Metodo per pianoforte (per musicista NON alle prime armi)

mikgio 16-02-16 14.41
Ciao ragazzi,
premetto che sono un fisarmonicista e che ho abbastanza dimestichezza con la tastiera (possedevo una korg i30 che utilizzavo, all'occorrenza, anche nel gruppo in cui suonavo la fisa), ovviamente in particolar modo per quanto riguarda la mano destra. Adesso ho deciso di acquistare il mio primo piano digitale (Yamaha clavinova clp 535) e vorrei iniziare a studiare seriamente questo strumento.
Chiedo quindi il vostro aiuto per quanto riguarda il metodo didattico da utilizzare. Ricordo che quando andavo a scuola di musica (dai 6 fino ai 17 anni!) la mia insegnante utilizzava con i pianisti alle prime armi metodi evergreen quali il Beyer, l'Hanon, il Cesi-Marciano ecc.... Secondo voi devo anch'io iniziare con il Beyer, alternato all'Hanon per la tecnica, o devo partire con qualcosa di leggermente più impegnativo? Ovviamente dal punto di vista teorico non ho alcun problema, anzi l'unico aspetto del Beyer che trovo un pò "antipatico" è il fatto che fino a metà libro mi impone di leggere in chiave di violino la partitura per la mano sinistra.
Io in realtà sarei orientato a iniziare con una rapida carrellata del Beyer (ovviamente se non trovo particolari difficoltà), unito agli esercizi di tecnica/potenziamento dell'Hanon e, volendo, anche a qualche semplice brano del Cesi-Marciano per evitare di annoiarmi.
Secondo voi, considerando anche il fatto che non sono assolutamente inesperto, è questo il giusto approccio da utilizzare?

Grazie in anticipo!

Michele
Edited 16 Feb. 2016 13:42
Aslan 16-02-16 15.02
ciao emo
il Beyer secondo me oggi è antidiluviano...meglio "il primo libro" di Antonio Trombone...poi fate voi emoemo
musicmagic 16-02-16 15.46
Ti consiglio vivamente l'Hanon (anche se è fastidioso e doloroso) e Bach "piccoli preludi e fughette" tutto da eseguirsi, come immagino sai, articolando al massimo le dita e tenendo l'avambraccio rilasciato.
Auguri!
vin_roma 16-02-16 16.35
Senza nessun secondo fine...

Se sei di Roma e in zona abbastanza comoda scrivimi in pvt (se clicchi sul mio nickname sopra l' avatar ti appare l' e-mail) così magari ci incontriamo e si potrà capire meglio di cosa hai bisogno.

Il Beyer buttalo!
Edited 16 Feb. 2016 15:36
anonimo 16-02-16 17.27
Dico umilmente la mia.

Innanzitutto bisogna appurare quali sono gli obiettivi e le risorse:

1) che musica si vuole imparare a suonare
2) a quale livello si desidera arrivare
3) quanto tempo al giorno si puo' dedicare allo studio
4) se e quanto si puo' investire in un insegnante

Risolti questi quesiti, se si va da un insegnante sarà lui a proporre i testi guida

Inoltre, ricordiamoci che non si puo' progredire senza una buona conoscenza di teoria e solfeggio/lettura ed una basica conoscenza dell'armonia

I testi base:

1) Chang, "I Fondamenti dello Studio del Pianoforte" (prima edizione disponibile in PDF qui)

2) Le scale e gli arpeggi non necessitano un libro per chi non é proprio alle prime armi

3) Hanon: Chang lo sconsiglia vivissimamente in quanto la tecnica si forma applicando dei principi generali a dei passaggi di musica reale, ma nel caso che uno proprio volesse farselo (cosa inutilissima) va fatto coi ritmi ed in tutte le tonalità

4) a seconda del livello e del genere preferito, all' inizio sonatine di clementi e sonate di mozart, invenzioni a due e tre voci, più avanti gli studi di pozzoli, le suites inglesi e francesi, qualcosa di chopin e di beehtoven...qualche bella trascrizione di bill evans, qualche bel ragtime, qualche boogie woogie, gli esercizi jazz di oscar peterson...trascizioni di brani celeberrimi del progressive (tipo firth of fifth, excerpt from the six wives of henry VIII etc)

5) se si vuole imparare il jazz, the jazz piano book e the jazz theory book di mark levine, e qualche trattato di improvvisazione (ce ne sono di decenti ma di buoni davvero che io sappia no, é una cosa dove ci vuole ben altro che un libro...)

e trovarsi un buon maestroemo

PS ascolta bene quello che ti dice Vin_Roma, é uno di cui c'é da fidarsi assolutamente perché ha un'esperienza smisurata in ogni aspetto delle esperienze musicali

emo
Edited 16 Feb. 2016 16:30
Aslan 16-02-16 18.51
@ Aslan
ciao emo
il Beyer secondo me oggi è antidiluviano...meglio "il primo libro" di Antonio Trombone...poi fate voi emoemo
oopss...non avevo letto bene il titolo del post...sorry: il primo libro è proprio per quelli alle prime armi...emoemoemo
mikgio 16-02-16 20.58
Grazie a tutti per le risposte, apprezzo molto!

Allora a quanto sembra il Beyer non è visto di buon occhio, ne terrò conto.

Per quanto riguarda le mie aspirazioni/ i miei gusti, vorrei inizialmente acquisire una solida base e iniziare a cimentarmi con qualche brano classico, dopodiché se qualche genere mi attirerà più degli altri mi orienterò su quello.
Per quanto riguarda il livello a cui desidero arrivare in realtà non mi pongo limiti, nei limiti del possibile. Ripeto suono la fisarmonica da diversi anni (19 per la precisione! emo ), ed ho una discreta preparazione teorica, di solfeggio e di lettura, quindi strada facendo vedrò di migliorare sempre più con il piano.

