I motivi del successo

vin_roma 04-02-15 02.38
Molte volte sono intervenuto in discussioni in cui si proponevano all' ascolto i lavori dei forumers e spesso sono stato attaccato per le mie idee in quanto, pur riconoscendo l' ottima fattura dei prodotti attuali, ben registrati, ben mixati, a mio giudizio mancavano spesso di "profondità emotiva".

Ho sempre sostenuto che attualmente si, si fa musica, ma spesso manca di motivazioni, è musica a se stante e raramente questa, anche tra i big, ha la capacità di tracciare solchi, di fare storia come quella nata negli anni '60/'70.

Per me Emerson è stato un capo, un apripista mentre Rudess lo trovo un' isterico sparanote, precisissimo, veloce ma senza perché, niente a che vedere col primo che, anche se a rivederlo oggi sembrerebbe ingenuo e ridondante, ha saputo interpretare il momento di "scossa" sociale accendendo il suono di cui si aveva bisogno e, con i Genesis, Battisti, Vanilla Fudge, Santana... uhh, ce n' è da riempire una pagina... ha fatto la storia, ha inventato qualcosa che prima non c' era.

Perciò spesso dico che questo è un momento di bassa..., per quanto ci si impegni mancano i motivi sociali per creare musica buona e importante.
Deve succedere qualcosa, per ora siamo inerti, ad aspettare ...la speranza!

Non voglio insegnare niente a nessuno ma, rivolto a chi non si capacita di come la sua bella musica non abbia il meritato riconoscimento, vorrei invitarlo a capire, tramite l' analisi di Giovanna Marini, perché una canzoncina banale sfida i decenni e i confini:

Bella Ciao

Nessun riferimento politico, non mi appartiene ma la rispetto per tutto ciò che si porta dietro.
cecchino 04-02-15 10.10
Non commento l'analisi della Marini, ma riguardo al resto della tua riflessione, sei proprio sicuro che siano i motivi sociali alla base dell'attuale (apparente?) mancanza di profondità emotiva? Non sarà invece che gli spazi per creare qualcosa di veramente innovativo (rimanendo ovviamente all'interno della musicalità, che esperimenti fatti registrando peti di ornitorinco ed urla in stile rutto di invasato ce ne sono fin troppi) siano man mano che passa il tempo sempre più ridotti? Non sarà che attualmente si preferisce puntare esclusivamente al guadagno sicuro sfornando prodotti che seguono le tendenze più modaiole, anche se di infimo livello, e necessariamente accompagnate da un'immagine altrettanto modaiola - ed effimera - dei protagonisti? E che quindi eventuali idee magari non del tutto inedite, ma di buon livello - ma senza la prospettiva di vendite immediate, diciamo scarsamente commerciali - rimangano inesorabilmente prive di una distribuzione e di una diffusione decente?
Insomma, siamo sicuri che nel panorama odierno Emerson o i Genesis avrebbero le stesse opportunità? Io (tristemente) ne dubito. I Dream Theater (ben prima di Rudess) ai loro tempi sono in fondo stati degli apripista anch'essi, ma non mi pare che abbiano avuto un successo paragonabile ad alcuni degli artisti che hai citato, e comunque hanno iniziato tanti anni fa, non nell'epoca attuale.
Ovviamente le mie sono altre riflessioni, del tutto personali, senza alcuna pretesa di avere la verità in mano emo
obiwan 04-02-15 10.50
Sono assolutamente d'accordo con Cecchino. Purtroppo oggi chi vuole fare qualcosa di originale e profondo non ha mercato...perchè di originalità e profondità ne è rimasta molto poca nella cultura odierna.
vin_roma 04-02-15 13.50
@cecchino:

infatti mi pare che mi hai dato ragione: dici che oggi si fa musica solo per soldi... per me è ovvio, perché c' è poco da dire e l' 80/90% si esprime solo con il "default" della musica, con le note e la forma, senza l' anima "motore", scimmiottando quà e là quello che è già stato fatto...

Quello che volevo dire con l' esempio di "bella ciao" è che è una stupidagine musicalmente parlando, il testo è poco più di un mantra, almeno 100 tra i nostri forumers potrebbero fare di meglio... e allora perché?
per me ha vinto Bella Ciao perché ha un ingrediente in più: l' esigenza popolare e senza di questa non si entra nelle case e nelle menti.

