@ SimonKeyb
mah io sono stato la cinque giorni dopo l'attacco, a parte un dispiegamento intensivo di forze dell'ordine e controlli, i catalani sono un popolo molto compatto; la routine è ripresa bene, e pensate che il giorno dopo nella rambla c'erano solo candele e mazzi di fiori vicino ai lampioni/fontane di plaza catalunya, da dove era entrato il furgone. Nè un rottame nè una goccia di sangue per terra.
La sera tardi (verso l'una) eravamo andati a bere intorno alla zona ma era tutto inaccessibile per consentire i lavori di pulizia evidentemente.
Noi siamo transitati in tangenziale di Barcellona nel primo pomeriggio del giorno dell'attentato (tre ore prima), ed ho tirato dritto su Girona (poco piu' a nord), arrivando piu' tardi del previsto, unicamente perche' avendola gia' visitata all'andata, il nostro unico scopo era riposarci per la tappa di meta' viaggio.
Al bivio tra Barcellona e Girona, mia moglie ha scattato una foto, quasi come a dire "perche' non giriamo qui?"...
Se avessimo optato per Barcellona, saremmo partiti di notte dal sud Spagna, per arrivare in tarda mattinata nel capoluogo catalano, prendere posto in hotel e poi andare in giro per la citta'.
Nell'orario dell'attentato ci saremmo sicuramente trovati nella zona del caos, anche se le possibilita' di restare direttamente coinvolti ci restano ignote.
Resta il fatto che da quel momento Barcellona e' stata blindata : chi era nella zona rossa non poteva uscire, e chi ne era fuori non poteva entrare.
Molti alberghi hanno offerto ospitatlita' ai turisti bloccati, pero' ci si sarebbe trovati in una situazione comunque grave e quel clima lo si respirava anche a Girona, visto che si sapeva che c'erano cellule di terroristi che vagavano.
Cosi' abbiamo deciso di partire piu' presto del previsto da Girona (la mattina dopo dell'attentato), ed abbiamo fatto bene, perche' la coda in frontiera era gia' consistente, ma dopo il nostro transito e' diventata lunghissima, sia prima che dopo la frontiera (perche' anche, e soprattutto i francesi, controllavano tutto e tutti).
Che cinque giorni dopo la situazione si sia stabilizzata, non mi stupisce : era pieno agosto ed occorreva restituire senso di sicurezza ai turisti, che sono comunque una risorsa fondamentale per la citta' catalana.
So solo che in quelle ore, i 50 km che ci separavano dalla zona dell'attentato, erano un sottile filo, e l'aria che si respirava era pesantissima : diversa da quando accendi la televisione a chilometri di distanza, e resti comunque a fiato sospeso. Li i chilometri sembravano centimetri, ancor di piu' riguardando quella foto scattata al bivio del destino.