vin_roma ha scritto:
Per me questa riforma è un porcata...
Genera solo insegnanti e un pozzo di illusi...
Se è un' università ci vorrebbe un primo livello statale che prepari alla materia che non è come ingegneria o lettere per cui bastano i licei o i tecnici.
Musica non serve solo studiarla, devi averla dentro e ce l' hai già a 10 anni. Il resto è tempo perso se ne vuoi fare il tuo motivo di vita.
Prima i conservatori erano molto selettivi... ma offrivano primissima qualità e c' era anche un discreto sfogo professionale una volta diplomati.
A partire dalla RAI e poi tante altre istituzioni via via hanno chiuso i battenti.
La cultura è stata massacrata ma stranamente si è avuto un fiorire di Università Musicali con un parco studenti enorme... certamente per dare un impiego ai troppi del settore ma questi, a loro volta, creeranno altri studenti e in questa situazione tutto questo sta contribuendo al degrado qualitativo.
Vedo tantissimi strumentisti che una volta laureati sono perfettamente sovrapponibili a un qualsiasi laureato in lingue o giurisprudenza.
Forse è brutto dirlo ma, viste soprattutto le odierne possibilità, era meglio come prima, magari con un po' più di lealtà verso i meritevoli... ma siamo in Italia.
Quoto parola per parola.
A parte che negli ultimi anni anche il livello dei conservatori "vecchio" stampo si era abbassato in maniera scandalosa..
FIUMI di diplomati (come, d' altronde, FIUMI di ingegneri).. che non servono a un beneamato cazzo (scusate la volgarità, ma è una questione che ho molto a cuore).
La "cultura per tutti" è una bella cosa, ma ci sono livelli e livelli. nessuno chiama un diplomato di liceo scientifico "matematico di professione", mentre qui quando uno studia 10 minuti musica è un musicista..
Il fatto che il conservatorio sia una università avrebbe avuto, potenzialmente, lati positivi dal punto di vista formale e burocratico...
ma purtroppo è stata una parificazione "verso il basso".
esemplifico tutto con una frase sentita poco tempo fa:
"c'ho 40 anni, lo faccio per divertimento, non devono rompermi le balle"...
questa è la mentalità media che gira nei conservatori, soprattutto di jazz, purtroppo.