@ tsuki
Pino era un grande...Ha fuso le scale arabe e spagnole alla base della melodia napoletana con il blues,la fusion ed il jazz....ha inventato una cosa nuova,senza perdere mai la raffinatezza strumentale,la modernita' e l'originalita' vocale,i suoni nuovi ed attuali che venivano dai suoi contatti e collaborazioni con i grandi Artisti Internazionali,i suoi vaggi in tutto il mondo alla ricerca di nuovi suoni,nuovi ritmi,nutrendo il suo eclettismo e la sua sensibilita' artistica di nuove sensazioni,nuove impressioni. Pino ci ha dato grandi emozioni,ci ha fatto vedere come si suona,ci ha fatto conoscere grandissimi strumentisti italiani....Io ho in mente i suoni di Joe Amoruso,I ritmi di Tullio D'Episcopo,il sax di James Senese ed i suoi contrappunti vocali,i suoi riff...Che artista ,Pino Daniele....Ora commuovera' gli Angeli.....lassu'.Ciao Pino: mi manchi gia',mi manchera' la tua musica.
Ed anche se è vero che ebbe momenti meno ispirati e piu' commerciali,secondo mè questo nulla toglie alla sua grandezza,ed ad alcune perle musicali che ci ha regalato...
Edited 5 Gen. 2015 23:28
Attendersi una vita di grandi opere da chiunque non rispecchia il nostro "essere umani". Io credo che si debba prescindere dal consumismo estremo dei nostri giorni e decidere l'inizio o la fine di una vita artistica; in altre nazioni uno come Pino Daniele (penso a Francia, Inghilterra, Germania, Svezia, Spagna, Brasile e tutto il sud America spagnolo, eccetera) lo avrebbero fatto campare di rendita "artistica" già solo con i suoi primi 4-5 album. Noi invece in Italia siamo in grado di mantenere in auge Albano o Pupo (non me ne vogliano, costoro saranno bravi artisti insieme ad altri, ma credo che in proporzione abbiano venduto più di Pino, nonostante una critica non favorevole) e tenere in una nicchia quelli bravi veramente, anche se ciò non lo stabilisco certo io e ne sono conscio.
Essere meno ispirati: traducendolo letteralmente come impoverito nell'essere addotto dallo Spirito (DIVINO?), credo faccia parte di un'espressione legata ad ogni attività umana. Daniele è stato sempre se stesso in ogni momento della sua vita; ma come tutti noi è stato giovane, maturo e stava diventando anziano, per cui si stava esprimendo non per induzione, bensì per espressione del suo essere. Lo si poteva accettare o meno. Tutto questo, naturalmente, senza alcuna polemica, ma solo secondo me.