Non comprate dal sito techmania.it!!!

gabrieleagosta 17-12-14 16.19
In data 17 ottobre ho ordinato uno smartphone dal sito Techmania.it. Non era disponibile in magazzino ed era previsto un tempo di spedizione di 5-10 giorni.
Dopo mie numerose richieste di informazioni, alle quali veniva risposto di volta in volta con una data sempre più lontana, dopo quasi due mesi si sono decisi a spedirmi il prodotto (forse perchè 2 giorni prima li avevo minacciati di procedere legalmente???), arrivato ieri. Con mio sommo rammarico noto che il prodotto non è conforme al mio ordine (è di colore diverso...peraltro un colore inguardabile...), al che scrivo per l'ennesima volta al servizio clienti, che per tutta risposta mi risponde adesso che posso usufruire del diritto di recesso...a spese mie!!
Cioè, io sborso oltre 300 euro, aspetto due mesi, mi mandano l'oggetto sbagliato e glielo devo pure rispedire a mio carico???

Pessima esperienza d'acquisto, e io sto ancora con il mio cellulare che sta tirando gli ultimi respiri...

Spero proprio che leggano questo post...e spero di aver tutelato altri possibili clienti.

Ciao!
quartaumentata 17-12-14 16.42
Tutto sbagliato. Le affermazioni del servizio (disservizio in questo caso?) clienti sono solo espressione di un atteggiamento irrispettoso e prepotente e non cambiano la realtà dei fatti.

Salvo che la vicenda non sia caratterizzata da dettagli ulteriori che non risultano dal tuo post, direi, così su due piedi, che se degli inqualificabili commercianti si permettono di consegnare:

1) con palese e documentato ritardo
2) un bene diverso da quello oggetto del contratto

si tratta di inadempimento bello e buono il che darebbe fondamento alla legittima pretesa dell'acquirente a:

A)ottenere l'adempimento corretto oltre al risarcimento del danno oppure
b) ottenere la risoluzione del contratto ed il risarcimento del danno.

Nota bene: risoluzione del contratto è cosa ben diversa dal "recesso" di cui cianciano loro; ciò a cui fanno riferimento dovrebbe essere il cd diritto di ripensamento a favore del consumatore per i contratti conclusi a distanza, fuori dai locali commerciali: in questo caso, trattandosi di un "capriccio" del consumatore, sarebbe anche giusto che le spese di restituzione fossero a suo carico. Ma non certo nel tuo caso, in cui la loro risposta è la classica frittata rovesciata. No dico, questi sono inadempienti e fanno i gradassi?

Purtroppo è sempre così: si approfittano della scarsa dimestichezza col diritto da parte dei consumatori e delle difficoltà a far valere le proprie ragioni specie in casi in cui i valori in gioco sno relativamente bassi.
gabrieleagosta 17-12-14 17.22
Quindi secondo te cosa dovrei fare?

Chiaro che spendere 15 euro di spedizione non mi cambia la vita, ma il principio è proprio sbagliato...
quartaumentata 17-12-14 18.05
Purtroppo non ci sono chissà quali strade.

1) subire, accettare il sopruso, tenersi l'oggetto sbagliato o restituirlo rimettendoci qualcosa

2) reagire. Un primo tentativo consiste nell'illustrare a lorsignori le cose come stanno e affermare che si hanno certi diritti. Proporre quindi un accomodamento molto conveniente per loro e cioè: la tua rinuncia a pretendere i danni purché si provveda alla consegna in tempi ragionevoli del prodotto giusto con restituzione di quello sbagliato a loro spese;

se un'offerta così magnanima e generosa venisse snobbata, significa che preferiscono essere citati davanti all'autorità giudiziaria (che in questo caso è quella del luogo di residenza del consumatore) per essere condannati ad adempiere e pagare i danni + una bella botta di spese processuali.

Ovviamente tutto questo gli va prospettato formalmente (email e telefonate non servono), con racomandata AR (meglio il plico compiegato) oppure posta elettronica certificata.

Se hai un amico/parente avvocato, (che non dovrebbe chiederti anticipi per l'opera), meglio avanzare la richiesta tramite lui. Il legale di solito aggiunge anche la richiesta di qualche soldo per il suo onorario, il che da una parte rende meno invitante la cosa (comunque ancora molto più conveniente delle spese che i venditori inadempienti sarebbero condannati a pagare in caso di sentenza favorevole all'acquirente), ma d'altra parte far vedere che si è già ingaggiato un avvocato dimostra che fai sul serio e che se non si danno una mossa finiscono in causa (e a questo punto valuteranno cosa gli conviene).

La cosa su cui certi soggetti contano è proprio questa: per 15-20 euro, nessuno si imbarcherà in una causa, perché intanto dovrà anticiparne 100 ad un avvocato per i primi contatti, con la speranza di riaverli indietro (assieme ai danni) a causa vinta. Quindi, per così poco, l'incertezza non vale la candela.
E così certi operatori economici (chiamiamoli così) fanno sistematicamente i prepotenti.

Purtroppo avere ragione non basta se chi ha torto non lo riconosce e non si adegua spontaneamente (quando, come nel tuo caso, non si mette a fare di peggio) , per cui la trafila di cui sopra, con eventuale causa, è l'unica strada.

Edited 17 Dic. 2014 17:27
gabrieleagosta 17-12-14 18.29
Hanno aggiustato il tiro, manderanno il corriere a loro spese...
Grazie mille per i consigli!
quartaumentata 17-12-14 18.37
Avranno letto qui nel farttempo? emo

Scherzi a parte, mi fa piacere che si risolva in modo soddisfacente.
anonimo 18-12-14 12.56
Qui in Italia non si e' ancora capito che se si vuole fare E-Commerce, la reputazione e' tutto, e quella la si conquista solo con una correttezza che deve andare ben al di sopra del dovere.

Chi compra on line, gia' si sobbarca il disagio del non poter vedere/provare il prodotto, e dei rischi di spedizione, e se a tutto cio' si aggiunge anche l'imprecisione del venditore (ritardi, non conformita' rispetto al dichiarato ecc) allora addio.

Ci sono siti e-commerce di piccoli negozi settoriali tedeschi, che arrivano a 5000 transazioni/mese, e con feedback del 100% (non riescono a scontentare neppure i rompiscatole cronici : quelli che hanno sempre qualcosa da ridire)..
steve 19-12-14 20.35
un altra cosa che molti esercenti "miopi" non capiscono (e guarda caso si tace...) è che una delle cause (ma forse è la causa principale? chissà!?!?!?!) della crisi in italia è che il consumatore/cittadino/utente non viene tutelato... e allora rinuncia all'acquisto o si rivolge altrove... magari all'estero

a proposito... ho visto il banner "vendere le attività ai cinesi"... lì x lì m'ha sorpreso... poi però ho pensato "fossero proprio loro - o gli immigrati in genere - che ci salveranno a noi itagliani..." anche se temo che pagheremo un costo altissimo in termini di dignità (semmai l'abbiamo mai avuta): renderci loro dipendenti/schiavi... ma probabilmente è questa la (giusta) fine che faremo...