Kurzweil k2500r scsi usb

piattica 02-12-14 23.03
Ciao a tutti
Ho appena acquistato un expander k2500r e inseriro' un disco interno.

Sul disco carichero' dei program e dei setup mediante il floppy.
Ho però anche dei program con samples di dimensione superiore ai floppy (20 Mb);
devo trovare il modo di caricarli sull'hard disk.

Essendo un newbie del mondo Kurzweil chiedo agli esperti:
Come è possibile connettere ad un notebook il k2500r via scsi?

Sul notebook ho USB ma anche un vano PCMCIA strano.

un thanks assicurato
Edited 3 Dic. 2014 12:58
Mac066 03-12-14 00.46
Esistono degli adattatori compact flash scsi/ide. Al momento non trovo il link ma se fai una ricerca su gugol dovresti trovarli. L'adattatore di fatto va a sostituire il drive del floppy.
Un'alternativa è un cavo usb-scsi, se hai l'hard disk interno.
piattica 03-12-14 00.50
Ma il floppy del K2500 è IDE?
Edited 3 Dic. 2014 0:30
vin_roma 03-12-14 01.46
Non vorrei essere un guastafeste, ma la macchina Kurz, per quanto ho letto, è SCSI 1 compatibile SCSI 2...

praticamente non collegabile a niente di informatico degli ultimi 15 anni e men che meno su portatili, poi i dischi sono introvabili se non straconsumati.

Onestamente non so a cosa servano questi attacchi SCSI/USB, anch' io ho avuto il problema di convertire lo SCSI ma non è mai stato possibile.
Per comunicare nel computer serve un controller SCSI. All' epoca c' erano le schede ADAPTEC, (nel '96 acquistai un PC SCSI e solo per controller e HD da 2 Gb spesi 1.400.000 lire!, 700 euro), oggi non se ne fabbricano più e quelle che si trovano usate sono con attacchi ISA o IDE1... non supportati più da almeno 10/12 anni.

Guarda bene il terminale del flat all' interno, se è a 50 punti è Centronic SCSI 1, se è a 60 è SCSI 2, comunque, in ambo i casi, stai messo male, è un protocollo antidiluviano e, a parte per lo SCSI 3 mi pare, non ci sono conversioni di lettura per i mezzi attuali.
Edited 3 Dic. 2014 1:06
mima85 03-12-14 11.12
piattica ha scritto:
Ho però anche dei program con samples di dimensione superiore ai floppy (20 Mb);
devo trovare il modo di caricarli sull'hard disk.


Non conosco il K2500 quindi potrei dire una cazzata, ma magari è possibile inviarli via sysex MIDI, ovviamente con tutte le lentezze del caso. Prova ad informarti in questo senso.

Per quanto riguarda il collegamento diretto via SCSI ad un PC moderno dovresti trovare un'interfaccia SCSI/USB, ma qui si va abbastanza al buio perché potrebbero sorgere problemi di compatibilità, che oltrettutto si scoprirebbero solo in corso d'opera, quindi rischi di ritrovarti ad aver speso dei soldi per l'adattatore e non poterlo usare.

Se vuoi c'è un'altra strada alternativa, più sicura: procurati (di seconda mano ovviamente) un vecchio lettore CD SCSI esterno, che userai per leggere i CD con i campioni che ti masterizzerai comodamente dal PC. Alternativamente puoi usare altri tipi di supporti esterni, per esempio i vecchi Iomega ZIP, ma ti dovresti procurare 2 drive (uno SCSI da collegare al Kurzy, uno USB da collegare al PC) ed i dischi che ormai sono rari, ed oltrettutto essendo vecchi potrebbero pure dare dei problemi. È molto più immediata la soluzione del lettore CD SCSI.
michelet 03-12-14 12.33
Si dà il caso che, dopo aver venduto il campionatore, mi sia rimasto un lettore masterizzatore SCSI Yamaha CD4260.
emo
vin_roma 03-12-14 12.55
Michelet, tu sei più tecnico ed hai avuto anche a che fare con lo SCSI...
Ok avere il lettore ma mi sembra che la facciano troppo facile... emo

Piattica ha aperto dicendo di avere dei program sul notebook superiori alla capacità del floppy... ma sa quanta Ram ha il suo 2500?
Se l' ha preso usato e senza HD può essere pure che il vecchio proprietario non l' abbia usato con questa configurazione e mi sembra che servisse la scheda KDFX (?)...

