signorine altezzose.......................emoemoemoemoemoemo
Naturalmente vi voglio bene tutti e accetto le critiche