steve ha scritto:
possibile? essere io stesso a non desiderarlo quasi piu... anzi rifiutarlo proprio..
E' una normale reazione di difesa del tuo istinto, dopo cio' che hai passato in precedenza.
Cogli il lato positivo della cosa : il comportamento disinteressato nelle relazioni, fa si che tu possa far vedere te stesso come sei, senza comportamenti alterati dall'affanno di relazionarsi.
Questo aiuta tantissimo ad intraprendere rapporti di amicizia, che in molti casi si possono evolvere verso altre direzioni.
steve ha scritto:
e come uscirne...?
Allarga i tuoi orizzonti di amicizia, e sfrutta le cose che ti ho accennato : se saprai cogliere questa opportunita', accadra' tutto da se.
steve ha scritto:
sempre ammesso che sia un problema da cui debba uscirne... o altrimenti non dargli troppo peso
Infatti non e' un problema dal quale uscirne, ma un opportunita' da far propria e gestire con maturita' affinche' porti da qualche parte.
Non sottostare al problema, perche' non e' un problema, ma gestisci questa fase, falla tua mettendo il tuo impegno per aprirti in modo spontaneo con gli altri, riconoscendo che puo' addirittura essere una situazione vantaggiosa.
Conosco troppa gente che fatica a relazionarsi perche' ha l'ansia di farlo : tu sei avvantaggiato perche' invece hai questa normale reazione difensiva.
Cio' che conta e' la consapevolezza che quando si cade non si deve interrompere il proprio percorso, ma riprendere a camminare, magari facendo esperienza di cosa ci ha fatti cadere, e guardando meglio come costruire il nuovo percorso.
Troppa gente si chiude nell'angolino e non cammina per paura di cadere e farsi male : alla fine soffrono di questo per paura del dolore di una caduta. Solo che stando fermi si ha la certezza di soffrire, mentre rimettendosi a camminare non e' detto che si debba cadere di nuovo.
Ovviamente il cammino e metaforico, inteso come cammino di vita.
Ciao Steve ! : forza e coraggio, che la vita e' bella anche quando il cielo e' grigio, perche' prima o poi il sole torna sempre a splendere.