potrebbe anche essere uno spunto di riflessione. viviamo nell'epoca del politically correct, ed in genere chi crede, sentendo particolari asserzioni, si sente a suo modo offeso. il problema è che i religiosi (i gay, i politici, chiunque si senta toccato nel proprio essere o nelle proprie credenze) ritiene di essere l'unico titolare del diritto di offendersi. (vedi la querelle infinita sui matrimoni e sulle convivenze, oltre che sulle adozioni)
infinite volte mi sono sentito dare dell'imbecille e del poveraccio, non in senso ironico, perché affermo delle cose che non vanno bene ad un credente, anche e soprattutto su queste pagine.
se dovessimo prestar orecchio alla suscettibilità di ciascuno di noi, nessuno aprirebbe più bocca. si chiama satira saper ridere dei difetti propri ed altrui. io sono un non credente, ma credo (!) che per un non credente una bestemmia sia un controsenso, perché imprecare contro qualcuno che non si conosce?
tuttavia, la bestemmia , volente o nolente, è entrata nell'intercalare italiano come l' "of course" per gli inglesi e, diciamocelo francamente, certe popolazioni italiane, ed i fiorentini in particolare, hanno fatto della bestemmia un raffinato genere letterario.
inoltre, sono del parere che non bisogna bestemmiare, ma "quanno ce vo' ce vo'"
Edited 25 Feb. 2016 16:55