@ mima85
kurz4ever ha scritto:
L'unico vantaggio che hai è relativo ad un cedimento strutturale..
Dato che i cedimenti strutturali in informatica, specialmente quelli a carico di file system e/o supporti di memoria, sono questione di
quando e non di
se e sono pure piuttosto frequenti, direi che è un motivo più che sufficiente a dividere il proprio disco in partizioni (o usare dischi diversi) e tenere i dati in un posto diverso dall'OS. Anche fosse solo per i migliori ordine ed organizzazione che conseguono dal gestire le cose in questo modo.
Ne ho avuto la riprova proprio in questi giorni: PC di un utente con 2 dischi, uno di sistema ed uno teoricamente riservato ai dati. Il disco di sistema si è rotto, peccato che l'utente avesse tutti i dati su quel disco e non sul secondo, che è rimasto intatto: i dati li ha persi. Non devo dire che quella macchina non aveva un backup vero?
Il non fare i backup è certamente una grave e principale mancanza, ma in questo caso specifico il tenere i dati sull'altro disco (meno sollecitato di quello di sistema, i dati erano documenti, mailbox e via dicendo, roba piccola insomma) avrebbe salvato in extremis la situazione.
io utilizzo tre dischi interni e tre esterni:
1) SSD con S.O. principale e progetti correnti
2) HDD magnetico 2TB caviar green (si spegne quando non utilizzato) con partizione da 200GB per S.O. di backup ed il resto partizione dati
3) HDD magnetico 4TB caviar purple (da server) solo dati duplicati dal terzo HDD.
in entrambi i dischi ci sono le immagini aggiornate quindicinalmente del S.O. principale e mensilmente del S.O. secondario (che non utilizzo ma tengo sempre aggiornato).
HDD esterni (in camera blindata ignifuga):
4) ssd con immagine del S.O. principale aggiornato mensilmente
5) HDD magnetico con bkp dati aggiornato mensilmente.
6) HDD magnetico con bkp dati aggiornato mensilmente (copia del precedente)
cambio i dischi ogni 4-5 anni e destino al bkp esterno quelli dismessi. per i dischi esterni l'importante è non tenerli fermi troppo tempo ma farli girare periodicamente.