Pianoforte acustico o piano digitale

progettare 25-10-16 12.45
Primo anno di conservatorio e mio figlio deve comprarsi un pianoforte acustico. I prezzi vanno da 2000€ a 3000€ per quelli usati, altrimenti, per uno nuovo bisogna spenderci almeno 4000€, per avere un painoforte discreto. Info avute dal maestro di musica. Io avevo pensato all'acquistodi un piano digitale in modo da poter utilizzare il piano anche con le cuffie. Pertanto, sapete se esistono piani digitali con ottima meccanica tale da poter sostituire un piano acustico?
Edited 25 Ott. 2016 10:46
michelet 25-10-16 12.50
Gli unici pianoforti digitali con la tastiera quanto più simile al pianoforte acustico sono i Kawai o gli Yamaha Clavinova di fascia alta.
Ma alla fine dei conti non so se convenga prendere un pianoforte acustico in affitto, con eventuale riscatto.
E poi, conoscendo la gioventù di oggi, hai idea se tuo figlio resisterà al conservatorio o dopo un paio d'anni manderà tutto a quel paese?
progettare 25-10-16 13.06
Grazie Michelet. Tra i Kawai o gli Yamaha Clavinova quali mi consigli?
michelet 25-10-16 13.55
@ progettare
Grazie Michelet. Tra i Kawai o gli Yamaha Clavinova quali mi consigli?
Forse è una proposta "estrema" ma sarebbe innovativo un sistema costituito da Kawai VPC-1 ed un buon computer + scheda audio e, ovviamente, un Virtual Instrument pianistico come Synthogy Ivory II, Ravenscroft 275 o lo stesso potentissimo, anche se poco capito, Pianoteq Standard (o Stage).

Se cerchi la soluzione "più classica" con mobile.
Della serie Kawai i modelli che equipaggiano la stessa tastiera a triplo sensore utilizzata in VPC-1. Penso siano i CA97 e 67.

Per Yamaha Clavinova vedo molto bene i CLP-585 e 575.
paolo_b3 25-10-16 14.06
Io sono per la KAWAI.
modello ES 100 - circa 600€ ed hai:

1) Tastiera molto valida, non è la tastiera di un buon acustico, ma ci vai molto avanti negli studi. Pessimi acustici hanno tastiere anche peggiori
2) Suoni molto reali con 192 note di polifonia, risonanza delle corde, effettucci vari di simulazione. Non è e non sarà mai il suono di un pianoforte acustico, ma ... vedi sopra.
3) Possibilità di suonare in cuffia, ma anche un mini ampli interno di 7wx2 che non farà venire le "sfiandrine alle orecchie" di tuo figlio e puoi abbassare il volume fino a non rompere le cosiddette a vicini e famigliari a letto.
4) Alcuni altri suoni (Piano elettrico Fender Rhodes, un organo elettrico, un organo a canne, clavicembalo, vibrafono, archi lenti e da strappata) così si può svagare un po' tra uno studio pianistico e l'altro (chissà che non gli aumenti la passione per la musica suonata)
5) La porta MIDI, così se un vicino, parente o amico ha un vecchio expander (cioè un synth senza tastiera) da prestarti lo colleghi e hai un sacco di suoni in più. (Metti che a tuo figlio venga la passione della musica suonata...)

Queste "features" sono le medesime dei pari livello (e circa pari prezzo) Yamaha P115, Roland FP30 e Casio PX160, tranne la porta midi che è solo su KAWAI. Conviene provarli e vedere come ti trovi, io ho preso KAWAI.

Se hai un po di più da spendere allora ti consiglio KAWAI ES 8 1500€ ca. Ma per iniziare è sovrabbondante.
toniz1 25-10-16 14.31
Anche io voto per Kawai.
Ho provato un KDP90 e mi ha fatto un'ottima impressione.
Anche l'ES 100 e' molto valido in quanto dovrebbe montare la stessa tastiera.

Quanto detto da Michelet e' un buon consiglio, ma io ho provato un Yamaha 525 e gli preferirei il Kawai.
Magari la serie superiore 585 va meglio

Ora come ora, io guarderei se un kawai rientra nel mio budget, altrimenti yamaha....
ho provato il p115 e mi ci sono divertito... ma non suono su un pianoforte VERO da molto e non vorrei indicarti una cattiva strada emo

la cosa migliore sarebbe secondo me che una volta trovato un kawai in un negozio che ti va bene (piu' magari un'altra alternativa) lo facessi provare al maestro... oppure chiedere ad altri studenti di corsi piu' avanti cosa hanno preso (oppure cosa e' stato consigliato dal maestro).

