Vst indipendenti - Reaper

medaglianis 26-11-16 11.20
buongiorno a tutti, vorrei registrare un mio pezzo con reaper e, dato che non ho vst, facendogli utilizzare i suoni della mai artis se kurzqweil. sono due giorni che ci provo , ma non riesco esattamente nel mio intento, che sarebbe quello di usare il kurz come vst su più tracce separate, ognuna con un suono diverso (non quelli orribili general midi però). non sono un super esperto però.... basta un cavo usb di collegamento per fare il lavoro? che altri tipi di routing midi out devo impostare? oppure non si può fare??
grazie in anticipoemo
kurz4ever 26-11-16 11.53
Ciao,
Che io sappia il tuo Kurz non ha una modalità gm.
In ogni caso hai bisogno di una scheda audio per registrare appunto i suoni.
Quindi ti servono 16 tracce midi per registrare tutti gli eventi relativi alle note ed una traccia audio per registrare i suoni prodotti dal Kurz.
La selezione del timbro da far suonare per ogni canale la ottieni tramite un Bank change, Program Change all'inizio di ogni traccia. La connessione tra il pc e il Kurzweil puoi farla con un normale cavo USB oppure utilizzando il connettore DIN midi della scheda audio
medaglianis 26-11-16 15.47
ciao e grazie per la velocità... allora, io in realtà uso il pc per registrare i suoni con reaper, devo acquistare una scheda audio esterna anche se ho anche un mixer behringer con l'usb, collegato al pc? con quello usando altri vst di prova son riuscito sia a registrare gli eventi midi che i wav.... ma quei program change etc come faccio a inserirli in reaper? mi piacerebbe registrare innanzitutto in midi, poi scegliere un suono adatto per ogni canale, quindi, una volta soddisfatto del risultato, passare tutto in formato audio tipo wav
Edited 26 Nov. 2016 14:48
maxpiano69 26-11-16 16.16
Per registrare i dati MIDI il mixer non c'entra nulla, devi collegare il Kurz al PC via USB, verificare che siano impostati i canali giusti (non ho l'Artis ma immagino abbia delle impostazioni Global MIDI) in modo che trasmetta via USB MIDI quello che tu suoni.

Per registrare e per il playback, dovrai avere un "multi" sull'Artis con tante parti quante ne servono (e che hai registrato), ogni part su un suo canale MIDI (in ricezione).

Infine dovrai creare ed "armare" una o piú tracce MIDI su Reaper sulle quali di volta in volta registrerai l'esecuzione delle varie parti, una alla volta; quindi modificare le tracce che hai registrato precedentemente in modo che in Play inviino i dati alla Kurz sul canale MIDI giusto per ciascuna parte.
Edited 26 Nov. 2016 15:18
kurz4ever 26-11-16 17.01
tutto giusto tranne che le multi su artis sono da 4zone solamente, ma mi pare che artis riceva sempre su 16 canali indipendentemente dalla modalità emo
medaglianis 27-11-16 14.44
si in effetti sono 4 zone i multi. ma quindi la strada è creare parecchi suoni multi fino ad includere tutti gli strumenti cheho bigosno, ad ognuno dei quali dedicare un canale midi specifico?
mima85 27-11-16 15.50
medaglianis ha scritto:
si in effetti sono 4 zone i multi. ma quindi la strada è creare parecchi suoni multi fino ad includere tutti gli strumenti cheho bigosno, ad ognuno dei quali dedicare un canale midi specifico?


Io ti consiglierei un altro approccio: invece di registrare tutte le parti contemporaneamente, registrale una alla volta, ognuna sulla sua traccia separata. Se per esempio hai un brano composto da una parte di batteria, una di basso, una di piano elettrico, una di archi ed una di chitarra, arma e registra una traccia alla volta.

Quindi, al primo giro armerai in registrazione solo la traccia di batteria e manderai in play in Reaper solo quella mettendo in "mute" tutte le altre. In questo modo il tuo Kurzweil suonerà solo la parte di batteria, che verrà registrata in Reaper mano a mano che il brano avanza. Poi riporta il cursore di Reaper all'inizio del brano, ed al secondo giro con lo stesso procedimento registrerai solo la parte di basso, poi il piano elettrico, e via via così finché non hai registrato tutte le parti, le quali avranno ognuna la propria traccia separata.

