Vi voglio porre questo tema.
E' qualche tempo che, magari dopo una soddisfazione professionale (per la verità oramai assai rare), mi viene in mente di farmi un regalo: può essere un concerto o piuttosto un disco o magari un abito o un accessorio.
Allora mi metto a girovagare per cercare di dare un identità al mio dono ma, più il tempo trascorre, più matura in me la consapevolezza che, al fondo, non mi occorre...non mi serve...non mi è indispensabile.
In passato, ammetto di aver spesso dato ampio sfogo alle mie passioni musicali (musica ascoltata = hifi e musica suonata= pianole & co.) sempre cum granu salis, anche perché vengo da una famiglia modesta e ho realizzato (lo dico con rammarico) da solo il mio percorso professionale, essendo stato il primo (e l'unico) in famiglia a voler studiare.
Sarà che le ragazze (ne ho due) stanno crescendo e con loro le esigenze si fanno sempre più onerose, però, anche prescindendo dai doveri familiari, ho avvertito fortemente, con il trascorrere del tempo, la sensazione di allontanarmi progressivamente dalle "cose", dall'"avere", trovandomi nel contempo e sempre più spesso a confrontarmi e discutere sull"essere", anche qui in mezzo a voi in questo simpatico spazio in comune.
Beh insomma, ho voluto rendervi partecipi di una sensazione sulla quale avrò il piacere di leggere le vs considerazioni...