Semplificare standard per repertorio

aiki957 28-07-16 11.21
Ciao a tutti, ho da sempre il problema di aumentare il mio repertorio, ma incorro sempre nelle stesse difficoltà. Ad esempio, imparo "my foolish heart" di Bill Evans, poi desafinado e poi summertime, nel frattempo il primo brano l'ho parzialmente dimenticato. Mi si dirà studia e ripetilo di più, ma il ns tempo non è mai tanto per chi lavora, e cmq dopo qualche tempo qualche parte del brano la dimentico lo stesso. Mi è venuta allora l'idea di semplificare il brano, come in foolish heart eseguire solo la parte A e B con massiccia improvvisazione. In realtà si tratterebbe di una citazione dello standard, ma così almeno riuscirei a memorizzare un gran numero di brani che ora è il mio obiettivo primario. In realtà ho già parlato con jazzisti di una certa levatura, e tutti mi hanno detto la stessa cosa, che in realtà non ricordano nel loro repertorio tutti gli accordi di un determinato brano, ma che riescono al volo ad inserirne di nuovi che cmq stanno bene nell'insieme, l'altra parte è impensabile in un repertorio di 100 standard ricordare tutte le sequenze armoniche e melodiche. Voi come vi regolate?
anonimo 28-07-16 13.07
Interessantissimo topic!

Premetto che io ho una memoria abbastanza buona, quindi non faccio poi quella grande fatica a ricordarmi gli standards (ne so almeno 500 bene ed un altro paio di centinaia così così dunque sono ancora lontano dai 1000 standards necessari per trasferirmi a New York emo)...comunque uso questi trucchetti

1) imparo sempre il tema, e se ci sono le parole cerco di imparare pure quelle...il tutto ad orecchio, in differenti tonalità e sia cantando sia con lo strumento

2) imparo gli accordi in maniera funzionale (ovvero non Cmaj7 - A7 etc ma Imaj7 - VI7 etc) e mi sforzo di praticare in diverse tonalità ed analizzare la struttura armonica, i centri tonali e le regioni armoniche, le cadenze e i momenti "climax" o le soluzioni inconsuete...così facendo non imparo a pappagallo ma ritengo la "logica" e la specificità del brano

3) ci sono dei "blocchi" che sono comuni a vari standards, quindi spesso se si impara uno standard é come averne imparati altri 10

4) potendo, suonare in pubblico con molta gente che ha un repertorio diverso dal nostro...per ampliare la nostra comfort zone bisogna essere "sfidati" in situazioni dove non si possa scappare

5) nello studio, il 10% é dedicato a quello che so fare, il 90% a quello che non mi riesce

6) ascoltare tanto e canticchiare o fischiettare...dev'essere come un'immersione continua, non dobbiamo più essere "esseri umani" che nuotano nel mare degli standards, ma "pesci" che ci vivono con naturalezza

7) ci vuole tempo e determinazione, non si imparano mille standards in sei mesi

emo
Edited 28 Lug. 2016 11:07
kix777 28-07-16 13.11
@ anonimo
Interessantissimo topic!

Premetto che io ho una memoria abbastanza buona, quindi non faccio poi quella grande fatica a ricordarmi gli standards (ne so almeno 500 bene ed un altro paio di centinaia così così dunque sono ancora lontano dai 1000 standards necessari per trasferirmi a New York emo)...comunque uso questi trucchetti

1) imparo sempre il tema, e se ci sono le parole cerco di imparare pure quelle...il tutto ad orecchio, in differenti tonalità e sia cantando sia con lo strumento

2) imparo gli accordi in maniera funzionale (ovvero non Cmaj7 - A7 etc ma Imaj7 - VI7 etc) e mi sforzo di praticare in diverse tonalità ed analizzare la struttura armonica, i centri tonali e le regioni armoniche, le cadenze e i momenti "climax" o le soluzioni inconsuete...così facendo non imparo a pappagallo ma ritengo la "logica" e la specificità del brano

3) ci sono dei "blocchi" che sono comuni a vari standards, quindi spesso se si impara uno standard é come averne imparati altri 10

4) potendo, suonare in pubblico con molta gente che ha un repertorio diverso dal nostro...per ampliare la nostra comfort zone bisogna essere "sfidati" in situazioni dove non si possa scappare

5) nello studio, il 10% é dedicato a quello che so fare, il 90% a quello che non mi riesce

6) ascoltare tanto e canticchiare o fischiettare...dev'essere come un'immersione continua, non dobbiamo più essere "esseri umani" che nuotano nel mare degli standards, ma "pesci" che ci vivono con naturalezza

7) ci vuole tempo e determinazione, non si imparano mille standards in sei mesi

emo
Edited 28 Lug. 2016 11:07
Beh, la memoria conta, la pratica pure, ma scrivere? No?
anonimo 28-07-16 13.31
@ kix777
Beh, la memoria conta, la pratica pure, ma scrivere? No?
Dipende dalla "strategia di apprendimento" tipica di ciascuno

in genere ci sono 3 strategie possibili/ visiva, uditiva e cenestesica, ciascuna con due sottotipi (interno ed esterno),ed ognuno ne ha una preponderante (io per esempio uditiva interna)