È un processo un poco più laborioso che registrare tutto in una sola volta, ma facendo così avrai la possibilità di regolare volumi, applicare effetti, compressioni, EQ, panning stereo e via dicendo ad ogni singola parte del tuo brano, mentre avendo registrato tutto in una volta questa possibilità ti viene preclusa.

Ricordati inoltre di disattivare gli effetti (in particolare il riverbero) sul tuo Kurzweil prima di registrare. Le tracce vanno registrate senza effetti perché appunto li applicherai dopo, in fase di missaggio delle parti. E, a meno che non sia strettamente necessario, le tracce vanno registrate in mono e non in stereo, perché deciderai tu dopo come posizionarle nel panorama stereo del brano.
Edited 27 Nov. 2016 14:56
kurz4ever 27-11-16 16.09
non sono d'accordo sul discorso effetti e stereofonia:
effetti:la kurz ha un set di effetti eccellenti, e gli effetti insert fanno a tutto gli effetti (...battutona...) parte della patch (pensa al leslie). Per quant riguarda il riverbero ambientale invecesono d'accordo con te;
Stereofonia: molte patch sono fatte con campioni stereofonici (fondamentalmente strumenti acustici) e passare in mono ne degraderebbe troppo la resa.
mima85 27-11-16 17.19
kurz4ever ha scritto:
effetti:la kurz ha un set di effetti eccellenti, e gli effetti insert fanno a tutto gli effetti (...battutona...) parte della patch (pensa al leslie). Per quant riguarda il riverbero ambientale invecesono d'accordo con te;
Stereofonia: molte patch sono fatte con campioni stereofonici (fondamentalmente strumenti acustici) e passare in mono ne degraderebbe troppo la resa.


Quando si registra un brano in multitraccia si registra il suono dello strumento quanto più secco e non processato possibile, a meno che non si voglia avere qualche effetto tipo leslie, phaser, eccetera, che contribuisce in modo incisivo alla timbrica del suono. E si registra in flat per quanto riguarda l'EQ.

Stesso discorso per quanto riguarda la registrazione in monofonia. Un basso, un lead di synth analogico, eccetera, ed in generale tutti quegli strumenti che alla sorgente sono monoaurali e che nella catena non hanno effetti stereo tipo Leslie, tremoli stereo (tipo quello classico che si mette su un EP), eccetera, li si registrano in mono. In stereo si registra solo se strettamente necessario.

Effettistica tipo riverberi, compressioni, equalizzazioni, eccetera, insomma tutto quanto contribuisca all'inserimento ed all'amalgama del suono nel mix ed al suo posizionamento nel panorama stereo, la si aggiunge e regola in fase di missaggio e mastering del brano, dopo aver registrato le tracce. Perché se registri ogni parte per esempio con già dentro il suo riverbero alla fine viene fuori un pastone che non finisce più, e ti preclude di fare interventi di ottimizzazione a posteriori.

Questo perlomeno è quello che mi sono sempre sentito dire quando ho parlato con gente del mestiere o che ho letto su Internet, anche qui su Supporti (ed è la stessa cosa che faccio io quando metto insieme le mie demo).
Edited 27 Nov. 2016 17:08
medaglianis 27-11-16 21.25
ma sai che mi hai dato proprio una bella idea?? adesso faccio proprio così, molto meglio di quello che avevo pensato!!!
grazie!!
kurz4ever 28-11-16 08.58
@ mima85
kurz4ever ha scritto:
effetti:la kurz ha un set di effetti eccellenti, e gli effetti insert fanno a tutto gli effetti (...battutona...) parte della patch (pensa al leslie). Per quant riguarda il riverbero ambientale invecesono d'accordo con te;
Stereofonia: molte patch sono fatte con campioni stereofonici (fondamentalmente strumenti acustici) e passare in mono ne degraderebbe troppo la resa.


Quando si registra un brano in multitraccia si registra il suono dello strumento quanto più secco e non processato possibile, a meno che non si voglia avere qualche effetto tipo leslie, phaser, eccetera, che contribuisce in modo incisivo alla timbrica del suono. E si registra in flat per quanto riguarda l'EQ.