Il protocollo SCSI è una rogna e se non si ha una nacchina già configurata dall' epoca la vedo dura metterla su strada oggi.
Edited 3 Dic. 2014 11:58
michelet 03-12-14 13.05
Vincenzo

Con il mio AKAI Z8 il lettore funzionava, lentamente ma alla fine i CD formato AKAI li caricavo.

Certo, sono d'accordo che il protocollo SCSI è rognoso
Forse cercando oltreoceano tra i gruppi di utenti Kurzweil, magari qualcosa si rimedia.
piattica 03-12-14 13.46
@ michelet
Si dà il caso che, dopo aver venduto il campionatore, mi sia rimasto un lettore masterizzatore SCSI Yamaha CD4260.
emo
Michele fammi sapere la richiesta con mess.privato

il CD lo avevo valutato come possibilità
ma credo che K2500R legga solo CD formattati alla maniera Kurzweil
(che non conosco)

per vin:roma: ho 64 MB di RAM

non so quanto ci si tiene per passare 64 MB via MIDI Sysex: la velocità pare sia 25,000 bits /s quindi strada improponibile
Edited 3 Dic. 2014 12:57
michelet 03-12-14 14.10
@ piattica
Michele fammi sapere la richiesta con mess.privato

il CD lo avevo valutato come possibilità
ma credo che K2500R legga solo CD formattati alla maniera Kurzweil
(che non conosco)

per vin:roma: ho 64 MB di RAM

non so quanto ci si tiene per passare 64 MB via MIDI Sysex: la velocità pare sia 25,000 bits /s quindi strada improponibile
Edited 3 Dic. 2014 12:57
Attenzione che il mio lettore CD ha la porta SCSI2, quella più piccola rispetto alla SCSI1 tradizionale. AKAIZ8 aveva quel tipo di SCSI.
Quindi penso che servirà un riduttore da SCSI1 a SCSI2 oppure un cavo che abbia i due terminali diversi.

Per la precisione è un SCSI2 50 pin.
Edited 3 Dic. 2014 13:25
vin_roma 03-12-14 14.13
Infatti...
con i campioni via MIDI puoi anche andarti a fare un weekend mentre...

64 Mb di ram non sono pochi x la situazione.
Hai libretie Kurz? in questo caso il CD rom è utile.
Ha ingressi audio/digitali per campionare? puoi creare patch tue...

Anche x l' HD scsi, se non hai librerie da scaricare da cd rom o non crei campionamenti tuoi è inutile.

Ma hai patch comprensive di campioni x il Kurz sul tuo pc?
vin_roma 03-12-14 14.15
@ michelet
Attenzione che il mio lettore CD ha la porta SCSI2, quella più piccola rispetto alla SCSI1 tradizionale. AKAIZ8 aveva quel tipo di SCSI.
Quindi penso che servirà un riduttore da SCSI1 a SCSI2 oppure un cavo che abbia i due terminali diversi.

Per la precisione è un SCSI2 50 pin.
Edited 3 Dic. 2014 13:25
Quei cavi si trovano facilmente (50/25), si usavano per i Iomega Zip.
michelet 03-12-14 14.30
@ vin_roma
Quei cavi si trovano facilmente (50/25), si usavano per i Iomega Zip.
Un cavo così ce l'ho anch'io, ma siamo sicuri che Kurzweil abbia la porta a 25 pin?
Forse si, ma non ci metterei la mano sul fuoco....emo
piattica 03-12-14 14.46
eccolo qua il connettore, sembra a 25 poli

K2500R scsi
vin_roma 03-12-14 15.16
E' lo SCSI 1 a 25.

Ma resto sempre interdetto nel constatate l' abbandono di questa tecnologia (il campionamento hw) con le sue superiori capacità in favore dei preset mortificati delle dilaganti WS.

Oggi con SSD o anche Sata, con l' enormità di Ram a basso costo si sarebbero potute avere macchine mostruose, certo toccava saperle dominare, ma niente di impossibile.

Ma forse l' hanno fatto appista...
mima85 03-12-14 15.31
vin_roma ha scritto:
Ma forse l' hanno fatto appista...


Penso che più che apposta sia solo il risultato naturale della mentalità di fondo che hanno avuto le aziende nella progettazione di uno strumento elettronico: ovvero che il suo scopo primario è quello di emulare strumenti "reali".