E questa espressione parallela alla società (la musica) non nasce per forza da scontri armati o sofferenze fisiche ma anche da evoluzioni della coscienza collettiva come negli anni '60 che hanno rappresentato la nascita del nuovo modo di concepire l' essere giovani, non un breve transito tra l' adolescenza e l' impegno familiare/lavorativo ma un momento per fermarsi e guardare fuori dagli schemi.
E schemi da stravolgere ce n' erano tanti e si poteva continuare ad essere "giovani" anche a sessant' anni se nella tasta avevi la lotta per il divorzio o eri contro la guerra in Viet Nam...

Per questo sono nati i Beatles, Walter/Wendy Carlos, Santana, De André, Pastorius...
cecchino 04-02-15 18.42
vin_roma ha scritto:
@cecchino:

infatti mi pare che mi hai dato ragione

Certo, le mie riflessioni sono solo un tentativo di vedere le tue da altra angolazione, non certamente di confutarle emo
jacus78 04-02-15 22.58
è una fatto di mentalità, di cultura musicale.
chi pubblica con un pò di profondità d'animo c'è... esiste...il fatto è i brani non passano in radio, non passando in radio non c'è la conoscenza del brano stesso, non essendoci la conoscenza non c'è ovviamente mercato.
cultura e mentalità, come per tutto il resto (del resto).
Edited 4 Feb. 2015 21:59
vin_roma 04-02-15 23.04
@ jacus78
è una fatto di mentalità, di cultura musicale.
chi pubblica con un pò di profondità d'animo c'è... esiste...il fatto è i brani non passano in radio, non passando in radio non c'è la conoscenza del brano stesso, non essendoci la conoscenza non c'è ovviamente mercato.
cultura e mentalità, come per tutto il resto (del resto).
Edited 4 Feb. 2015 21:59
Più o meno ...per me.
Edited 4 Feb. 2015 22:06
Markelly 05-02-15 20.33
Mi riesce difficile credere che nel mondo tutto, non esista nessun musicista capace di intercettare il momento sociale del luogo in cui vive, almeno.

Credo invece che a far la differenza maggiore non sia chi suona, ma chi ascolta. Soprattutto se ad ascoltare è un "vecchio", intendo uno che ha passato i 30 ormai, che per la musica è già quasi estinto.

Continuerà a piacerci la musica che ci ha formato da giovani, anche la più banale, e vedremo con sospetto tutto ciò che verrà dopo, a meno che non sia proprio un capolavoro.
vin_roma 05-02-15 21.56
Certamente un ingrediente fondamentale è chi ascolta ...ma appunto, forse per eccesso di offerta, forse per assuefazione, forse per troppa musica, ci sono meno esigenze verso la ricerca e nuove strade.

Però non mi sembra equiparabile l' oggi con la quantità e qualità di ciò che si è creato 40/45 anni fa e non è questione di nostalgia ma di numeri evidenti.

C' erano tanti nuovi fronti da esplorare: l' elettronico, il rock, il cantautoriale, le fusioni jazz/rock/latin, il pop d' autore, la dance, l' etnico/popolare...
e sono stati tutti presi di petto e sviscerati, di pari passo allo sdoganamento di tanta ortodossia/tabù del precedente senso delle cose.

E allora sono nate le rivoluzioni nel costume e nella musica e le coltellate di Emerson sull' Hammond, il suonare l' inno americano con la sola chitarra ultra distorta, parlare di puttane o di paragonarsi a Gesù bambino nelle canzoni andava di pari passo alla trasgressione, al ritrattare certi dogmi sociali da parte di quelli che, nell' essere in quel modo giovani, avevano avanzato proposte e scommesso nel cambiamento.

Quelle conquiste ora sono cosa ovvia e scontata ed è forse per questo che "stiamo tranquilli". Non abbiamo grossi muri da rompere anche se ...fra poco ci si sveglierà di nuovo perché le cose sono ferme da troppo e non vanno neanche bene.

Per adesso si, ci sono cose belle ...ma non sono rivoluzioni, non sono Antonacci o Emma che faranno la storia... con le debite proporzioni ce ne vuole per fare un P. Daniele, un L. Dalla, una PFM... e sto parlando solo dell' Italia e al netto del coinvolgimento emotivo.

