@ gabrieleagosta
Volevo aprire anche io lo stesso 3d, perché principalmente sono molto disinformato a riguardo...seguo con interesse.
In linea di massima il mio pensiero: è vero che siamo in ritardissimo rispetto alla tabella di marcia verso le energie "pulite", quindi siamo abbondantemente dipendenti ancora da petrolio, gas e carbone. Ma è anche vero che se non usiamo più queste fonti da un giorno all'altro, non siamo pronti a sostituirle, quindi?
Inoltre, leggevo che se da noi buttiamo via le piattaforme dell'Adriatico, ad esempio se le fa la Croazia può trivellare obliquamente e arrivare ai giacimenti vicini a noi, ottenendo così la materia prima ma coinvolgendo anche il nostro territorio in caso di disastro ambientale.
Senza contare le persone che lavorano nel settore e rischiano il posto...si parla di 6000 lavoratori...mica 2...
Quando vai a ingegneria energetica, prima lezione, il prof parte:"energie rinnovabili, non alternative, perché non possono essere considerate un'alternativa a carbone, petrolio e nucleare".
Potenziando al massimo le energie rinnovabili si copre circa un 22-23% del fabbisogno italiano. Quindi si, siamo in ritardo, ma anche se non lo fossimo non si risolve il problema.
Problema 2, la più grande spesa italiana è l'acquisto di energia elettrica fatta con il nucleare da francia e svizzera (che hanno le centrali sul nostro confine, così se succede qualcosa ciuppa)
Ora, per poter smettere di trivellare bisogna trovare altre forme di energia.
È ora di avvicinarsi al nucleare!