Pensiamoci bene: a guardare le pubblicità ed i video promozionali/dimostrativi di allora dei vecchi synth (anche degli analogici), dei campionatori, ecc... l'accento era quasi sempre posto sull'emulazione migliore possibile di pianoforti, fiati, archi, ecc... e molto meno sull'utilizzo creativo degli apparecchi elettronici intesi come strumenti con una loro dignità ed una loro personalità.

Guardiamo per esempio questo video: tutti si stupiscono per quanto realisticamente quegli analogici ARP riescano ad emulare gli strumenti acustici, ma nessuno prende minimamente in considerazione l'idea che quelle macchine possano fare molto di più (e meglio tra l'altro), ovvero fare suoni che nessuno strumento acustico potrà mai produrre.

Roland stessa per i suoi vecchi gloriosi Jupiter diceva chiaro e tondo che lo scopo di quei synth era l'emulazione migliore possibile (con le tecnologie di allora naturalmente) degli strumenti acustici.

Poi ci sono stati tanti musicisti che questi strumenti li hanno usati per altro e non solo per emulare, ma non era questo l'intento principale dei produttori, che si battevano a chi aveva l'emulazione di piano migliore e via dicendo.

Con l'abbassamento generale dei costi dell'elettronica digitale è venuto da se che i produttori abbandonassero il vecchio concetto di campionatore con il DAC a risoluzione non proprio alta, con i filtri analogici, con la memoria corta, con meno realismo delle emulazioni ma con personalità da vendere, in favore di strumenti più "precisini" e performanti nell'imitazione, e meno dispendiosi da progettare e produrre. È stato il naturale epilogo di questa mentalità.

Chissà, ora che le aziende pian piano si stanno accorgendo che c'è tanta gente che vuole ancora i synth vecchio stampo, magari torneranno a sfornare pure qualche campionatore con un po' più di carattere. D'altronde, se uno vuole le emulazioni acustiche realistiche, ha già l'imbarazzo della scelta tra migliaia di librerie e virtual instruments che quel lavoro lo fanno meglio di qualsiasi campionatore o workstation hardware, a costo molto minore.

Tutto IMHO ovviamente e chiedo scusa per l'OT.
Edited 3 Dic. 2014 14:39
vin_roma 03-12-14 17.27
Per niente OT.

Tutti in corso d' opera ci facciamo domande collaterali.

Io, insieme alla mia generazione, credo abbia contribuito a questo "dirottamento" dell' imitazione da parte dei synth.

Perché? perché, da buoni pianisti eravamo quelli che avevano il controllo maggiore sulla musica, più di un chitarrista o di un sassofonista.
Perché riuscivamo a contemplare il movimento di un violoncello, della frase di un flauto...
perché il basso potevamo anche registrarlo noi con un Minimoog, alla fine ci sono venuti incontro con i multitraccia amatoriali e se volevamo comporre qualcosa che fosse cantato da un oboe potevamo accontentarci anche di un' onda impulsiva, niente a che vedere con l' oboe vero ma un 60% dell' impatto emotivo lo portavamo a casa e forse la possibilità di avere a livello compositivo e a bassissimo costo più possibilità di sentirci J. Williams che W. Carlos ha fatto propendere i costruttori verso le simulazioni, quindi nelle piccole medie produzioni si potevano avere i tappeti di archi senza spendere per un' orchestra, bastava un Eminent o una Logan...
Poi ci hanno offerto sempre di più... i brass dell' Oberheim, il clavicembalo del DX7 che, quando lo portai in RAI, rimasero stupiti per l' effetto postumo del rilascio, al Forum Studio, dove si registravano le musiche dei film più importanti, il compianto F. Patrignani era affascinato dal preset Koto sempre dalla mia DX7 e sempre al Forum non so a quanti film ho doppiato gli archi "magri" per economia col K250 della Kurzweil...

Poi affascinavano anche i Kraftwerk, Isao Tomita, J.M.Jarre... ma la maggioranza della musica prodotta era quella acustica che aveva bisogno di risparmiare.

Alla CAM c' era il programmatore ufficiale della batt. el. Linn, con i primi Emulator si potevano lasciare a casa timpanisti, coristi, archi...
non erano la stessa cosa ma il risparmio per le produzioni e la soddisfazione per noi di avere tutto sotto le mani metteva d' accordo tutti.