Chissà, forse in quegli anni si costituì una miracolosa alchimia che forse non si ripeterà più.
Edited 5 Feb. 2015 20:59
Markelly 05-02-15 22.10
Considera anche che una volta non c'era la tv, non c'era internet, nessuno sapeva nulla, era tutto da scoprire, soprattutto da chi ascolta. Era più facile anche far passare un'ovvietà per una genialata.

Oggi tanto è stato fatto, e anche rifatto. Se si vanno a sentire certe cose, specie nella contemporanea e nel jazz, che erano state accolte come delle meraviglie, adesso sfido chiunque ad ascoltarle con piacere... anche certo rock anni 70.
Molta arte musicale ha fatto il suo tempo, adesso sembra addirittura ridicola

Imho
vin_roma 05-02-15 22.36
"ridicola"... lo penso anch' io, con gli occhi disincantati di oggi.

Ma è come dire: Leonardo? ma va'... oggi abbiamo aerei da 700 posti!

La differenza sta nella qualità/novità rispetto all' ambiente.
Edited 5 Feb. 2015 21:37
Markelly 05-02-15 22.47
Io parlo proprio della musica, in altre arti mi sembra un po' diverso.
Forse è colpa della troppa esposizione mediatica.

jacus78 06-02-15 01.54
la musica è l'arte per eccellenza dicono.... e per questo si dovrebbe lasciar fare a chi eccelle. adesso anche gli idraulici suonano le tastiere con i tubi in mano.
e in effetti per questo motivo di musica ce n'è in abbondanza e finisce che chi se lo merita davvero rimane al buio, chi non ne capisce nna beata minchia eccelle. è un mondo al contrario.

la scultura ad esempio... chi scolpisce? non certo uno scaricatore di porto siciliano. che invece sa suonare qualcosa e si crede anche bravo.