Un acustico e' sempre meglio, ma se ci sono "rischi" coi vicini anche un buon digitale puo' andare bene.
progettare 25-10-16 18.12
Grazie a tutti per i consigli. Spero di trovare in qualche negozio vicino il Kawai ES.emoemoemo
paolo_b3 26-10-16 10.49
Vorrei però chiarire una cosa, un piano digitale va bene se:
1) Vuoi risparmiare
2) Hai poco posto
3) Vuoi portarlo in giro
4) Vuoi suonare a basso volume

Ma non sarà mai un pianoforte acustico!

Detto ciò questi nostri consigli servono ad indirizzarti verso la scelta migliore come piano digitale. emo
lipzve 26-10-16 15.53
Voto per un digitale, non si scorda mai, lo suoni a qualsiasi ora, in una registrazione non lo distingui da un coda ben più costoso (in una registrazione ho detto, suonando dal vivo la differenza si sente eccome).
Voto un acustico solo se puoi suonare a qualsiasi ora e puoi accordartelo da te. io ho imparato a farlo... perchè cosa fai, chiami l'accordatore perchè si è scordato un solo tasto? no, lo chiami quando si è scordato un bel grumo di tasti, e nel frattempo soffri.... soffri, perchè anche quell'unico tasto ti rovina le tue esecuzioni.

Unica cosa, tuo figlio eviti di far sapere agli insegnanti del conservatorio che usa un digitale. Se sono degli antiquati bachettoni la cosa potrebbe essere discriminante.
Edited 26 Ott. 2016 13:55
vin_roma 26-10-16 16.21
Sono un bacchettone...

Il problema dei digitali non è la qualità della tastiera, è che non svilupperanno l' esperienza di un tasto che diventa una leva e che lancia un martelletto.

Un verticale può anche avere la tastiera peggiore di un digitale ma il suo principio sarà sempre quello di suonare lanciando un martelletto e per chi affronta lo studio nella condizione migliore che lo stato ci propone toccherebbe rispondere di conseguenza.

Ci sono i verticali Silent che sono sia acustici che digitali con la meccanica vera.

Ci sono i Gran Touch della Yamaha ...se poi proprio si vuole il digitale...

ahivela 26-10-16 17.10
lipzve ha scritto:
Voto un acustico solo se puoi suonare a qualsiasi ora e puoi accordartelo da te. io ho imparato a farlo... perchè cosa fai, chiami l'accordatore perchè si è scordato un solo tasto? no, lo chiami quando si è scordato un bel grumo di tasti, e nel frattempo soffri.... soffri, perchè anche quell'unico tasto ti rovina le tue esecuzioni.


Assolutamente d'accordo. Un pianoforte piu' o meno scordato (ovvero quello che succede nel 90% dei casi di un piano acustico, spesso pure economico, a casa di uno studente medio) e' quanto di piu' antimusicale e sgradevole possa esistere. Solo l'idea di avere lo strumento accordato due mesi, e scordato negli altri dieci mi pare una cosa folle. E, a mio parere, crea molti piu' danni, condizionamenti e demotivazioni di una tastiera meccanicamente poco fedele al martelletto.
Jerrymusic 26-10-16 17.43
Riguardo alla scelta del pianoforte, vi sono una infinità di variabili che intervengono. Il mio vecchio maestro diceva sempre (condivisibile o meno che possa essere) che lo studio della musica e del pianoforte in particolare non è per tutti. Ciò in riferimento proprio all'acquisto dello strumento, che richiede necessariamente un buon investimento iniziale.
Infatti, cominciare gli studi al conservatorio significa apprendere gli elementi tecnico-esecutivi fondamentali a formare una buona articolazione, un corretto approccio al tasto del pianoforte, oltre a postura, rilassamento di spalle e braccia, dinamica del polso alle diverse tecniche esecutive.

Con tutto il rispetto per gli sforzi profusi dai costruttori nell'emulazione, ciò diventa difficile ottenerlo con una tastiera digitale.
Perchè è vero che si rischia di spendere certe cifre inutilmente, se il ragazzo non prosegue gli studi; ma è anche vero che nel caso l'allievo abbia talento e voglia di impegnarsi nello studio, avremmo fin dall'inizio precluso un'ottimale sviluppo delle articolazioni.

