@ KeybordGuy97
Le workstation, soprattutto quelle di fascia più alta e qualcuna di fascia media, hanno il sequencer ed il campionatore: questi sugli arranger non sono presenti, almeno per quanto ne so io (magari su qualche arranger più recente ci sono pure, non sono molto informato in questo ambito). Mettiamo ad esempio che prima (fino a qualche anno fa) un tastierista avesse una tastiera e magari dopo un po' di anni dovesse cambiarla: su quella tastiera magari c'erano dei suoni che per il tastierista in questione erano diventati irrinunciabili... L'unica soluzione era spendere altri soldi (oltre a quelli di tutto il resto del set-up) per comprare un campionatore dedicato che svolgesse bene la sua funzione: ora questo non è più strettamente necessario... Se io ho una Motif che sto per cambiare con una Kronos compro la Kronos, mi campiono il brass del Motif che mi piaceva tanto e poi lo vendo.
Il mio è un esempio banale ma potrebbero esserci tante altre situazioni simili o analoghe a quella descritta e il discorso potrebbe essere simile anche per il sequencer.
Ovvio poi ci sono milioni di situazioni diverse e quindi sicuramente c'è anche il tastierista che non ha bisogno né di campionatore né di sequencer: a quel punto se ti piace la Tyros te la prendi, ci mancherebbe pure che vengo io a dirti "No ma ti devi prendere la Motif perché una workstation è meglio"
Io ad esempio conosco un tastierista del mio paese che suona in una cover band di Zucchero e il suo set-up è composto da uno stage piano (forse il cp4) e una Yamaha PSR s950: a lui evidentemente non servivano né il sequencer né il campionatore
Questi per ora sono i motivi che mi sono subito saltati in testa: magari ce ne sono altri o c'è anche chi mi correggerà e avrà un'opinione diversa dalla mia
Edited 5 Ago. 2015 22:52
Sono anni che oramai la differenza si è assottigliata. Fin dalla metà degli anni novanta, con la gem wk4, gli arranger hanno avuto editing profondo, campionatori, sequencer anche più potenti delle workstation.
Ma la barriera è stata del tutto abbattuta quando yamaha ha deciso di innovare la tecnologia sonora prima negli arranger e poi nelle workstation. Basti pensare ai megavoice apparsi prima nel tyros 1 e poi nel motif es, ai superarticulation messi prima nel tyros 2 e poi nel motif xs, e via così.
In questa confusione di ruoli chi ha finito col perderci del tutto è stata ovviamente la workstation. Nata per offrire una stazione di lavoro sia itinerante e sia da studio per piccoli progetti , ha finito col venire facilmente soppiantata in studio dal computer e risultare ridondante su un palco.
Il successo del Nord Stage ne è la prova. Adesso chi vive di live vuole comprare, pagare e portare in giro solo quello che gli serve. Niente trucchi e niente orpelli.
Tutto quello che viene messo sul mercato adesso (krome, moxf, FA06/08) è il frutto di uno struttamento intensivo di progetti anche datati, e badando bene a coprire fasce di mercato basse in modo da assicurarsi un discreto assorbimento.
Tutto questo in attesa di chiudere definitivamente un discorso, quello delle workstation, oramai diventato obsoleto.
A chi, come me che ho avuto come uno dei primi strumenti la korg m1, e ha vissuto intensamente anche il miraggio di questi strumenti, viene fatto salvo il diritto di poter dire un giorno, credo molto prossimo:
- La workstation è morta, viva la workstation! Amen.
Edited 6 Ago. 2015 0:01