Orientativamente, lavoro permettendo, posso dedicare fino ad un paio di ore al giorno allo studio, più il bouns week-end, ad oltranza.

In realtà non avevo considerato di investire in un insegnante (edit:almeno non in questa fase iniziale), sia perché l'acquisto del pianoforte mi ha sottratto un bel po' di cash e quindi vorrei prima ripagarmi quello, e in secondo luogo perché, forse pecco di presunzione, penso di riuscire da autodidatta a portarmi un po' avanti con lo studio. In fine dei conti il mio strumento principale, la fisarmonica, è anch'esso uno strumento a tasti. Ovviamente correggetemi se sbaglio, magari in realtà potrei aver bisogno di lezioni proprio in questo primo momento, per quanto riguarda l'approccio allo strumento e la tecnica, per evitare di iniziare con un'impostazione sbagliata che poi dovrò correggere con maggiori difficoltà.

Tornando ai metodi didattici, come sospettavo ci sono pareri molto contrastanti sull'Hanon! Sfogliando questo metodo in realtà mi è venuto in mente che per lo studio della tecnica della fisarmonica utilizzai a suo tempo i 2 metodi di Cambieri-Fugazza-Melocchi (edizione Berben), basato sugli stessi principi dell'Hanon e che in realtà mi hanno fatto migliorare moltissimo! Ovviamente tali esercizi erano sempre affiancati a brani classici con difficoltà crescente.
Credo quindi che utilizzando lo stesso approccio anche sul piano potrei in teoria ottenere risultati soddisfacenti.

Voi cosa ne pensate?

Appena avrò un po' di tempo andrò in qualche negozio a dare un'occhiata al Chang.
Come Ulteriore alternativa al Beyer cosa proponete? Il Cesi-Marciano invece è un testo valido? Accetto ogni tipo di consiglio e confronto!
Edited 16 Feb. 2016 20:08
Aslan 16-02-16 21.06
assolutamente investi anche in un buon insegnante per acquisire (ma anche assimilare) per bene la tecnica pianistica di base...6 mesi almeno...un anno? emo dipende anche da quanto tempo hai a disposizione per stare sul piano...
anonimo 16-02-16 22.31
allora, la tecnica pianistica é una bestia strana

1) la coordinazione e la finezza degli schemi psicomotori: il relax completo, le spalle basse, le braccia come tubi pieni d'acqua, la calma nelle mani, il suono ottenuto per mezzo della forza di gravità e non della forza muscolare

2) scuole pianistiche in fierissimo disaccordo (e ogni scuola ha prodotto buoni ed anche ottimi interpreti): articolazione a marteletto si, articolazione a martelletto no, pollice sotto, pollice sopra, hanon si, hanon no, nocche in alto o mano piatta, tre rotazioni o mano fissa....ce n'é per tutti i gusti, e l'autodidatta rizchi di sbagliare, e se gli va bene assume dei difetti che poi sarà difficile togliere, se gli va male si becca una tendinite, se gli va malissimo si gioca le mani

3) la tecnica pianistica "in se" non esiste (a parte i concetti generalissimi di come "atteggiare il corpo" e di come eseguire i movimenti col minimo sforzo ed il massimo risultato, vedi Edna Golandsky): esiste la musica che pone dei quesiti e delle difficoltà tecniche specifiche (alcune assolute, altre relative ovvero che a te magari non pongono problemi e a me si)

4) l'unica maniera di apprendere la tecnica pianistica, quella vera, non é ripetendo meccanicamente libri di scale e di esercizi, ma affrontando brani di sempre maggior difficoltà applicando i principi generali (che si trovano in molte opere tipo il Cortot, il Chang etc etc, che non sono libri di esercizi ma di principi) sino a che la specifica "difficoltà tecnica" sia acquisita e metabolizzata

5) e sempre si suona musica, con intenzione, con ispirazione, con attenzione al fraseggio ed alla logica musicale...giammai suonare meccanicamente, quasi facendo una ginnastica "per irrobustire le mani"

emo
musicmagic 17-02-16 12.22
L'Hanon ha una caratteristica importantissima : ad un certo punto si trovano esercizi che incorporano le basi dell'armonia, ora, tu l'armonia la conosci ma sei davanti ad uno strumento nuovo per te.
mikgio 17-02-16 14.10
Cyrano ha scritto:
allora, la tecnica pianistica é una bestia strana

Cyrano ha scritto:
scuole pianistiche in fierissimo disaccordo

Ecco, questo è il genere di risposta che temevo sarebbe arrivato! emo adesso davvero mi trovo in difficoltà.

Per quanto riguarda i punti 4) e 5) sono in completo accordo con te, e credo siano operazioni che posso tranquillamente fare da solo. Per il resto invece temo che effettivamente dovrò scegliere un buon maestro, che mi guidi almeno in questa fase iniziale. Anche se già so che poi difficilmente vorrò staccarmi da lui!

Per farmi un'idea potreste dirmi quant'è, indicativamente, il costo medio di una lezione di un'ora a Roma (ovviamente da parte di un insegnante valido e qualificato)?. Vivo ormai qui da 6 anni ma in tutta sincerità non ne ho la più pallida idea! Mi interessa sapere ciò perchè, come ho detto prima, ho speso già un pò di soldi per il piano e quindi per i prossimi mesi dovrei un pò contenere le spese per ristabilire il bilancio. Oppure, in alternativa, potrei barattare un'ora di lezione al piano con un'ora (o più) di ripetizione di matematica che potrei dare al figlio di qualche maestro... emoemoemo