Cambiare la nota al basso

Ciao, mi sono sempre chiesto perché un accordo a volte ha al basso una nota diversa tipo E/C7 quindi è un do7 di dominante che ha però come radice dell'accordo la sua terza. Finora ho pensato che si optasse per questa scelta per la sua particolare sonorità, ma ora credo possano esserci anche altri criteri, forse si sceglie una nota al basso che è vicina alla radice dell'accordo seguente, come nel caso del È/C7 seguito dal F7, in questo caso è comodo suonare il mi al basso seguito dal fa dell'accordo seguente. Ci possono essere altre motivazioni? Cosa ne pensate?

Ho scoperto che l' acqua, messa sul fuoco, dopo un po' fa le bolle e dopo un altro po' sparisce pure! ...io penso sia per quel fenomeno chiamato evaporazione ...che ne pensate?

...ovviamente è ironia amichevole.

Pensa ad una tonalità ed alla sua relativa scala come un insieme di note dove ognuna, quando si esprime un discorso musicale, ha una funzione relativamente al riposo, alla proposta, al passaggio di tonalità, alla soluzione di tutto l' andamento...

Quindi un Do magg. col Do al basso in tonalità di Do magg. dà un senso di riposo, un Do magg. col Mi al basso in tonalità di Fa magg. dà un senso di instabilità perché il Mi diventa sensibile e non può rimanere lì, deve andarsi a riposare sul Fa.

Studiare i bassi armonizzati e le cadenze...

Giuste le osservazioni di Vincenzo.

Aggiungerei un dettaglio, anzi due:

1) una serie di accordi a quattro (o più) parti va vista come quattro (o più) voci melodiche indipendenti, che si muovono sì verticalmente dando i movimenti armonici, ma anche orizzontalmente creando quattro melodie indipendenti le quali devono essere, appunto, melodiche

1) ovviamente la voce che ad un primo ascolto salta più all'occhio (o meglio all'orecchio) è la più acuta (il soprano), ma anche i movimenti del basso sono molto importanti...

Avevo detto due, quindi non parlerò di come i movimenti delle voci interne possano impreziosire un arrangiamento