ruggero ha scritto:
Bancarotta ufficiale!
Il "Chapter 11" è l'anticamera della bancarotta, ma che la faccenda prendesse una certa "direzione" già si sapeva.
Il gruppo di azionisti che ha fatto credito finora a Gibson Brands (l'intero gruppo) ha accettato di rifinanziare per 100 e passa milioni di dollari la società, a patto che i due "imprenditori" al timone si facciano da parte: uno "leva le tende", mentre l'altro rimarrà come consulente esterno per 2,1 milioni di dollari circa di stipendio all'anno (detiene il 36% delle azioni di Gibson...); solo in Italia "foraggiamo" i manager con sostanziose liquidazioni?
In ogni caso, il problema non è Gibson chitarre che - se vogliamo - è la parte sana, ma tutto il resto del gruppo a generare il "bagno di sangue" da 500 milioni di perdite: che fine farà?
Come scritto a suo tempo, Cakewalk è già stata liquidata, la parte accessori audio di Philips a gennaio fortemente ridimensionata (e per me sarà la prima a esser chiusa o ceduta), mentre per altri marchi quali Teac (e Tascam), Onkyo, Cerwin Vega, tanto per stare "nel nostro"... ma per i chitarristi penso a Epiphone, per esempio.
(Steinberger o Tobias sono marchi già messi in cantina... quindi considerati di scarso valore).
Al momento, salverei solo KRK che - grazie al buon successo di alcune serie (come le Rokit) - può essere ancora mantenuta, ma per tutto il resto la vedo brutta.
Un pensiero personale: di casi analoghi a Gibson Brands è pieno il mondo e anche in Italia gli esempi di "asso pigliatutto" finiti sul lastrico in questo settore non mancano, ma arriva sempre quello convinto di "saperci fare" e non fa tesoro del passato.
Amen
Un saluto a tutti
R.Gerbi