l'hobby è hobby, la professione è un'altra cosa.
è sempre la solita solfa. il potere vince e convince i mass-media, le masse assorbono tutto dai mass media.
Markelly 06-02-15 20.14
Vero quello che dici Jacus, c'è effettivamente un sovraffollamento, ma io ovviamente consideravo solo quegli artisti con almeno un minimo di preparazione.
Gli hobbisti della domenica non fanno testo.
Topone 19-02-15 13.45
Ho letto recentemente che Stephen Stills,riferendosi ai Tour con CSN&Y ha dichiarato:"Il primo l'abbiamo fatto per la musica,il secondo per le ragazze e il terzo per i soldi!"emo
Alla fine è tutta una questione di soldi,ma è anche comprensibile. È colpa dell'ingranaggio!
Amo la musica fin da quando ero bambino,ma sicuramente quando ho iniziato a suonare la chitarra a 14 anni l'idea che mi facilitasse conoscere qualche ragazza era una grossa motivazione!emoemo
Quando a 16/17 anni ci prendevano a suonare andavamo in qualunque buco,gratis ( e forse avremmo anche pagato!emo ): adesso se non mi danno un po' di € col cavolo che mi faccio quella sfacchinata di portare l'impianto,provare,suonare tre ore e poi smontare tutto ( che poi l'ho fatto anche l'estate scorsa,ma abbiamo detto che a era a scopo promozionale!!!emo )
Amo la musica più che mai,ma detesto quasi tutto quello che sento per radio attualmente,detesto le orrende reunion di gruppi a solo scopo di lucro,le Tribute Band, i cantautori fasulli alla da Ligabue,Vasco fino a D'Alessio (che per me pari sono)
Cosa ascolto allora?
Be',i miei miti consolidati: Steely Dan,Todd Rundgren,Hall & Oates,Jimmy Webb,Beach Boys,Battisti,Fossati e tanti altri.
Poi grazie a internet curioso qua e là e così scopro un Jonathan Wilson o un Panda Bear e ...sento che mi danno un'emozione,che per me è l'altro nome della musica!
Per il resto posso dire che ho 56 anni quindi è chiaro che preferisco i Led Zeppelin, i Rolling Stones o i CCR ai gruppi attuali,ma la musica è figlia del proprio tempo e non mi sento di criticare mio figlio ventenne perchè ama la Tecno e Dead Mouse, come non disprezzo le persone che amano il liscio e le mazurke.
In fondo sono stato fortunato: mi sono beccato il periodo più bello dalla nascita del rock al suo indubbio declino,ma di musica bella ce ne sarà sempre almeno fino a quando una canzone riuscirà a darmi qualche attimo di felicità o farmi sentire quel brivido lungo la schiena.
Dantes 19-02-15 15.20
suvvia un po' di buon senso
come si fa a equiparare Ligabue e D'alessioemo
Topone 19-02-15 16.24
@ Dantes
suvvia un po' di buon senso
come si fa a equiparare Ligabue e D'alessioemo
Forse con l'età non sarò diventato saggio,ma le mie convinzioni hanno una motivazione. Ovvio che è mia e non pretendo che sia condivisa.
Sono fuori tema e mi scuso,ma voglio spiegarmi.
Sono spesso in auto e ascolto cd e radio, Virgin Radio di solito.
Quando passano certi brani.emo io devo cambiare canale e tra questi ci sono Vasco,Ligabue,certo rock italiano e il cosiddetto nu folk ( credo si chiami così).
Ovvio che Virgin Rock Station non passa D'Alessio,Venditti, quelli di San Remo emo,cambierei anche in quel caso!
Posso dire che da Reggiano Ligabue ho avuto modo di sentirlo quando era ancora Ora Zero e non aveva inciso neppure il primo album. Ricordo che pensai che era bravo ed originale. Un po' Springsteen,ma cmq originale. Sogni di Rock'n'roll era e resta una bella canzone.
Poi ho apprezzato i suoi 2 film e i racconti. Le poesie: Dio Mio!!!!!!!emo
Ligabue si professa cantautore rock impegnato,erede di DeAndrè,di Guccini,ma anche di un certo rock. Io personalmente non lo trovo per niente rock. Le sue canzoni più recenti sono musica leggera,ma molto leggera. La sua voce però per me le rende pesanti da ascoltare.
D'Alessio ehm lo ammetto: lo conosco meno bene. emo L'unica canzone che ricordo è Non dirgli mai e sarebbe difficile per me dire che è una bella canzone. Anzi,fa davvero pena.
Ma il punto è che D'Alessio non ha mai detto di essere un cantante impegnato. Lui scrive canzoni commerciali per vendere dischi ed avere successo.
Ligabue per me fa la stessa identica cosa:canzoni commerciali nel suo stile.
Mi piacciono un sacco di canzoni commerciali,come Happy di Pharrell W illiams,ma non quelle di Ligabue
Però ammetto che quella che ha scritto per Elisa un paio di anni fa non mi dispiace emo
Nel mio mondo ideale probabilmente Ligabue farebbe solo l'autore e non l'interprete e la Tatangelo verrebbe a letto con meemo!!!!
Dantes 19-02-15 16.46
Grazie 1000 della risposta e della spiegazione, ce ne fossero di risposte così nel forum!emo
theolonius 26-02-15 00.14
