michelet ha scritto:
Una volta c'erano i synth hardware. Poi sono arrivati i VST, che però sono stati da molti aspramente criticati perché non suonano come i primi.
Bisogna anche inserire quelle critiche nel contesto temporale in cui sono nati i VST. Allora la potenza dei computer era molto minore rispetto ad oggi, e quindi gli algoritmi di simulazione dovevano essere progettati di conseguenza, scendendo a compromessi in quanto a realismo e qualità audio.
Nel frattempo in tutti questi anni la potenza dei processori è aumentata, e di pari passo sono aumentati realismo e qualità dei simulatori virtuali di synth analogici. Infatti oggi se ci fai caso il discorso non è più tanto incentrato su quanto i VST suonino male, anzi sempre più spesso invece si spendono parole positive in merito, ma più che altro sul diverso feeling che danno rispetto allo strumento fisico tutto in uno.
michelet ha scritto:
Successivamente sono stati prodotti synth hardware che al loro interno hanno un VST... ma a quanto pare, sembra che questi piacciano di più.
Infatti, piacciono di più proprio in quanto strumenti tutto in uno, costruiti intorno ad un cuore software ma con un'interfaccia utente che ricalca perfettamente quella di un analogico vero. Strumenti dove non sei la con un mouse ed uno schermo a cliccare e trascinare controlli virtuali, ma davanti ad una tastiera con un pannello pieno di potenziometri e slider da manipolare fisicamente.
Alla fine, qualsiasi VA hardware non è altro che un software di simulazione infilato in un apparecchio che scimmiotta un analogico. I vari Nord Lead, Yamaha AN1x, Roland JP-8000, Korg MicroKorg/Radias/MS-2000, Access Virus, Novation Supernova/Ultranova/Mininova e compagnia, non sono altro che dei box a forma di synth analogico che con un DSP fanno girare del software di simulazione. Idem dicasi per altri strumenti come i cloni Hammond.
Roland in questo senso con il System 8 ed i plug-out secondo me non ci prende affatto per i fondelli, ma ha fatto centro. Perché ti lascia il box fisico, lo strumento tutto in uno fatto e finito, ma che si adatta a vari modelli di simulazione che possono essergli caricati dentro a piacimento. E, dulcis in fundo, oltre al suo modello di default ti permette di tenerne dentro altri 3 selezionabili al tocco di un bottone.
4 strumenti in uno, dove la versione attualmente venduta per circa 1500 euro ne ha già 3 precaricati (il suo modello di default più il Jupiter 8 ed il Juno 106). Ai tempi il JP-8000 lo pagavi parecchio di più, e lo strumento quello era e quello rimaneva, col suo suono ed i suoi bug come l'AMP che va in clipping se alzi troppo la risonanza sul filtro.