A perdere erano la musica e gli orchestrali.
C' era la fobia per il campionamento... sembra assurdo ma ricordo che alla fine in regia c' era la figura dell' ispettore dell' orchestra che badava a cosa fosse realmente registrato perché, con la scusa dei bilanciamenti, si chiedevano note singole alle varie sezioni che poi venivano riutilizzate con i campionatori... io lo feci, con faccia tosta e la complicità del tecnico, con un ingenuo coro di voci bianche...

Insomma, quello che oggi sono le tastiere è dovuto al vecchio bisogno del risparmio... i synth puri per un periodo sparirono pure.

Sarebbe stata più giusta una evoluzione diversificata... campionati e synth con tutte le varianti, ma anche qui, alla fine ha vinto l' economia...
campionatori depotenziati e synth ibridi = Work Station a basso costo.

E quindi è rinato l' interesse per il Moog, per il Fender, per l' Hammond, per la batteria acustica... per tutti gli strumenti che hanno una qualità musicale, che sono vivi, che escono...
...ma costano e sono delicati.

Ma ancora mi chiedo perché i brass synth degli anni '80 bucano e per quanto filologicamente non perfetti come gli attuali, a sentirli in quelle vecchie registrazioni sono più musicali... emo
Edited 3 Dic. 2014 16:34
mark88 03-12-14 18.22
@ mima85
vin_roma ha scritto:
Ma forse l' hanno fatto appista...


Penso che più che apposta sia solo il risultato naturale della mentalità di fondo che hanno avuto le aziende nella progettazione di uno strumento elettronico: ovvero che il suo scopo primario è quello di emulare strumenti "reali".

Pensiamoci bene: a guardare le pubblicità ed i video promozionali/dimostrativi di allora dei vecchi synth (anche degli analogici), dei campionatori, ecc... l'accento era quasi sempre posto sull'emulazione migliore possibile di pianoforti, fiati, archi, ecc... e molto meno sull'utilizzo creativo degli apparecchi elettronici intesi come strumenti con una loro dignità ed una loro personalità.

Guardiamo per esempio questo video: tutti si stupiscono per quanto realisticamente quegli analogici ARP riescano ad emulare gli strumenti acustici, ma nessuno prende minimamente in considerazione l'idea che quelle macchine possano fare molto di più (e meglio tra l'altro), ovvero fare suoni che nessuno strumento acustico potrà mai produrre.

Roland stessa per i suoi vecchi gloriosi Jupiter diceva chiaro e tondo che lo scopo di quei synth era l'emulazione migliore possibile (con le tecnologie di allora naturalmente) degli strumenti acustici.

Poi ci sono stati tanti musicisti che questi strumenti li hanno usati per altro e non solo per emulare, ma non era questo l'intento principale dei produttori, che si battevano a chi aveva l'emulazione di piano migliore e via dicendo.

Con l'abbassamento generale dei costi dell'elettronica digitale è venuto da se che i produttori abbandonassero il vecchio concetto di campionatore con il DAC a risoluzione non proprio alta, con i filtri analogici, con la memoria corta, con meno realismo delle emulazioni ma con personalità da vendere, in favore di strumenti più "precisini" e performanti nell'imitazione, e meno dispendiosi da progettare e produrre. È stato il naturale epilogo di questa mentalità.

Chissà, ora che le aziende pian piano si stanno accorgendo che c'è tanta gente che vuole ancora i synth vecchio stampo, magari torneranno a sfornare pure qualche campionatore con un po' più di carattere. D'altronde, se uno vuole le emulazioni acustiche realistiche, ha già l'imbarazzo della scelta tra migliaia di librerie e virtual instruments che quel lavoro lo fanno meglio di qualsiasi campionatore o workstation hardware, a costo molto minore.

Tutto IMHO ovviamente e chiedo scusa per l'OT.
Edited 3 Dic. 2014 14:39
quoto tutto....



...e anch'io mi ritrovo con la rogna della connessione SCSI... ma per fortuna il K2661 ha un lettore smartmedia...
piattica 03-12-14 21.23
Dai però, torniamo alle proposte di soluzione del problema scsi

Qualcuno vuole condividere le sue esperienze?
Eviterebbe ad altri di fare errori emo
Edited 3 Dic. 2014 20:23
vin_roma 03-12-14 21.45
Comincio io:

1= non dire SCSI se non l' hai nel sacco!