Non so se siano fondamentali nell' espletare un' improvvisazione ma il circolo delle quinte è praticamente il fondamento della musica tonale.
Per comprendere tocca partire da un principio: una frequenza determinata, ovvero il suono di una nota, non è ciò che sembra ma in realtà è la somma di tutte le armoniche che produce.
Gli armonici sono fisiologici, naturali e vengono prodotti più o meno intensamente dall'oscillazione di un corpo elastico come una corda di nylon, l'aria nel tubo di un flauto, il metallo di una campana... e sono tutti multipli della frequenza (oscillazione) fondamentale, quindi quello che ci sembrerà un LA 440Hz in realtà sarà un LA fondamentale più un LA all'VIII più un MI alla XII più un LA alla XV più un DO# alla XVII...
Gli armonici quindi sono il frutto di un processo fisico/acustico ed hanno sempre una distanza matematicamente determinata nella successione di ottave, quinte, terze... ed hanno un'intensità (volume) che va via via diminuendo con l'aumento della frequenza con varie eccezioni che saranno quelle che poi determineranno il timbro.
Qui puoi farti un'idea con dei bei esempi acustici:
Se ci si fa caso, ogni frequenza fondamentale genera, oltre il 1° armonico all'8' (la stessa nota al doppio della frequenza: LA 440-LA 880hz) un 2° armonico che sarà sempre la quinta della fondamentale: Do (fondm.) - Do all' VIII (1° arm.) - Sol alla XII (2° arm.), oppure La -La all' VIII - Mi alla XII, oppure Fa# - Fa# all' VIII - Do# alla XII...
Quindi la quinta è, diciamo, la parente naturale più stretta della fondamentale.
Da qui si apre un lungo discorso sulle consonanze e le scale diatoniche, sul moto e riposo delle frequenze proposte...
Ma ora vado a pranzo e, se interessa, andrò avanti.