Standard jazz e cover

Markelly 04-04-15 02.48
Domanda secca, con vena lievemente polemica emo, ma comunque da prendere con ironia:

che differenza c'è tra suonare standard jazz e suonare cover pop/rock?

Astenersi jazzisti snob incalliti! emo
emo
vin_roma 04-04-15 03.27
Spero di aver capito la domanda.

Nella riproposizione di un tema jazz si usa l' ambiente emotivo del tema e successivamente si improvvisa sulla sua struttura armonica. Come questo tema verrà eseguito sarà a discrezione dei musicisti e può essere totalmente stravolto da esecutore a esecutore.

Eseguire una cover vuol dire rispettare in massima parte la struttura originale del brano ma si può, nei limiti delle capacità e della decenza artistica, modificarne il colore, aggiungere intro, soli o improvvisazioni e comunque il brano rimarrà sempre riconoscibile nella capacità emotiva dell' originale... Generalmente a questo aiuta molto la melodia col testo cantato.
Poi se si vuole coverizzare "Emozioni" di Battisti eseguendola a valzer lento per una sal da ballo... I gusti son gusti...

In sintesi potrei dire che nel jazz il tema è anche un pretesto per improvvisare sulla struttura
In una cover si vuole aggiungere un tocco personale all' ambiente del brano che in definitiva, se qualcosa deve dire in un certo ambito, questo rimane a livello emotivo e di testo.
ahivela 05-04-15 03.09
Detto molto brutalmente: nelle cover il il fatto fondamentale e' la capacita' di riprodurre fedelmente il brano, nel jazz e' la capacita' di stravolgerlo (con un senso e un gusto ovviamente).
Sono possibili naturalmente tante vie intermedie, nell'uno e nell'altro caso. Ma si rischia, nell'uno di non soddisfare le aspettative del pubblico/mercato delle cover, nell'altro, di non fare del jazz, ma fare un'altra cosa, che assomiglia piu' al pop (non necessariamente non valida)...
Brad Mehldau quando suona i Radiohead fa jazz, Sinatra quando canta(va) gli standard faceva pop.
Sono praticamente due cose agli antipodi, per queste e tante altre ragioni.
vin_roma 05-04-15 03.30
@ahivela

Credo che quello di cui tu parli sono i "tribute", le cover hanno libertà di reinterpretazione.

Piuttosto vorrei conoscere la natura della polemica sottointesa da Markelly...
ahivela 05-04-15 04.00
vin_roma ha scritto:
Credo che quello di cui tu parli sono i "tribute", le cover hanno libertà di reinterpretazione.


Puo' essere...
Immaginavo, ma non ne sono certo, che i tribute fossero delle cover band rigorosamente monoautore, attente e maniacali anche ad aspetti come look e strumentazione, mentre le cover band fossero genericamente band che riproducono brani altrui, non necessariamente di un solo autore, ed in modo piu' informale, con un occhio piu' al mercato che non alla filologia o alla creativita'...
Certo, reinventare una cover non e' affatto una cosa banale, e puo' diventare anche un'esperienza estremamente interessante e stimolante dal punto di vista musicale.
Riprodurla uguale invece non mi attira per niente, ne' come ascoltatore, meno che mai come musicista.
giannirsc 05-04-15 10.11
C'é differenza tra leggere Fantozzi e la Divina Commedia?
anonimo 05-04-15 14.33
Fondamentalmente nel jazz si cercano lo swing, il groove, l'improvvisazione
In una cover pop/rock altri sono gli elementi in gioco (o almeno preponderanti)
Markelly 08-04-15 22.18
Grazie per gli interventi.
Risponderò a breve, non mi sono dimenticato... emo
anonimo 08-04-15 22.39
Il mio povero buonanima di mio fratello diceva: se c'é il ciacca tum é jazz, senza ciacca tum ma veloce é rock, lento é pop, se ci sono morti e suicidi é metal e se la gente si addormenta é musica classica
anonimo 08-04-15 22.48
@ Markelly
Domanda secca, con vena lievemente polemica emo, ma comunque da prendere con ironia:

che differenza c'è tra suonare standard jazz e suonare cover pop/rock?

