@ lucabbrasi
(il titolo è una citazione colta di "Disperato" di Masini, ovviamente)
...momento di stanca: col gruppo precedente ormai siamo alla frutta, stanchezza, mancanza di stimoli...e va beh, mi son detto, cerchiamo qualcosa. 2 prove con un quartetto jazz, con chitarrista. Mah, non sono bravo ma proviamoci. Pensavo di poterci stare e...invece ieri sera il contrabbassista, in mezzora dopoprove e con molta eleganza mi ha fatto capire quanto sia inadeguato o, meglio, mi ha spiegato meglio di 100 lezioni come si debba suonare jazz. Togliere, togliere. E invece io vengo da lontanissimi studi classici, da cultura "pop", sono il classico pianolaio che suona a 10 dita...tornando a casa mi risentivo "my favourite things" di Coltrane...e ammiravo McCoy Tyner...la "leggerezza" di quel modo di suonare...
Sono pieno di dubbi, ho una grande tentazione di smetterla, di sbattermi per cercare la mia dimensione o di cercare serate...occorrebbe avere tempo per un minimo di studio, e io non ce l'ho...
Io mi definisco "via di mezzo", cioè i "buoni" non mi prendono in considerazione (e comunque i buoni fanno la professione, cosa che io non potrei fare quantomeno per mancanza di tempo), con gli scarsi c'è da rifare tutto dall'inizio ed io non ne ho voglia. Trovare la situazione commisurata è difficile. Ma alla fine è meglio turarsi il naso e suonare, anche al prezzo di qualche figuretta (che probabilmente farò domani sera).
Tutto ciò per dirti che alla fine ci sono momenti in cui ti viene la depressione e ti dici "mando tutto a quel paese", ma poi passano e si continua.
Per quanto riguarda suonare jazz condivido tutto ciò che hanno detto gli altri, per iniziare dovresti radunare una formazione di tuoi pari livello e provare a crescere assieme. Se non hai troppo tempo da dedicare puoi comunque vedere lo studio come pochi momenti di perfezionamento.
Una mia convinzione è che la principale differenza tra chi ha studiato e chi no sia il tempo che occorre per raggiungere l'obiettivo.