Anch'io ho perso molti allievi (ora praticamente non ho più) a causa del mio insegnamento di metodologia "classica" (ma sempre fatta in modo sorridente, simpatico, mai col grugno).
Il problema secondo me non è tanto l'insegnamento, ma lo strumento in sè: il pianoforte.
Chi si avvicina a questo strumento non ha idea di cosa vuol dire suonare un pianoforte.
Molti pensano che è come la chitarra, ovvero mandi il bambino nella tal scuoletta e dopo poche settimane riesce già a suonare in giri di accordi di molte canzoni, e dopo pochi mesi riesce già a ritmarli.
Il bambino è già soddisfatto, si diverte con poca fatica, e soprattutto non ha bisogno per forza di leggere la musica per poter suonare i giri di accordi, basta consultare ogni tanto i
bigini che ti mostrano dove mettere le dita.
Col pianoforte non è così semplice purtroppo.
Facciamo un esempio giusto per capirci.
Avete presente il brano "L'italiano" di Toto Cutugno?
Immaginate di suonarlo (accompagnarlo) con la chitarra.
Tutta la prima parte del pezzo è fatta con LAm, Mi7, Lam, Do, Lam, Mi7, Lam.
Praticamente 4 accordi.
Bene... la prima frase del pezzo è cantata sul LAm ritmato a fox.
Con la chitarra si "presetta" l'accordo di LAm con la mano sinistra, e quando è lì bello "presettato" sul manico si va di ritmo con la mano destra.
In men che non si dica si ottiene un bel LAm ritmato.
Col pianoforte non si "presetta" nulla.
Il LAm va ritmato ribattendolo continuamente.
E con la sinistra vanno fatti i bassi.
Per ciò abbiamo due mani che svolgono due cose diverse, con note diverse, con movimenti diversi.
Altrimenti addio ritmo.
Il problema è che prima di imparare a ritmare un pochetto bisogna studiarci dietro parecchio, non è così semplice come sembra, non è come la chitarra "da spiaggia" in cui basta saper prendere un po' di accordi e ritmare con la destra.
Magari fosse così facile.
Insomma c'è poco da fare, se si vuole imparare a suonare il pianoforte, anche un minimo, bisogna impegnarsi a fondo, iniziare con gli esercizi semplici del Beyer e fare imparare le mani e le dita a "separarsi" e a suonare parti diverse.
Altrimenti col piffero che si può suonare un motivetto semplice come "L'italiano".
Una volta una mamma mi disse: "ma come? l'altra mia figlia l'ho mandata a scuola di chitarra e già suonava le canzonette dopo 2 mesi, e col piano invece non riesce a suonarle neanche dopo 8 mesi".
Vagli a spiegare che il pianoforte non è la chitarra da spiaggia!