MiLord ha scritto:
Sei in re minore e usi la scala di do? Ok dimmi il perchè!
Perche' voglio suonare in Re dorico...
Come vedi il perche' te le puo' dire chiunque, in 5 secondi. Il punto pero' e': che cosa te ne fai di informazioni tipo questa? Nulla. Anche perche' l'improvvisazione jazzistica non ha regole esatte, univoche e immutabili. Sul Re minore potresti suonarci quasi tutte le scale, in tutte le tonalita', e la cosa potrebbe apparire sempre con un senso, o addirittura meravigliosa, oppure apparire un vaccata immane. Dipende soprattutto da QUELLO che stai dicendo. Ovvero da quello che c'e' prima di quel Re e quello che c'e' dopo, e da COME lo stai dicendo, ovvero lo "stile" (brutta parola).
Premesso questo, le cosiddette regolette di relazione accordo-scala le trovi ovunque sul web, sugli Aebersold, ecc. stanno in una paginetta, non c'e' bisogno di scomodare un maestro. Il problema e' che non te ne fai niente di musicalmente utile, senza tutto il resto, ovvero ascolto, ascolto, ascolto, pratica, educazione e allenamento dell'orecchio. A proposito, ad orecchio, come sei messo? Senza un buon orecchio, nel jazz non vai da nessuna parte.
MiLord ha scritto:
Sì ma sono improvvisazioni per chi le ha scritte! NON per me! Per me sono solo delle cose che devo imparare meccanicamente!
Si, in un primo momento, non capendo quello che stai facendo, le impari meccanicamente. Pero' nel frattempo ASSIMILI delle sonorita' e delle soluzioni (ecco l'importanza dell'orecchio), acquisisci un vocabolario, un frasario, che poi, negli anni, potrai assemblare e decostruire a piacimento. Ci vuole del tempo, tanto tempo. Il jazz e' roba difficile, e' una musica molto complessa. Ma questo e' il bello...
MiLord ha scritto:
Invece se sapessi anche il PERCHE' l'autore in quel particolare punto del brano è uscito di tonalità, sarei certamente più interessato ed incentivato ad imparare, e assimilerei di sicuro meglio il suo linguaggio jazzistico.
Sarebbe come dire "voglio sapere il PERCHE' Dario Fo, o Checco Zalone, in quel momento ha detto quella battuta" che ti e' piaciuta cosi' tanto... Non c'e' una regola preventiva, nella creazione e nell'improvvisazione puoi solo fare una analisi a posteriori, e muoverti sulla scia di un binario artificiale e precario che ti crei tu, assimilando un linguaggio
MiLord ha scritto:
Io non suono con altri, non ho modo di confrontarmi sugli standard purtroppo.
Questo e' un fatto grave, devi trovare il modo di farlo, diventa tutto piu' facile e stimolante.
MiLord ha scritto:
Non c'è nessuno che insegni soprattutto la teoria usata nel jazz? Quella mi interessa!
La teoria la trovi sui libri, tipo quelli ottimi citati da Cyrano. Ma solo con la teoria non vai molto lontano.
Parti da quello che ti piace, che ti colpisce all'ascolto, e lavora su quello, senza fretta.
Un maestro, o un buon musicista, ti possono essere di grande aiuto. Ma attenzione, nel tuo caso ci vuole un maestro che si adatti a te, e non un maestro che pretende che tu ti adatti a lui (la maggior parte).