Per questo ai genitori consiglio sempre, all'inizio, un buon verticale, con la formula magari del noleggio annuale riscattabile sul prezzo d'acquisto. In tal modo, se il ragazzo "molla" presto, si perdono solo le rate pagate.
Alcuni vendono con patto di riacquisto a prezzo concordato, e neanche questa è una cattiva idea.

In definitiva, anche l'allievo, vedendosi davanti uno strumento serio, viene responsabilizzato/incentivato a prendere sul serio lo studio.

Naturalmente sto sorvolando sulle implicazioni emozionali e di psicoacustica nel suonare uno strumento dotato di cassa armonica che "vibra", trasmettendo al corpo dell'esecuzione tali vibrazioni... questo davvero nessun piano digitale può trasmetterlo.
Edited 26 Ott. 2016 15:45
anonimo 26-10-16 17.46
@ Jerrymusic
Riguardo alla scelta del pianoforte, vi sono una infinità di variabili che intervengono. Il mio vecchio maestro diceva sempre (condivisibile o meno che possa essere) che lo studio della musica e del pianoforte in particolare non è per tutti. Ciò in riferimento proprio all'acquisto dello strumento, che richiede necessariamente un buon investimento iniziale.
Infatti, cominciare gli studi al conservatorio significa apprendere gli elementi tecnico-esecutivi fondamentali a formare una buona articolazione, un corretto approccio al tasto del pianoforte, oltre a postura, rilassamento di spalle e braccia, dinamica del polso alle diverse tecniche esecutive.

Con tutto il rispetto per gli sforzi profusi dai costruttori nell'emulazione, ciò diventa difficile ottenerlo con una tastiera digitale.
Perchè è vero che si rischia di spendere certe cifre inutilmente, se il ragazzo non prosegue gli studi; ma è anche vero che nel caso l'allievo abbia talento e voglia di impegnarsi nello studio, avremmo fin dall'inizio precluso un'ottimale sviluppo delle articolazioni.

Per questo ai genitori consiglio sempre, all'inizio, un buon verticale, con la formula magari del noleggio annuale riscattabile sul prezzo d'acquisto. In tal modo, se il ragazzo "molla" presto, si perdono solo le rate pagate.
Alcuni vendono con patto di riacquisto a prezzo concordato, e neanche questa è una cattiva idea.

In definitiva, anche l'allievo, vedendosi davanti uno strumento serio, viene responsabilizzato/incentivato a prendere sul serio lo studio.

Naturalmente sto sorvolando sulle implicazioni emozionali e di psicoacustica nel suonare uno strumento dotato di cassa armonica che "vibra", trasmettendo al corpo dell'esecuzione tali vibrazioni... questo davvero nessun piano digitale può trasmetterlo.
Edited 26 Ott. 2016 15:45
Quoto al 100%
Aslan 26-10-16 17.47
avendo un po' di spazio in casa meglio un piano vero con riscatto emo
imho
ahivela 26-10-16 18.08
Jerrymusic ha scritto:
Infatti, cominciare gli studi al conservatorio significa apprendere gli elementi tecnico-esecutivi fondamentali a formare una buona articolazione, un corretto approccio al tasto del pianoforte, oltre a postura, rilassamento di spalle e braccia, dinamica del polso alle diverse tecniche esecutive.


Jerrymusic ha scritto:
precluso un'ottimale sviluppo delle articolazioni.


Beh pero' alla fine con un pianoforte bisogna farci della musica, mica della ginnastica...
E un piano scordato e' sempre piu' dannoso di un piano meccanicamente poco fedele.
Anche l'orecchio e il cervello hanno la loro parte (e che parte...)

Jerrymusic ha scritto:
Naturalmente sto sorvolando sulle implicazioni emozionali e di psicoacustica nel suonare uno strumento dotato di cassa armonica che "vibra", trasmettendo al corpo dell'esecuzione tali vibrazioni... questo davvero nessun piano digitale può trasmetterlo.


