@ leoravera
Chi inizia a suonare il pianoforte si trova ad affrontare simultaneamente quattro materie di studio: tecnica pianistica, lettura dello spartito, indipendenza delle mani, teoria musicale. In che ordine e come è giusto affrontarle, nei primi mesi di studio del pianoforte? Ecco cosa propongo ai miei allievi.
Imparare a suonare il pianoforte: quando e come studiare tecnica, lettura, indipendenza e teoria
Come al solito, aspetto il parere di chi suona il piano, anche a livello iniziale, e può dire quali sono le difficoltà maggiori che ha incontrato o incontra.
Grazie in anticipo!
Io sono un pianista modesto, ho studiato poco da giovane, ed ho fatto la maggioranza del mio percorso in maniera autodidattica (diciamo 20% e 80%).
Trovo alcuni aspetti del tuo programma interessanti e condivisibili, in particolare prima l'approccio allo strumento e poi l'approccio alle sue regole (prima impari a parlare poi studi la lingua). Poi la postura, che dovrà essere adeguata alla morfologia dell'allievo. Credo che sia meccanicistico che un esecutore di pianoforte giunga da solo alla postura che più gli è congeniale, invece è giustissimo concentrarsi su aspetti di carattere generale come il "non irrigidirsi" soprattutto se parliamo di neofiti.
L'indipendenza delle mani per me è importantissima, ed anche uno dei miei punti più deboli.
Mano a mano che lo studio entra nel vivo la lettura diviene sempre più importante, ma al contempo può essere un ostacolo ad esempio per chi vuole addentrarsi nello studio del jazz. Abituarsi a suonare solo con lo spartito davanti per me è sbagliato, anche se vuoi fare il concertista.
Diverso invece è lo studio dell'armonia. Con quello varchi una soglia psicologica importante: da consumatore a spacciatore.
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