Astenersi jazzisti snob incalliti! emo
emo
sono esattamente la stessa cosa emo
anonimo 08-04-15 22.49
@ anonimo
sono esattamente la stessa cosa emo
Ma nelle cover non c'é il ciacca tum!
anonimo 08-04-15 23.35
@ anonimo
Ma nelle cover non c'é il ciacca tum!
pignolo emo
anonimo 08-04-15 23.44
@ anonimo
pignolo emo
emo
Markelly 23-04-15 00.05
My two cents (premettendo che mi riferisco a musicisti di medio livello e medio valore):
Sono la stessa cosa, hanno la stessa dignità, richiedono ugualmente impegno e serietà, tecnica e cultura.
Non mi piace sentire jazzisti (musicisti o fruitori) snobbare i coveristi, né approvo l'inverso.
Se fai standard e non componi, o lo fai ma senza risultati accettabili, e non sei Joshua Redman, in pratica fai cover.
Magari il jazzista conosce qualche tecnica in più, ma è tecnica appunto, che non basta a fare musica.
Chiaramente mi infastidisce anche il discorso opposto, un musicista che disdegna il jazz per partito preso, in favore di altri generi, dimostra poca preparazione e una mentalità chiusa.
Questo mio discorso è scaturito proprio dopo una discussione con un jazzista con puzza sotto il naso annessa! emo
emo

anonimo 23-04-15 00.11
@ Markelly
My two cents (premettendo che mi riferisco a musicisti di medio livello e medio valore):
Sono la stessa cosa, hanno la stessa dignità, richiedono ugualmente impegno e serietà, tecnica e cultura.
Non mi piace sentire jazzisti (musicisti o fruitori) snobbare i coveristi, né approvo l'inverso.
Se fai standard e non componi, o lo fai ma senza risultati accettabili, e non sei Joshua Redman, in pratica fai cover.
Magari il jazzista conosce qualche tecnica in più, ma è tecnica appunto, che non basta a fare musica.
Chiaramente mi infastidisce anche il discorso opposto, un musicista che disdegna il jazz per partito preso, in favore di altri generi, dimostra poca preparazione e una mentalità chiusa.
Questo mio discorso è scaturito proprio dopo una discussione con un jazzista con puzza sotto il naso annessa! emo
emo

Discorso di una saggezza ineccepibile: io andrei ancora più in la, dicendo che chiunque si impegna con onestà intellettuale e sincerità nella musica, sia esso un coverista, un metallaro, un jazzista, un compositore etc etc, é sullo stesso piano di dignità artistica


mi spiego meglio: da incallito jazzista bopper preferisco ascoltare un buon clarinettista di polka che un menosissimo e presuntuoso sedicente jazzista

Poi ovvio in tutte le cose c'è chi é discreto, chi é bravo, chi é bravissimo e chi é un genio...ma mica smetto di ascoltare salieri perché tanto c'é stato mozart...

emo


PS un solo piccolo dettaglio: chi improvvisa compone, ergo il 99.9 percento dei jazzisti sono dei compositori...ma quanti tra noi siano bravi "compositori improvvisatoro"...questo non lo so

meglio una cover ben suonata che il trombonista menoso che ti sfrangia i coglioni con 350 chorus di blues minore a 240 bpm
Edited 22 Apr. 2015 22:17
ahivela 23-04-15 03.06
Cyrano ha scritto:
chiunque si impegna con onestà intellettuale e sincerità nella musica, sia esso un coverista, un metallaro, un jazzista, un compositore etc etc, é sullo stesso piano di dignità artistica


Quoto quanto dici, e aggiungo un altro requisito essenziale: l'amore vero e incondizionato per quello che si sta facendo. E' una cosa che traspare, arriva a tutti, e credo sia la piu' alta forma di onesta', anche se a volte puo' mancare al pur bravo professionista che deve portare a casa la pagnotta, di qualunque livello si parli.
E' per questo che a volte, mi duole ammetterlo, riconosco non avesse tutti i torti un vecchio maestro, quando diceva che la vera arte la puo' fare solo chi e' ricco di famiglia.