Riguardo alla scelta del pianoforte, vi sono una infinità di variabili che intervengono. Il mio vecchio maestro diceva sempre (condivisibile o meno che possa essere) che lo studio della musica e del pianoforte in particolare non è per tutti. Ciò in riferimento proprio all'acquisto dello strumento, che richiede necessariamente un buon investimento iniziale.
Infatti, cominciare gli studi al conservatorio significa apprendere gli elementi tecnico-esecutivi fondamentali a formare una buona articolazione, un corretto approccio al tasto del pianoforte, oltre a postura, rilassamento di spalle e braccia, dinamica del polso alle diverse tecniche esecutive.
Con tutto il rispetto per gli sforzi profusi dai costruttori nell'emulazione, ciò diventa difficile ottenerlo con una tastiera digitale.
Perchè è vero che si rischia di spendere certe cifre inutilmente, se il ragazzo non prosegue gli studi; ma è anche vero che nel caso l'allievo abbia talento e voglia di impegnarsi nello studio, avremmo fin dall'inizio precluso un'ottimale sviluppo delle articolazioni.
Per questo ai genitori consiglio sempre, all'inizio, un buon verticale, con la formula magari del noleggio annuale riscattabile sul prezzo d'acquisto. In tal modo, se il ragazzo "molla" presto, si perdono solo le rate pagate.
Alcuni vendono con patto di riacquisto a prezzo concordato, e neanche questa è una cattiva idea.
In definitiva, anche l'allievo, vedendosi davanti uno strumento serio, viene responsabilizzato/incentivato a prendere sul serio lo studio.
Naturalmente sto sorvolando sulle implicazioni emozionali e di psicoacustica nel suonare uno strumento dotato di cassa armonica che "vibra", trasmettendo al corpo dell'esecuzione tali vibrazioni... questo davvero nessun piano digitale può trasmetterlo.
Edited 26 Ott. 2016 15:45