Aggiungerei un paio di dettagli
Esistono diversi "piani" che sono ascrivibili al mondo dell'armonia:
1) i fenomeni psicoacustici e l'emergere dell'accordo maggiore basato sulla piramide degli armonici organizzati per terze sovrapposte
2) lo sviluppo di questa struttura terziaria "sovrapposta" alle vestigia della modalità, ovvero le scale maggiori e minori, e la scoperta di triadi maggiori, minori e diminuite
3) la percezione della consonanza e dissonanza degli intervalli
4) dall'incontro/scontro della scala e degli accordi costruiti sulla scala e dal mondo della consonanza/dissonanza nasce la percezione della tonalità identificata dal movimento di sensibile e controsensibile: la cadenza
5) e di seguito, si studia la concatenazione degli accordi e le sue regole, dapprima in forma fondamentale poi in rivolto
6) il discorso si amplia con da una parte le settime, none, accordi eccedenti e cromatici, dall'altra con la modulazione: ma siamo sempre nell'ambito dello studio della concatenazione degli accordi e dei loro rapporti con le regioni armoniche in funzione del centro tonale
7) nel frattempo, si vedono i modi pratici di gestire queste concatenazioni: bassi numerati, bassi liberi, armonizzazione del corale, armonizzazione cromatica libera
8) e a latere si approfondisce la condotta delle parti, con almeno i rudimenti di contrappunto (condotta melodica, specie di contrappunto, imitazione)
9) a questo punto chi si interessa di jazz/pop/rock può distillare i voicings come strutture codificate da usarsi "a blocco" per armonizzare velocemente e in maniera semplice una progressione data
10) ma anche lo studio dei voicings non può prescindere dai concetti base di condotta delle parti
Come si puó notare, il bignamino degli accordi non trova posto in quest'analisi...
Edited 24 Ott. 2016 20:08