Per niente OT.
Tutti in corso d' opera ci facciamo domande collaterali.
Io, insieme alla mia generazione, credo abbia contribuito a questo "dirottamento" dell' imitazione da parte dei synth.
Perché? perché, da buoni pianisti eravamo quelli che avevano il controllo maggiore sulla musica, più di un chitarrista o di un sassofonista.
Perché riuscivamo a contemplare il movimento di un violoncello, della frase di un flauto...
perché il basso potevamo anche registrarlo noi con un Minimoog, alla fine ci sono venuti incontro con i multitraccia amatoriali e se volevamo comporre qualcosa che fosse cantato da un oboe potevamo accontentarci anche di un' onda impulsiva, niente a che vedere con l' oboe vero ma un 60% dell' impatto emotivo lo portavamo a casa e forse la possibilità di avere a livello compositivo e a bassissimo costo più possibilità di sentirci J. Williams che W. Carlos ha fatto propendere i costruttori verso le simulazioni, quindi nelle piccole medie produzioni si potevano avere i tappeti di archi senza spendere per un' orchestra, bastava un Eminent o una Logan...
Poi ci hanno offerto sempre di più... i brass dell' Oberheim, il clavicembalo del DX7 che, quando lo portai in RAI, rimasero stupiti per l' effetto postumo del rilascio, al Forum Studio, dove si registravano le musiche dei film più importanti, il compianto F. Patrignani era affascinato dal preset Koto sempre dalla mia DX7 e sempre al Forum non so a quanti film ho doppiato gli archi "magri" per economia col K250 della Kurzweil...
Poi affascinavano anche i Kraftwerk, Isao Tomita, J.M.Jarre... ma la maggioranza della musica prodotta era quella acustica che aveva bisogno di risparmiare.
Alla CAM c' era il programmatore ufficiale della batt. el. Linn, con i primi Emulator si potevano lasciare a casa timpanisti, coristi, archi...
non erano la stessa cosa ma il risparmio per le produzioni e la soddisfazione per noi di avere tutto sotto le mani metteva d' accordo tutti.
A perdere erano la musica e gli orchestrali.
C' era la fobia per il campionamento... sembra assurdo ma ricordo che alla fine in regia c' era la figura dell' ispettore dell' orchestra che badava a cosa fosse realmente registrato perché, con la scusa dei bilanciamenti, si chiedevano note singole alle varie sezioni che poi venivano riutilizzate con i campionatori... io lo feci, con faccia tosta e la complicità del tecnico, con un ingenuo coro di voci bianche...
Insomma, quello che oggi sono le tastiere è dovuto al vecchio bisogno del risparmio... i synth puri per un periodo sparirono pure.
Sarebbe stata più giusta una evoluzione diversificata... campionati e synth con tutte le varianti, ma anche qui, alla fine ha vinto l' economia...
campionatori depotenziati e synth ibridi = Work Station a basso costo.
E quindi è rinato l' interesse per il Moog, per il Fender, per l' Hammond, per la batteria acustica... per tutti gli strumenti che hanno una qualità musicale, che sono vivi, che escono...
...ma costano e sono delicati.
Ma ancora mi chiedo perché i brass synth degli anni '80 bucano e per quanto filologicamente non perfetti come gli attuali, a sentirli in quelle vecchie registrazioni sono più musicali...
Edited 3 Dic. 2014 16:34