@ vin_roma
Ho preparato i bagagli e il flight case, tra poche ore aeroporto, Tirana e concerto offerto dall' ambasciata Italiana per le prossime feste natalizie...
Con tutti questi sussulti nel mondo non ho mai avuto così poca voglia di prendere l' aereo ...di andare a suonare...
A che serve? Non c' è normalità, c' è troppo fuoco, troppi animi instabili
In questi momenti servirebbe di più fermarsi, guardarsi attorno e comprendere i guai che stiamo creando:
clima, soprusi economici, soprusi politici, soprusi religiosi e i coinvolti più instabili stanno sfasciando tutto...
Non sono contento, per niente.
Riprendo il motivo di questo mio thread per chiudere il cerchio.
L' Albania è tanto vicina ma anche tanto sconosciuta.
Molti anni fa, durante il periodo Hoxha, si pensava all' Albania come ad una sorta di Corea del nord, più tardi come ad una fucina di lestofanti...
Adesso mi dispiaccio dei miei luoghi comuni e dei timori precedenti alla partenza, in gran parte dovuti alla situazione internazionale, ai fatti di Parigi aggravati poi dall' ennesima strage, quella fatta vicino a Los Angeles e seguita con apprensione per tutta la notte precedente la partenza perché "forse si voleva punire uno dei soliti saluti natalizi da parte di una ditta verso i suoi dipendenti...".
Insomma, sentivo un certo timore, in fondo pensavo: ecco, in Albania son quasi tutti musulmani, molti dei più ferventi jihadisti sono kosovari e albanesi... e noi, fessi, gli andiamo proprio in bocca in questo momento col pretesto di un saluto Natalizio da parte dell' ambasciata italiana... roba da folli!
Così mal disposto a partire che son riuscito pure a perdere l' aereo prepagato... ed ho dovuto prenderne uno di tasca mia qualche ora dopo... pensavo: cornuto e mazziato!
Invece no, ho trovato un' Albania fuori dai luoghi comuni.
Certamente il mio punto di vista è stato falsato perché giravo su un' auto con la targa CD, stavo nel miglior albergo di Tirana, sono stato a cena nel miglior ristorante col corpo diplomatico, ...ma girando per le strade ho visto facce serene, pulite, studenti in gruppo, poliziotti dalla faccia "bonacciona".
Ma soprattutto mi ha colpito una cosa: ho percepito nel loro agire una sorta di "affetto" a prescindere per noi italiani, inaspettato e a dispetto di ciò che i nostri luoghi comuni ci lascino pensare.
I ragazzi del service li ho sentiti quasi "onorati" di lavorare per noi, nei negozi o nel chiedere informazioni tutti mostravano piacere nel potersi permettere di esprimersi in italiano. La sensazione che ho avuto è come se loro si sentano nostri fratelli dimenticati ma che non vogliono disturbarci perché sanno che siamo più importanti... ma sanno tutto di noi, della nostra cronaca, dei nostri politici... percepivo orgoglio nel dire di qualcuno: sono stato a Milano, oppure: vengo spesso a Bari...
Moschee e chiese ortodosse si confondono, sono anche una difronte all' altra...
Abbiamo anche aperto discorsi sul terrorismo e loro erano tranquilli, dicevano: qui non accadrà mai niente perché l' Albania non fa rumore, tanti non sanno neanche dov' è!
Edited 6 Dic. 2015 3:56