ci sono dei motivi spiegabili e motivi inspiegabili. e dipende molto dal genere musicale che si sceglie o che si è capaci di suonare. non si può avere successo di grande pubblico se si fa della musica di elite. la discussione è davvero molto articolata. viene da chiedermi e da chiedere a voi: come è possibile che un artista come gino vannelli abbia raccolto così poco in rapporto alle sue straordinrie qualità, alla qualità dei suoi lavori? eppure è sempre stato amato dai musicisti, che da lui hanno sempre attinto modi di arrangiare, riferimenti ritmici, sound ecc. ecc. io credo che oggi ci siano molti più musicisti bravi di 30 o 40 anni fa. i tempi sono davvero più favorevoli per apprendere. finora parlavo di musica. se per musica si intende il suo aspetto sociale (e non sempre deve essere così) allora ritorniamo alla tradizione dei giullari, oltre alla musica devi dire qualcosa, un messaggio, che per i cantautori era legato a un ideologia in cui si riconoscevano o meno gruppi di persone, e per i giovani di oggi è legato alla realtà sociale che può essere il sogno del successo, della spensieratezza o del giramento di coglioni che può rappresentare il rap. in passato la musica era seguita dall' elite, da chi aveva la possibilità di studiarla e di suonarla, oggi è alla portata di tutti. tanto più si ha cultura musicale, tanto più i gusti musicali vanno in determinate direzioni. quante persone sotto la doccia canterebbero corea o hancock? sicuramente ligabue o la pausini. fin quì secondo logica.....ma vi chiedo ancora: come mai duke ellinghton asseriva che dalla fine degli anni 40 la musica sarebbe "finita", nel senso di "conclusa", con l' avvento della discografia e la nascita della prime radio libere americane. io non dò risposte, o ne darei troppe o troppo poche, nelle quali ci sarebbero troppe contraddizioni (...e anche qualche cazzata, sicuramente) la discussione è incredibilmente articolata e interessante. ho sentito qualcuno dire che oggi la musica è diventata come il calcio: siamo tutti allenatori ed esperti calciatori, e gli altri (che non la pensano come noi) non capiscono mai cazzo. non voglio tediarvi più a lungo, aspetto i vostri pareri. un salutoemo
Edited 25 Feb. 2015 23:20
theolonius 26-02-15 00.44
@ Topone
Forse con l'età non sarò diventato saggio,ma le mie convinzioni hanno una motivazione. Ovvio che è mia e non pretendo che sia condivisa.
Sono fuori tema e mi scuso,ma voglio spiegarmi.
Sono spesso in auto e ascolto cd e radio, Virgin Radio di solito.
Quando passano certi brani.emo io devo cambiare canale e tra questi ci sono Vasco,Ligabue,certo rock italiano e il cosiddetto nu folk ( credo si chiami così).
Ovvio che Virgin Rock Station non passa D'Alessio,Venditti, quelli di San Remo emo,cambierei anche in quel caso!
Posso dire che da Reggiano Ligabue ho avuto modo di sentirlo quando era ancora Ora Zero e non aveva inciso neppure il primo album. Ricordo che pensai che era bravo ed originale. Un po' Springsteen,ma cmq originale. Sogni di Rock'n'roll era e resta una bella canzone.
Poi ho apprezzato i suoi 2 film e i racconti. Le poesie: Dio Mio!!!!!!!emo
Ligabue si professa cantautore rock impegnato,erede di DeAndrè,di Guccini,ma anche di un certo rock. Io personalmente non lo trovo per niente rock. Le sue canzoni più recenti sono musica leggera,ma molto leggera. La sua voce però per me le rende pesanti da ascoltare.
D'Alessio ehm lo ammetto: lo conosco meno bene. emo L'unica canzone che ricordo è Non dirgli mai e sarebbe difficile per me dire che è una bella canzone. Anzi,fa davvero pena.
Ma il punto è che D'Alessio non ha mai detto di essere un cantante impegnato. Lui scrive canzoni commerciali per vendere dischi ed avere successo.
Ligabue per me fa la stessa identica cosa:canzoni commerciali nel suo stile.
Mi piacciono un sacco di canzoni commerciali,come Happy di Pharrell W illiams,ma non quelle di Ligabue
Però ammetto che quella che ha scritto per Elisa un paio di anni fa non mi dispiace emo
Nel mio mondo ideale probabilmente Ligabue farebbe solo l'autore e non l'interprete e la Tatangelo verrebbe a letto con meemo!!!!
eppure d' alessio sarebbe capace di fare musica buona artisticamente, ma sceglie il denaro. ligabue, invece non sarebbe in grado di fare altrettanto, perchè non ne ha le capacità. personalmente non mi piacciono entrambi, ma va detta la verità. io sono dell' idea che a certi livelli la musica andrebbe "fatta" da gente capace, la divulgazione andrebbe non dico controllata, ma guidata, accompagnata, dovrebbe avere una funzione culturale ed educativa, oltre che di svago, ma lo so che è un' utopia. la capacità della musica e quella dei media di condizionare l' animo umano, di ogni ceto sociale, è troppo grande, al punto da condizionarlo anche nelle scelte. chi a suo tempo lo ha capito è diventato ricchissimo, e chi riesce a cavalcare questa onda lo diventa tuttora. quanta musica straordinaria c'è in giro? e quanti musicisti straordinari e di tutti i generi? ma la gente non li conosce, perchè non gli viene servito il piatto, gli viene imposto. e il dramma è che non se ne accorge.