L'hardware non so chi lo produce (soprattutto quello strano macchinario con le taghette).
Le librerie sonore invece credo siano le convenzionali Symphobia, Vienna, Quantum Leap, etc etc, cioè il top esistente nelle campionature orchestrali.
Naturalmente lo Yamaha StageA non può competere contro tali librerie da svariati gigabyte, tuttavia gli si avvicina molto.
Senti che belle queste interpretazioni:
Mars
Jurassic park
Yoda's theme
Archi e fiati sono straordinari, probabilmente i migliori che ho sentito fare da una tastiera.
La cosa interessante dello StageA è la sua rapida versatilità che gli permette - attraverso una serie continua di "program change" - di cambiare in continuazione decine di suoni e di combinazioni durante l'esecuzione.
Per cui una volta impostati tutti questi cambi voices non bisogna fare più nulla, tu devi soltanto suonare, il resto lo fa lo strumento.
Non mi è ancor ben chiaro come funziona questa cosa.
Alcuni cambi voices vengono presettati nel sequencer (per cui facendo partire il sequencer ci pensa lui ad effettuare i cambi nei punti dovuti), ma credo sia possibile farli anche in real time "a mano".
Però non so come.
Purtroppo sullo StageA non c'è in giro molta documentazione per il semplice motivo che questo strumento non esiste sul mercato europeo, ma solo in quello asiatico, quindi va ordinato ed importato direttamente da Giappone (con ulteriori aggravi di prezzo).
In Giappone lo Yamaha Electone è uno status simbol, è considerato uno strumento di eccellenza pari ad un pianoforte, ci sono corsi e scuole dappertutto che insegnano diventare "stageista", e cosa ancora più importante è che in Giappone esiste il
diploma di StageA legalmente riconosciuto dallo stato e dal ministero dell'istruzione e cultura.
E il diploma di StageA è considerato a tutti gli effetti come un diploma di pianoforte, ha identica valenza.
E' per questo motivo che nei paesi asiatici lo StageA è molto diffuso: è diffuso perchè oltre ad essere uno splendido strumento esiste intorno ad esso un agglomerato di corsi, scuole, insegnanti, libri, concerti, esami, diplomi, festival, etc.
Non è come da noi, in cui vige la regola del "tu compri la tastiera e poi ti arrangi".
Là è diverso.
Là non dicono "tu compri lo strumento e poi ti arrangi", ma ti guidano per anni ad insegnarti come si usa lo strumento, come si suona lo strumento, cosa può fare lo strumento, dai primi passi fino al diploma.
Esattamente come un pianoforte.
In questo senso i Giapponesi sono più avanti (e intelligenti) di noi.
P.S. comunque Vangelis è un grande