@ ziokiller
Non ho letto tutte le risposte ma vedo che è stato scritto più o meno già tutto, però vorrei aggiungere la mia.
Il fatto che Pro Tools sia divenuto lo standard negli studi di registrazione non è dovuto unicamente alla sua qualità, che resta ovviamente indiscussa. Ma vi siete mai chiesti perché, alle volte, ci sono dei ristoranti o dei bar fighissimi che non riescono ad avere successo ed altri invece sfigati e brutti che però sono sempre affollati? Certe volte queste cose non si sa perché succedono, succedono e basta, altre volte è perché dietro c'è un'operazione di marketing ben fatta. Ci si potrebbe anche domandare perché il Folletto è l'aspirapolvere più amato dalle casalinghe, eppure non è il migliore, e di sicuro non è il più conveniente.
Ebbene, negli anni '90 i rappresentanti di Digidesign facevno il giro di tutti gli studi più o meno importanti degli Stati Uniti andando sul posto con una piattaforma Pro Tools intera, montata e funzionante, pronta per essere collegata al banco dello studio in sostituzione del vetusto Studer o Otari della situazione. I dimostratori inscenavano una situazione realistica, portando spesso dei CD con le tracce originali di registrazioni famose, cosicché la dimostrazione si potesse fare con del materiale che era già noto al cliente. Vi siete mai chiesti da dove vengono molte delle canzoni multitraccia che si scaricano oggi da Intenet? Quelle fatte con gli STEM sono state "rippate" dai videogiochi tipo Guitar Hero e simili, ma quelle multi-traccia sono state "rubate" dai CD che usava Digidesign per fare le dimostrazioni di Pro Tools.
A fronte di una dimostrazione fatta così, sul campo, il cliente era invogliato a tenersi tutto il materiale e impegnarsi a pagarlo ovviamente a rate, visto che si trattava di decine di migliaia di dollari. Ma quelli erano gli anni '90 e questo tipo di marketing funzionava molto più che non oggi. Viene da sé che, con gli anni, si è sparsa la voce, è diventata una moda, in certi casi anche uno status symbol.
Ora, avere Pro Tools oppure la versione gratuita di Reaper in uno studio, a mio parere, non aggiunge né toglie nessun prestigio. Gli strumenti, così come i software, sono cose, sono solo oggetti che si possono comprare, e con i soldi si può comprare qualunque cosa. Quello che fa veramente il "prestigio" di uno studio è la bravura e il "savoir faire" di chi lo gestisce, di chi ci lavora, di chi crea e manipola la musica. Negli ultimi anni mi è capitato di interfacciarmi con persone che avevano a disposizione attrezzature da sogno, eppure certi di loro erano solo dei gran cazzoni.
Condivido tutto!
Puoi anche avere fior di banco e di outboard, ma se non sai usarli o non sai rapportarti con il cliente, tanto vale usare un mixer da 200 euro e un pre da 80! Oppure, semplicemente meglio cambire mestiere!
Però i nuovi clienti hanno bisogno di rassicurazioni nella fase conoscitiva, quindi vogliono sapere con cosa verrà realizzato il loro prodotto. Ecco che infatti qualcuno chiede cosa si usa, come è la struttura, qualche demo di lavoro fatto.
E ancora oggi qualcuno chiede Pro Tools, vuol sapere in che microfono registrerai la loro voce, la qualità complessiva del lavoro.
Comprensibile, io farei lo stesso.