Referendum drum machine, io voto NI

Salve tastierai e non, volevo fare una sorta di ricerca tra i tanti naviganti di questo sito, alla luce delle nuove tendenze musicali e delle conseguenziali esigenze dei musicisti, sia live che studio, quanti di voi ritengono necessario l'utilizzo di una drum machine piuttosto che ovviare con quello che offrono le varie daw/synth?
ovviamente la domanda è vincolante per chi si muove in determinati contesti musicali che "accolgono" volentieri una certa strumentazione, volgarmente chiamata musica elettronica (termine a mio avviso riduttivo)
mercì otis

Ritengo che il punto sia: reale o virtuale. Io personalmente preferisco una macchina "vera" non un programma al computer. Ho molte tastiere, vintage e moderne, non sarebbe la stessa cosa se tutte fossero virtuali al pc, comandate magari da una tastierina controller. In realtà secondo me l'importante non è solo il risultato sonoro, ma il rapporto fisico, tattile, emozionale, instaurato magari in 20 anni di pratica con uno strumento. È un po' come suonare un violino Stradivari, non è solo il suono che conta ma la presenza fisica, storica, tattile di quello strumento. È chiaro che con un pc o un mac tutto è piu' comodo, pesa poco, può contenere interi strumenti che sarebbero impossibili da trasportare tutti insieme, è il caso delle tastiere ibride Arturia, fisiche ma con programmi che simulano decine di synth vintage, quindi non giudico assolutamente chi preferisce suonare con i vst, anzi. Io pero' preferisco un rapporto "umano" con uno strumento, magari pesa, difficoltoso da trasportare, ma dopo anni di utilizzo si crea un legame fisico affettivo, che arricchisce la ns storia personale di musicisti. Oggi ritengo che si cominci a sentire l'esigenza di tornare a qualcosa di vero, fisico, tangibile non simulato virtualmente, non solo in ambito musicale, è una esigenza umana. Il mercato sempre di più sta riproponendo strumenti analogici, si dirà, sì, perché suonano piu' caldo, vero, ma sotto sotto credo giochi molto la nostalgia di quando negli anni pre virtuale si suonava con strumenti reali.

Se prendi una korg kross per esempio, ha una drum machine e step sequencer per creare al volo pattern personalizzati di batteria, in 4kg hai un ventaglio di funzioni impressionante, e puoi lasciare a casa anche l'alimentatore tanto va anche a pile...ora tanti diranno va be dai kross é un giocattolino che ci fai...che me lo porto a spasso, lo uso con l'approccio di un giocattolo cosa che aumenta la creatività,registro sul sequencer e quando torno a casa faccio suonare il tutto dai miei vst...
Il mio punto di vista e sopratutto pratico,funzionale.
I vst qualitativamente sono il top ok si usano per quello che sanno fare meglio.
Ma le tastiere hanno ancora molti perché.

utilizzo l'hardware solo in fase creativa o in live, una drum machine reale mi verrebbe utile quando jammo a casa, mentre quando registro ho delle alternative software che non me ne fanno sentire la mancanza.

Una domanda che è aperta ad ogni tipo di riflessioni, per quanto mi riguarda dico che dal vivo, se posso, suono con un batterista vero, se non posso suono senza batteria. La mia filosofia: suono male ma suono io.
Chi ha esigenza di usare dal vivo una batteria "virtuale" può scegliere a suo comodo una drum machine dedicata, una batteria a bordo tastiera (synth o work station) o una VST o comunque un'applicazione per PC, aldilà delle opportunità che offre l'interfaccia dello strumento con l'uomo che possono risolvere o meno le esigenze esecutive, credo che il risultato sia qualitativamente molto simile.
E' una scelta che non mi soddisfa, non tanto per i suoni che anzi ce ne sono di validissime, ma per la tendenziale ripetitività delle linee ritmiche e perchè si deve suonare ingessati alla programmazione. Ammetto di usarla in casa, ma per giocarci.
Fuori dalle due scelte c'è comunque anche la batteria elettronica: ci puoi fare suoni tradizionali ma anche suoni sintetici per i generi "elettronici" e comunque è molto più facile da amplificare soprattutto quando non hai un "service" di un certo livello. Ma ci vuole un "omino" che la suona...