Stesso discorso per quanto riguarda la registrazione in monofonia. Un basso, un lead di synth analogico, eccetera, ed in generale tutti quegli strumenti che alla sorgente sono monoaurali e che nella catena non hanno effetti stereo tipo Leslie, tremoli stereo (tipo quello classico che si mette su un EP), eccetera, li si registrano in mono. In stereo si registra solo se strettamente necessario.

Effettistica tipo riverberi, compressioni, equalizzazioni, eccetera, insomma tutto quanto contribuisca all'inserimento ed all'amalgama del suono nel mix ed al suo posizionamento nel panorama stereo, la si aggiunge e regola in fase di missaggio e mastering del brano, dopo aver registrato le tracce. Perché se registri ogni parte per esempio con già dentro il suo riverbero alla fine viene fuori un pastone che non finisce più, e ti preclude di fare interventi di ottimizzazione a posteriori.

Questo perlomeno è quello che mi sono sempre sentito dire quando ho parlato con gente del mestiere o che ho letto su Internet, anche qui su Supporti (ed è la stessa cosa che faccio io quando metto insieme le mie demo).
Edited 27 Nov. 2016 17:08
sul riverbero, come ho già scritto sono d'accordo con te (aggiungerei anche l'eco) ma ad esempio non il chorus stereo roland che non ha un degno sostituto vst.
Per quanto riguarda gli strumenti acustici ci sono campioni come quelli di piano o gli archi che sono stereo perchè acquisiti con due microfoni. Metterli in mono ti porta ad avere fastidiose cancellazioni di fase o a sentire poco una parte dei suoni stessi. Tu tipicamente parti da sorgenti monofoniche (ma anche quando usi il chorus interno del jup?) ma una tastiera moderna ( artis, forte,pc3 ma anche motif, jupiter...) quando genera un suono a partire da sample, molto spesso parte da sample stereo.
mima85 28-11-16 10.34
kurz4ever ha scritto:
ma ad esempio non il chorus stereo roland che non ha un degno sostituto vst.


Però il chorus stereo dei synth Roland è, al pari di effetti come Leslie, phaser, flanger, eccetera, parte integrante del suono. Togli il chorus da un Juno per esempio, ed oltre a svuotarlo di un buon 80% del suo carattere, il suono non sarà lo stesso. Ma questo è ben diverso da un chorus generico applicato per esempio al campione di una chitarra acustica come lo si potrebbe trovare sulla patch di una workstation, messo la giusto per stereofonizzare il suono. Bisogna valutare caso per caso.

kurz4ever ha scritto:
Per quanto riguarda gli strumenti acustici ci sono campioni come quelli di piano o gli archi che sono stereo perchè acquisiti con due microfoni. Metterli in mono ti porta ad avere fastidiose cancellazioni di fase o a sentire poco una parte dei suoni stessi


Appunto anche qui dipende dal suono. Pianoforti, insiemi di archi/fiati eccetera li registri in stereo, ma i suoni che sulle workstation vengono stereofonizzati artificialmente (per esempio il succitato suono di chitarra) e gonfiati di effetti per dare "l'effetto wow" quando ascolti lo strumento in cuffia in negozio prima di comprarlo, vanno sgonfiati di qualsiasi effettistica e registrati dry in mono. Poi, se ti serve, stereofonizzi come vuoi quando fai il missaggio del brano.

Che poi anche per esempio per il pianoforte, dipende che ruolo deve avere nel brano. Se ha un ruolo di importanza lo registri in stereo, ma se ha un ruolo secondario, come potrebbe essere il piano che fa gli accordi di accompagnamento di un brano rock casinaro, magari conviene usare la versione monoaurale del suono in modo da avere piena libertà di posizionamento della traccia nel panorama stereo. Ed infatti normalmente una versione monoaurale dei suoni stereofonici è presente sulle workstation proprio per evenienze del genere.

kurz4ever ha scritto:
Tu tipicamente parti da sorgenti monofoniche (ma anche quando usi il chorus interno del jup?)


Il Jupiter 6 non ha il chorus, magari ce l'avesse... La regola che applicava Roland nei primi anni '80, era che se il synth era mono oscillatore aveva il chorus per ingrassare il suono (ed in effetti il Jupiter 4 ed i Juno avevano tutti il chorus), se invece era a doppio oscillatore il chorus non c'era (e Promars, Jupiter 6 ed 8 infatti non l'avevano).