A parte che un piano non lo si suona, normalmente, abbracciati, come si farebbe con un violoncello... molti piani digitali a mobile di fascia alta vibrano pure loro, eccome se vibrano...
vin_roma 26-10-16 19.38
ahivela ha scritto:
Beh pero' alla fine con un pianoforte bisogna farci della musica, mica della ginnastica...
E un piano scordato e' sempre piu' dannoso di un piano meccanicamente poco fedele.
Anche l'orecchio e il cervello hanno la loro parte (e che parte...)

La musica si fa dopo, magari si, anche durante la sviluppo tecnico ...ma cavolo! stiamo parlando di conservatorio!
Dovrebbe essere l' eccellenza.

Certo che un digitale, all' orecchio meno esperto o con poche pretese, suona meglio!
Non si scorda!
Puoi avere i campioni di qualsiasi strumento di prestigio!
Puoi studiare in cuffia senza disturbare.
Non ingombra!

Ma percepire la differenza che si ottiene con un braccio che cade col peso giusto e affonda i tasti creando quel suono rotondo, a palla, difronte ad un suono di egual volume ma derivato da un braccio rigido che spinge dovrebbe essere la prassi per chi studia con un indirizzo serio e questa sensibilità la sviluppi solo su strumenti acustici.
Poi, se i nostri paragoni li facciamo pensando al pianobar o alla tournée della Pausini ...allora ok, lasciamo perdere.
ahivela 26-10-16 20.25
vin_roma ha scritto:
La musica si fa dopo, magari si, anche durante la sviluppo tecnico ...ma cavolo! stiamo parlando di conservatorio!


D'accordo, ma e' pur sempre conservatorio di musica
Non puo', a mio parere, essere accantonata in nessuna fase.
Ma sarebbe un discorso lungo, complesso e spinoso, e sicuramente fuori tema rispetto al topic di discussione.

vin_roma ha scritto:
Certo che un digitale, all' orecchio meno esperto o con poche pretese, suona meglio!
Non si scorda!


Mah su questo non saro' mai d'accordo. Uno Steinway scordato, per me, sara' sempre peggio di un Casio da quattro soldi. Un prestigioso mobile, da tenere chiuso, fin quando non viene bene accordato.

vin_roma ha scritto:
Puoi studiare in cuffia senza disturbare.


Neanche questo e' da sottovalutare: vuoi mettere essere costretto a "suonare piano", con il timore addosso di dare fastidio? Non mi sembra didatticamente l'ideale.

vin_roma ha scritto:
Ma percepire la differenza che si ottiene con un braccio che cade col peso giusto e affonda i tasti creando quel suono rotondo, a palla, difronte ad un suono di egual volume ma derivato da un braccio rigido che spinge dovrebbe essere la prassi per chi studia con un indirizzo serio e questa sensibilità la sviluppi solo su strumenti acustici.


Su questo penso tu abbia tutte le ragioni di questo mondo.
Ma allora perche' torturare orecchie e cervello, e non usare una qualche sorta di allenatore muto, ma con la giusta risposta meccanica? Un po' come fanno i batteristi... emo
vin_roma 26-10-16 20.44
ahivela ha scritto:

vin_roma ha scritto:
Ma percepire la differenza che si ottiene con un braccio che cade col peso giusto e affonda i tasti creando quel suono rotondo, a palla, difronte ad un suono di egual volume ma derivato da un braccio rigido che spinge dovrebbe essere la prassi per chi studia con un indirizzo serio e questa sensibilità la sviluppi solo su strumenti acustici.

ahivela:
Su questo penso tu abbia tutte le ragioni di questo mondo.
Ma allora perche' torturare orecchie e cervello, e non usare una qualche sorta di allenatore muto, ma con la giusta risposta meccanica? Un po' come fanno i batteristi... emo

ahivela, non voglio creare equivoci come con jerrymusic in un altro thread... anzi, spero che ti risponda lui. emo
Edited 26 Ott. 2016 19:07
anonimo 26-10-16 20.51
ahivela ha scritto:

Mah su questo non saro' mai d'accordo. Uno Steinway scordato, per me, sara' sempre peggio di un Casio da quattro soldi. Un prestigioso mobile, da tenere chiuso, fin quando non viene bene accordato.



dopo questa affermazione dovrai portare il cilicio per sei mesi, e non so se basta emo
ahivela 26-10-16 21.05
Jaam ha scritto:
dopo questa affermazione dovrai portare il cilicio per sei mesi, e non so se basta


Ehehehe...
Assomiglia un po' alla faccenda dell'asino vivo, che e' pur sempre meglio di un dottore morto emo