@ anonimo
mi chiedevo la limitazione della polifonia su un sintetizzatore a cosa si deve
Se si tratta di un sintetizzatore analogico, devi pensare che per ogni nota di polifonia esiste un circuito per produrre il suono. Quindi se un synth ha 8 note di polifonia, sulle sue schede ci saranno 8 circuiti identici, che verranno attivati ciclicamente uno dopo l'altro ad ogni pressione dei tasti. Alla prima nota che viene suonata viene attivato il primo circuito, alla seconda il secondo circuito e così via. Alla nona nota verrà riassegnato il primo circuito (appunto per via della circolarità dell'assegnazione) e se quel circuito stava ancora suonando la prima nota che è stata premuta sulla tastiera, questa verrà zittita e verrà suonata quella nuova. In gergo tecnico questa cosa si chiama "note/voice stealing", cioè "furto di note/voci", perché appunto la voce viene "rubata" alla nota che stava suonando precedentemente per suonare quella nuova.
Così per esempio è come appare una delle due schede voci dell'Oberheim OB-8, che è un synth analogico. Sono ben evidenti le quattro sezioni di componenti tutti uguali, marcate come VOICE 1, VOICE 2, eccetera. Quelle sono le voci, dove nasce il suono dello strumento. Nell'OB-8 ci sono due di quelle schede, montate una sopra l'altra, per un totale appunto di 8 voci. Questi circuiti occupano spazio, consumano corrente e producono calore, per questo i synth analogici hanno polifonie ridotte, credo non si sia mai andati oltre le 16 o 24 note di polifonia.
Se il synth è digitale invece, la polifonia è dettata dalla potenza del processore adibito ad eseguire i calcoli che generano il suono e dal tipo di sintesi usata. A parità di potenza di processore, un sintetizzatore basato su suoni campionati avrà polifonie molto più alte (128, 256, 512 note) rispetto ad un sintetizzatore che genera il suono solo tramite algoritmi matematici, perché la complessità elaborativa del primo tipo di generazione è molto minore rispetto alla seconda.