La regola è caduta con i synth della serie JX, i quali erano con due oscillatori per voce ma avevano anche il chorus.

Per quanto riguarda quel che faccio io, valuto caso per caso. Strumenti che in origine sono monoaurali, come il Jupiter appunto, li registro in mono. Idem se ipoteticamente dovessi registrare una parte di chitarra elettrica o di Rhodes provenienti da una workstation, sempre che quest'ultimo non abbia un effetto di tremolo stereo che sia voluto proprio per caratterizzare il suono. Ma per esempio il pad di Juno 106 che ho messo nella mia cover di Equality di Howard Jones l'ho registrato in stereo.
Edited 28 Nov. 2016 10:06
mima85 28-11-16 10.37
medaglianis ha scritto:
ma sai che mi hai dato proprio una bella idea?? adesso faccio proprio così, molto meglio di quello che avevo pensato!!!
grazie!!


emo
kurz4ever 28-11-16 11.14
@ mima85
kurz4ever ha scritto:
ma ad esempio non il chorus stereo roland che non ha un degno sostituto vst.


Però il chorus stereo dei synth Roland è, al pari di effetti come Leslie, phaser, flanger, eccetera, parte integrante del suono. Togli il chorus da un Juno per esempio, ed oltre a svuotarlo di un buon 80% del suo carattere, il suono non sarà lo stesso. Ma questo è ben diverso da un chorus generico applicato per esempio al campione di una chitarra acustica come lo si potrebbe trovare sulla patch di una workstation, messo la giusto per stereofonizzare il suono. Bisogna valutare caso per caso.

kurz4ever ha scritto:
Per quanto riguarda gli strumenti acustici ci sono campioni come quelli di piano o gli archi che sono stereo perchè acquisiti con due microfoni. Metterli in mono ti porta ad avere fastidiose cancellazioni di fase o a sentire poco una parte dei suoni stessi


Appunto anche qui dipende dal suono. Pianoforti, insiemi di archi/fiati eccetera li registri in stereo, ma i suoni che sulle workstation vengono stereofonizzati artificialmente (per esempio il succitato suono di chitarra) e gonfiati di effetti per dare "l'effetto wow" quando ascolti lo strumento in cuffia in negozio prima di comprarlo, vanno sgonfiati di qualsiasi effettistica e registrati dry in mono. Poi, se ti serve, stereofonizzi come vuoi quando fai il missaggio del brano.

Che poi anche per esempio per il pianoforte, dipende che ruolo deve avere nel brano. Se ha un ruolo di importanza lo registri in stereo, ma se ha un ruolo secondario, come potrebbe essere il piano che fa gli accordi di accompagnamento di un brano rock casinaro, magari conviene usare la versione monoaurale del suono in modo da avere piena libertà di posizionamento della traccia nel panorama stereo. Ed infatti normalmente una versione monoaurale dei suoni stereofonici è presente sulle workstation proprio per evenienze del genere.

kurz4ever ha scritto:
Tu tipicamente parti da sorgenti monofoniche (ma anche quando usi il chorus interno del jup?)


Il Jupiter 6 non ha il chorus, magari ce l'avesse... La regola che applicava Roland nei primi anni '80, era che se il synth era mono oscillatore aveva il chorus per ingrassare il suono (ed in effetti il Jupiter 4 ed i Juno avevano tutti il chorus), se invece era a doppio oscillatore il chorus non c'era (e Promars, Jupiter 6 ed 8 infatti non l'avevano).

La regola è caduta con i synth della serie JX, i quali erano con due oscillatori per voce ma avevano anche il chorus.

Per quanto riguarda quel che faccio io, valuto caso per caso. Strumenti che in origine sono monoaurali, come il Jupiter appunto, li registro in mono. Idem se ipoteticamente dovessi registrare una parte di chitarra elettrica o di Rhodes provenienti da una workstation, sempre che quest'ultimo non abbia un effetto di tremolo stereo che sia voluto proprio per caratterizzare il suono. Ma per esempio il pad di Juno 106 che ho messo nella mia cover di Equality di Howard Jones l'ho registrato in stereo.
Edited 28 Nov. 2016 10:06
Esattoemo