Se tu sei visivo, per te funzionerà scriversi le progressioni (o "figurarsi" nella mente le sigle) ...se sei uditivo, sentirle (o con le orecchie o con l'orecchio interno)...se sei cenestesico, saranno le sensazioni fisiche della mano a guidarti
kix777 28-07-16 13.35
In realtà credo tutto sia importante. Vero è che in ultima ratio, davanti a qualche standard dimenticato che qualcuno, in qualche sessione ha deciso di "suoniamo questa dai!"...l'intuito e l'esperienza mi hanno salvato. Un pò come all'università...a furia di dare esami alla fine ritrovi argomenti simili. :)
anonimo 28-07-16 13.44
@ kix777
In realtà credo tutto sia importante. Vero è che in ultima ratio, davanti a qualche standard dimenticato che qualcuno, in qualche sessione ha deciso di "suoniamo questa dai!"...l'intuito e l'esperienza mi hanno salvato. Un pò come all'università...a furia di dare esami alla fine ritrovi argomenti simili. :)
poi c'é il trucchetto più furbo: se non ci ricordiamo un paio di accordi, abbozzare ed ascoltare il solista ed il bassoemo
kix777 28-07-16 13.58
@ anonimo
poi c'é il trucchetto più furbo: se non ci ricordiamo un paio di accordi, abbozzare ed ascoltare il solista ed il bassoemo
SI, a patto che il bassista poi, non ti dica, con sguardo severo "malandrino! Ti sei dimenticato l'accordo! Studiati meglio il pezzo"...non so perchè i caz...di bassisti si ricordino sempre tutto...accidenti a loro.
anonimo 28-07-16 14.06
@ kix777
SI, a patto che il bassista poi, non ti dica, con sguardo severo "malandrino! Ti sei dimenticato l'accordo! Studiati meglio il pezzo"...non so perchè i caz...di bassisti si ricordino sempre tutto...accidenti a loro.
beh il loro mestiere é suonare le tonicheemo

risposta per zittirli: eh ho taciuto apposta per creare spazio ed interplayemo
Edited 28 Lug. 2016 12:06
kix777 28-07-16 14.23
@ anonimo
beh il loro mestiere é suonare le tonicheemo

risposta per zittirli: eh ho taciuto apposta per creare spazio ed interplayemo
Edited 28 Lug. 2016 12:06
me la giocherò fin da stasera! :)
aiki957 28-07-16 17.12
Molto utile ed interessante, ma sorge spontanea una domanda, parliamo di accompagnamento o piano solo? Il problema con il piano solo è quanto siamo fedeli alla melodia in precedenza canticchiata. Infatti nel memorizzare un tema incide molto il suonare la melodia ricordando i tasti giusti. Essere troppo fedeli alla melodia mi dà l'impressione si suonare della musica classica, cioè sempre uguale. Ovviamente è molto più facile ricordare un brano dove la melodia originale è appena accennata e dove le armonie sono ridotte all'osso. Cmq anche altri bravi jazzisti mi hanno detto che conoscono circa 500 brani, cosa che per me ora sembra impossibile (credo comunque a quello che dici), il perché è presto detto, se ti dicessi suonami il 270 esimo brano, dovresti ricordarti inizialmente la melodia, i centri tonali, le armonie, le sezioni A B C etc oltre che le variazioni armoniche etc etc. Il tutto moltiplicato per 500. Il bello è che sono circa 20 anni che cerco di trovare il metodo giusto per riuscire anche io ad avere un repertorio così vasto, e non solo la conoscenza dei soliti 20 o 25 standard.



kix777 28-07-16 19.36
@ aiki957
Molto utile ed interessante, ma sorge spontanea una domanda, parliamo di accompagnamento o piano solo? Il problema con il piano solo è quanto siamo fedeli alla melodia in precedenza canticchiata. Infatti nel memorizzare un tema incide molto il suonare la melodia ricordando i tasti giusti. Essere troppo fedeli alla melodia mi dà l'impressione si suonare della musica classica, cioè sempre uguale. Ovviamente è molto più facile ricordare un brano dove la melodia originale è appena accennata e dove le armonie sono ridotte all'osso. Cmq anche altri bravi jazzisti mi hanno detto che conoscono circa 500 brani, cosa che per me ora sembra impossibile (credo comunque a quello che dici), il perché è presto detto, se ti dicessi suonami il 270 esimo brano, dovresti ricordarti inizialmente la melodia, i centri tonali, le armonie, le sezioni A B C etc oltre che le variazioni armoniche etc etc. Il tutto moltiplicato per 500. Il bello è che sono circa 20 anni che cerco di trovare il metodo giusto per riuscire anche io ad avere un repertorio così vasto, e non solo la conoscenza dei soliti 20 o 25 standard.



Io ne ricordo si e no una cinquantina. Nel senso che mi vengono proprio spontanei e immediati. Ne posso suonare forse altrettanti, ma ricorrendo necessariamente al siglato e ripercorrendomi il tema a mente. Dato però un determinato giro armonico, per complesso che sia, le scale sul piano solo sono obbligate, o quasi. Per cui puoi riprendere il tema vagamente magari all'inizio del solo, per poi esprimerti liberamente...io di solito intepreto in questo modo gli assoli.
anonimo 28-07-16 20.20
Io la chiamo la "strategia del taxista"

Un taxista novellino senza GPS è perso, conosce quella decina di strade ed è tutto.

Ma a furia di girare e girare, alla fine, quasi inconsciamente, le conoscerà quasi tutte

Bisogna suonare, studiare, uscire dalla comfort zone

Poi ovviamente è meglio avere un repertorio di 50 standards fatti bene che di 500 fatti male